I migliori libri del 2018
Quali sono i migliori libri del 2018? Anche quest’anno la redazione di Sul Romanzo ha deciso di provare a rispondere a questa domanda molto spinosa.
A ognuno dei nostri collaboratori abbiamo chiesto di indicare il libro che ha maggiormente risvegliato il suo interesse, un titolo che ha segnato in modo particolare il loro 2018 da lettori e che vorrebbero portare nel 2019.
Questa è la nostra lista dei migliori libri del 2018, che speriamo sia l’occasione per aprire un confronto con i nostri lettori.
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Maestro Severino. Quello che ci ha insegnato Cesari di AA. VV., Belleville
Una raccolta di ricordi e riflessioni (a cura di Giacomo Papi), dedicata a Severino Cesari, storico creatore della collana Einaudi Stile Libero insieme a Paolo Repetti nel 1996. Un'opera che vale più di mille corsi di scrittura creativa, perché in essa sono racchiusi consigli preziosi su come nascono i grandi romanzi. Dall'idea originaria, al suo sviluppo, fino ovviamente all'editing. Ma più dei successi editoriali e dei (tanti) scrittori che Cesari contribuì a creare, ciò che autori, editori, editor, giornalisti e “semplici” amici del co-fondatore di Stile Libero ricordano con maggior piacere era il suo modo di leggere e “battere” un libro, come un buon fabbro, pronto a martellare e modellare una storia finché non fosse perfetta. Accordatore del ritmo e sommelier della parola, Severino Cesari era capace di capire se una storia sarebbe stata amata o dimenticata leggendola a voce alta, come se fosse uno spartito di cui percepiva ogni imperfezione.
Scelto da Pierfrancesco Matarazzo
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La bellezza rubata di Laurie Lico Albanese, Einaudi (traduzione di Maria Baiocchi)
Lasciatevi trasportare tra le pennellate dorate di Gustav Klimt e tra i sogni e le speranze della sua musa, Adele Bloch-Bauer. Lasciatevi trasportare nella Vienna da sogno di fine Ottocento e poi lasciatevi trascinare nell’incubo del nazismo attraverso gli occhi di Maria Altman. Lasciate che Laurie Lico Albanese vi conduca nella vita di due donne guerriere come la Giuditta dipinta da Klimt. Lasciatevi affascinare da La bellezza rubata.
LEGGI ANCHE – La forza delle donne ne “La bellezza rubata” di Laurie Lico Albanese
Scelto da Virginia Addazii
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A mano disarmata di Federica Angeli (Baldini + Castoldi)
Perché è insieme un romanzo, un'autobiografia e un'inchiesta giornalistica. La cronaca di oltre 1700 giorni vissuti sotto scorta dalla giornalista di «Repubblica», dopo le minacce di morte della malavita del litorale romano. Una storia insieme intima e crudele, che parla di voglia di giustizia, legalità, impegno civile e coraggio.
Scelto da Marco Scarlatti
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Dove nasce il vento, vita di Nellie Bly di Nicola Attadio (Bompiani)
Un ritratto lucido di Nellie Bly, prima giornalista investigativa che visse la sua vita non solo scrivendo per passione e per lavoro, ma cercando di dimostrare che le donne potevano fare le stesse cose che facevano gli uomini (anche meglio) ed essere del tutto indipendenti, puntando sulle forze personali e sulla voglia di mettersi in gioco.
Scelto da Viviana Filippini
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Tutto il resto è provvisorio di Guido Barbujani (Bompiani)
Sorprendente, realistico, appassionante e di una profondità spettacolare, questo è il libro di Guido Barbujani. Tutto succede per amore, per aver spezzato l’incantesimo dell’agire per inerzia e, anche se a scorrere con la corrente sembra la soluzione migliore, o almeno meno complicata, il romanzo ci dimostra che a farlo si perde qualcosa, qualcosa che rende la vita meritevole di essere vissuta.
LEGGI ANCHE – “Tutto il resto è provvisorio”, il giallo ribelle di Guido Barbujani
Scelto da Irina Turcanu
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Risposta a una lettera di Helga di Bergsveinn Birgisson, Bompiani (traduzione di Silvia Cosimini)
Risposta a una lettera di Helga è un romanzo breve con un grande obiettivo, a mio avviso raggiunto: descrivere l’amore come sentimento che coinvolge innanzi tutto persone diverse, due poli distanti, che per poter stare insieme devono venire a dei compromessi, con loro stessi in primis.
LEGGI ANCHE – L’amore e il rimpianto tardivo. “Risposta a una lettera di Helga” di Bergsveinn Birgisson
Scelto da Claudia Castoldi
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Luce. Appunti di viaggio per la tua anima di Igor Bragato (OM Edizioni)
Una guida pratica alla consapevolezza, Luce analizza ed elabora molti aspetti che fanno parte dell’evoluzione spirituale di ogni essere umano, con lo scopo di agevolare il processo di cambiamento. Un libro che parla dolcemente, ma che è anche pronto a schiaffeggiare, mostrando le debolezze, le credenze limitate, le paure. Un libro che consola, che sprona, che dà speranza e aiuta a superare quel disagio interiore, sempre più comune nelle persone.
Scelto da Alessandra Gianoglio
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Tu che sei di me la miglior parte di Enrico Brizzi (Mondadori)
È tra le ultime pubblicazioni di Enrico Brizzi. Il romanzo racconta di prove iniziatiche e di sentimenti di un giovane diviso da un amore e l’accettazione tra i coetanei. Un romanzo da leggere per chi desidera fare un viaggio nel tempo negli anni Ottanta e Novanta e per chi li ha vissuti intensamente.
LEGGI ANCHE –“Tu che sei di me la miglior parte”, un delicatissimo ritratto degli anni Ottanta
Scelto da Michele Larotonda
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Jungle Rudy di Jan Brokken, Iperborea (traduzione di C. Cozzi)
Un ritratto veritiero e avventuroso di un uomo – Rudy Truffino – che partì dalla propria terra di origine – l’Olanda degli anni Cinquanta del Novecento – inseguendo l’avventura, spinto dal desiderio di un sogno da realizzare, che lo portò a vivere tutta la sua vita a stretto a contatto con la natura pura e selvaggia.
LEGGI ANCHE – L’uomo che tornò mille anni indietro. “Jungle Rudy” di Jan Brokken
Scelto da Viviana Filippini
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Le consapevolezze ultime di Aldo Busi (Einaudi)
Una cena galante, comicamente ignorante, un racconto magnifico per sentire il nostro tempo dipinto con amara ironia nell’autoritratto nostalgico, alieno a lusinghe narcise, dell’eterno giovane Busi la cui vita è solo un pretesto per scriverne.
Scelto da Gianluca Garrapa
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Un prato in pendio di Pierluigi Cappello (Rizzoli BUR)
La poesia di Pierluigi Cappello affonda le radici nel futuro e dà voce all'uomo e alla sua esistenza attraverso ogni manifestazione degli elementi naturali. Grazie alle sue parole diventiamo neve, luce, erba, nuvole, e anche quando il dolore brucia con l'impeto del fuoco, questi versi hanno la forza di mantenerci altrove, al riparo, a salvo, «dove il cielo si rompe in turgore». Un prato in pendio raccoglie l'opera poetica completa di Pierluigi Cappello e ricuce l'irrimediabile strappo della sua assenza.
Scelto da Monica Bedana
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Vita di un romanzo di Andrea Caterini (Castelvecchi)
Un giovane scrittore e critico letterario che ha il coraggio e l’ardire di dialogare con una delle massime cattedrali del Novecento (la Recherche proustiana) per far luce sul rapporto straordinariamente complesso che intercorre tra la scrittura e la vita, sotto il magistero amichevole di uno dei pochi giganti ancora in circolazione: Franco Cordelli.
Scelto da Fabio Cozzi
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Il tremore del falso di Sebastiano Cenere (IoScrittore)
È un libro raffinato e intenso, nel quale assistiamo alla metamorfosi della relazione fra le due sorelle e attrici Irma ed Emma Gramatica dal momento in cui una giovane merciaia fa ingresso nelle loro vite. Il dispiegarsi di dinamiche familiari e personali conducono allo svelamento di nascoste verità che toccano intimamente il cuore del lettore.
LEGGI ANCHE – “Il tremore del falso” come spia di verità, di Sebastiano Cenere
Scelto da Francesca Turco
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Indifesa di Giuseppe Cesaro (La Nave di Teseo)
Un romanzo delicato, sensibile che affronta il tema della diversità con garbo e dolcezza. L'autore, con fare sapiente, ha saputo tratteggiare un personaggio, Andrea, che commuove e che non dimenticherò mai per la sua anima pura e semplicemente bellissima.
LEGGI ANCHE – Storia di un’anima indifesa davanti al bullismo. Intervista a Giuseppe Cesaro
Scelto da Stefania Massari
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Il rumore del mondo di Benedetta Cibrario (Mondadori)
Era da molto tempo che non leggevo un romanzo storico scritto così bene, che riesce a essere coinvolgente senza contenere elementi thriller e raccontando un periodo poco considerato della nostra storia.
LEGGI ANCHE – La forza di rinascere nonostante tutto. “Il rumore del mondo” di Benedetta Cibrario
Scelto da Annamaria Trevale
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Sudeste di Haroldo Conti, Exòrma (traduzione di Marino Magliani)
Un uomo e il suo fiume, il Paranà. Sembra un lentissimo idillio e invece si accende all'improvviso, rivelandosi non un mistico romanzo sul Nulla ma un potentissimo romanzo sul Male. Haroldo Conti, il cui destino di scrittore è stato interrotto dal regime dei generali che lo fecero scomparire, era considerato da Garcia Marquez uno dei maggiori autori della sua generazione: leggendo Sudeste si capisce perché.
LEGGI ANCHE – Il racconto di un uomo e del suo fiume. “Sudeste” di Haroldo Conti
Scelto da Martino Baldi
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Nostalgia del sangue di Dario Correnti (Giunti)
Nostalgia del sangue è diventato un caso editoriale internazionale, un thriller sconvolgente e agghiacciante che ci narra la storia di un serial killer dell’Italia del nord che sembra ripetere il modus operandi del primo serial killer italiano: Vincenzo Verzeni soprannominato “il vampiro di Bottanuco”. Un libro intenso che ci porta a scoprire la mente e la storia di questi assassini.
LEGGI ANCHE – Ci si salva sempre da soli. “Nostalgia del sangue” di Dario Correnti
Scelto da Carmela Parisi
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Corniche Kennedy di Maylis de Kerangal, Feltrinelli (traduzione di Maria Baiocchi)
Una scogliera da cui è vietato tuffarsi, una banda di ragazzini che lo fa, un commissario che li spia dalla finestra, una Suzanne sensuale e borghese che si ribella con un lancio. Un romanzo divorante come l’adolescenza che parla di frontiere, passione e libertà con lingua scintillante. Una lettura che toglie il fiato.
Scelto da Stefania Maruelli
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Notturno salentino di Federica De Paolis (Mondadori)
Una storia di riscatto al femminile. Un libro che narra la forza delle donne, capaci di sopportare tutto pur di difendere le persone amate. Il Salento, che fa da sfondo a una vicenda impressionante, è quello più autentico. Una terra viva, che viene riscoperta passo per passo. Un passato dormiente, pronto a sconvolgere le esistenze tranquille dei protagonisti.
Scelto da Maria Cianciaruso
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La manutenzione dei sensi di Franco Faggiani (Fazi)
Un romanzo che insegna poeticamente a costruire i legami d'amore con tutte le sue complessità. Faggiani ha una scrittura setosa ma potente che sa parlare direttamente al cuore. Anche l'ambientazione alpina fa la sua parte, le descrizioni dei paesaggi sono suggestive e in linea con la profondità del romanzo. Le stesse montagne sono protagoniste e sanno agire sull'animo umano. Consiglio questo libro con ardore, peccato finisca troppo in fretta.
LEGGI ANCHE – Quelle donne disposte a tutto per i figli. “Notturno salentino” di Federica De Paolis
Scelto da Silvia Scapinelli
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Miti del Nord di Neil Gaiman, Mondadori (traduzione di Stefania Bertola)
L'ultimo lavoro di Neil Gaiman rappresenta il romanzo perfetto per chi è curioso d'inoltrarsi per la prima volta nel mondo fantasy. Ricco di avventure fantastiche e curiose divinità.
LEGGI ANCHE – “Miti del Nord” di Neil Gaiman. Mondi fantastici e storie universali
Scelto da Barbara Scalco
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Divorare il cielo di Paolo Giordano (Einaudi)
Un libro che si legge velocemente perché non permette di fermarsi, che evoca sensazioni contrastanti, che racconta di personaggi atipici, a volte fastidiosi nella loro coerenza, che racconta in maniera profonda ed evocativa una natura semplice e terribile a cui non siamo più abituati. Un libro passionale e drammatico, con istantanee indimenticabili.
Scelto da Alessandra Gianoglio
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La carne di Emma Glass, Il Saggiatore (traduzione di Federica Cavagnoli)
«Vischiosa. Appiccicosa appiccica appiccicaticcia lana lacerata bagnata, avvolta intorno alle ferite». È questo uno degli incipit più belli di un romanzo, scritto da una giovane autrice trentunenne del Galles. È una favola contemporanea, crudele, incisiva e toccante in cui nulla è lasciato al caso, che induce a riflettere sul significato dell’esistenza identificata come una perenne battaglia per la sopravvivenza, sul potere che il male ha di penetrare con facilità e improvvisamente nella vita di un individuo, trafiggendolo, lacerandolo, squarciandolo come una lama tagliente, inferendogli ferite che mai più potranno cicatrizzarsi. Il linguaggio utilizzato dalla Glass è pieno di allitterazioni, assonanze, onomatopee, d’immagini violente e forti. Le pagine scorrono veloci e fluide come un fiume in piena di pensieri ininterrotti che straripano incessanti, in mezzo ai tormenti impetuosi dell’anima attanagliata della protagonista, una giovane vegetariana che una notte viene brutalmente stuprata da un uomo che la sua mente associa subito alla salsiccia e che non smetterà di perseguitarla. Dimenticare per Peach non sarà facile e il finale inatteso lascerà spazio nel lettore a una serie di interrogativi cruciali.
LEGGI ANCHE – È giusto tenere nascosto uno stupro? “La carne” di Emma Glass
Scelto da Linda Mazzeo
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Orrore di Pietro Grossi (Feltrinelli)
In questo racconto, durante una cena, uno scrittore viene a conoscenza da due suoi amici di una casa in un bosco. Al suo interno polvere e muffa fanno pensare a una proprietà abbandonata, se non fosse per delle maschere sinistre e alcuni disegni su un frigo. Cosa nasconde la casa? Quale mistero vi è celato? Lo scrittore farà di tutto per scoprire chi la abita e quali forze oscure vi si aggirano.
LEGGI ANCHE – La libertà di cercare l’orrore secondo Pietro Grossi
Scelto da Vittoria Gravina
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Le Trattative di Antonio Ingroia e Pietro Orsatti (Imprimatur)
Se governo, istituzioni e cittadini cedono al compromesso, se la magistratura viene ripetutamente denigrata per le inchieste e i processi contro i “sistemi criminali”, che senso hanno le celebrazioni e le commemorazioni? Ricordare i “caduti” senza raccontarne i veri motivi, senza creare una solida memoria collettiva, induce il rischio concreto di immortalarli come novelli don Chisciotte, morti per un ideale irrealizzabile, per una causa persa in partenza. Le Trattative di Ingroia e Orsatti è un racconto vero e “spietato” di quella parte di Storia italiana che nessuno o quasi ha mai voluto raccontare sul serio.
Scelto da Irma Loredana Galgano
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Le ragioni del Buddha di Diego Infante (Meltemi)
Dare un senso al proprio stare al mondo. Domande esistenziali che tutti e ognuno, magari inconsciamente e inconsapevolmente, si pongono o dovrebbero porsi. E, laddove non trovano libero sfogo o accesso, generano con ogni probabilità un processo lesivo dell’essere interiore che si ripercuote in quello esteriore, nelle relazioni e nello stare al mondo e nel mondo. In un’epoca in cui l’istruzione, l’informazione, la comunicazione sembrano svolgersi sempre più caoticamente, a colpi di lanci e smentite, promesse e dinieghi, slogan e titoloni… una vorticosa giostra che pare essere stata creata apposta per nascondere il vuoto, di senso soprattutto, il libro di Infante assume quasi un valore catartico. Un invito non ad abbracciare una qualsivoglia religione o ideologia quanto, piuttosto, a praticare un’accurata e profonda riflessione sul mondo come su noi stessi.
Scelto da Irma Loredana Galgano
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Castigo di Dio di Marcello Introna (Mondadori)
Il libro è ambientato a Bari nel 1943 e ha come protagonista la Socia, un edificio fatiscente scenario di tragedie e dolori. La grande storia e le storie si intrecciano dando vita a una narrazione in cui la lingua è mobile, duttile, ardita in certe immagini come solo quella di alcuni scrittori post-moderni può essere. Le variazioni poetiche, le immagini da cronaca nera così ben definite fanno di questo libro un'opera di grande spessore e di Marcello Introna uno degli scrittori più talentuosi di questi anni.
LEGGI ANCHE – La storia di una crudeltà senza fondo. “Castigo di Dio” di Marcello Introna
Scelto da Marcella Rizzo
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Donne che non perdonano di Camilla Läckberg, Einaudi (traduzione di Katia De Marco)
Attraverso una scrittura cruda e angosciante l’autrice celebra il femminismo e ci coinvolge nelle vicende di tre donne diverse tra loro ma accomunate dall’essere vittime di violenza domestica. Il lettore sarà coinvolto nel loro sentimento di paura e terrore ma al contempo di forte vendetta.
Scelto da Chiara Gianferotti
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Città sola di Olivia Laing, Il Saggiatore (traduzione di Francesca Mastruzzo)
Con grande empatia Olivia Laing si mette sulle tracce di artisti molto diversi tra loro (da Hopper a Warhol, da Wojnarowicz all'artista barbone Darger, dal cantante Klaus Nomi a Valerie Solanas) che hanno vissuto New York come luogo di solitudine, ma nello stesso tempo di ispirazione e di lotta per affermare la propria identità, e il diritto di vivere e amare.
LEGGI ANCHE – Il potere salvifico dell’arte. “Città sola” di Olivia Laing
Scelto da Monica Raffaele Addamo
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Di niente e di nessuno di Dario Levantino (Fazi)
Libro coinvolgente, appassionante, delicato. Figlio di un'operazione fantasmagorica impensabile e tipica di un classicismo narrativo d'altri tempi. Una storia sorta dalla terra siciliana e in tutto e per tutto sicula. Giovanile come l'autore e adolescenziale come il protagonista Rosario, di Brancaccio. Una fantastica unione fra realismo e poesia; fra emancipazione e tabù; fra amore e i valori dello sport.
LEGGI ANCHE – “Di niente e di nessuno” di Dario Levantino, un romanzo dalla forza bruciante
Scelto da Stefano Fornaro
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Peccato mortale di Carlo Lucarelli (Einaudi)
Perché attraverso parole semplici e un racconto giallo è in grado di far rivivere al lettore un tempo passato, che in molti hanno definito “oscuro”, quello che precede l’ombra della Repubblica di Salò. Giorni vuoti, strani, che tutti dovrebbero conoscere, in cui il sentimento che si avverte è solo uno: la paura. E non solo quella per un futuro incerto.
LEGGI ANCHE – La verità a tutti i costi. “Peccato mortale” di Carlo Lucarelli
Scelto da Francesco Forestiero
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Hamburg di Marco Lupo (Il Saggiatore)
Hamburg, in termini innovativi e lontani dagli stantii stereotipi tradizionali, tratta delle atrocità commesse durante gli anni della Seconda guerra mondiale e, a partire dagli effetti del conflitto sulla psiche, sui comportamenti e sulla memoria delle persone, costruisce un’ambiziosa architettura che diventa simbolo, vivo e consapevole, del concetto di testimonianza.
LEGGI ANCHE – Tra fuoco e acqua. “Hamburg. La sabbia del tempo scomparso” di Marco Lupo
Scelto da Stefano Clerici
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Amici senza paura di Maria Grazia Mastropietro e Mimma Di Stefano (La Medusa Editrice)
Scelgo questo libro perché appartiene a quel filone della letteratura per l'infanzia definito "realismo magico". I fatti in esso raccontati sono realistici ma i protagonisti sono animali del bosco che parlano e agiscono come fanno i bambini. Il libro è diviso in due sezioni: la prima è la raccolta delle storie, la seconda è la parte dedicata agli esercizi di stile sui racconti narrati. Gli animali, come i bambini, vivono avventure che li portano a scoprire l'amicizia, la condivisione, il mondo del diverso e lentamente diventano adulti senza paura.
Scelto da Cinzia Prestianni
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Lo spirito errabondo di W. Somerset Maugham, Adelphi (traduzione di Gianni Pannofino)
Quando la capacità di tenere a distanza gli eventi narrati e l’empatia verso la bellezza si fondono in uno scrittore. Mi sono perso con godimento nelle sue acute osservazioni, che hanno il sapore di chi sa amministrare le parole e le idee con abilità rare. Questo è il libro del 2018 per me, con la magistrale traduzione di Gianni Pannofino.
Scelto da Morgan Palmas
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Il marchio di Mariella Mehr, Fandango libri (traduzione di Tina D’agostini)
Da un lato per il suo penetrante iperrealismo, poeticamente feroce e tanto più capace di emozionare quanto più è efficace nel mostrare la deprivazione emotiva provocata dall’orrore, dall’altro per la forza del suo grido/monito a non dimenticare e a non ripetere le atrocità del passato.
LEGGI ANCHE – Le terribili conseguenze delle deportazioni naziste. “Il marchio” di Mariella Mehr
Scelto da Giorgia Rovere
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La capitale di Robert Menasse, Sellerio (traduzione di Marina Pugliano e Valentina Tortelli)
Vincitore del Deutscher Buchpreis nel 2017, La capitale è l'ironico ma inevitabilmente amaro ritratto della burocrazia europea all'opera a Bruxelles, intenta a difendere prima di tutto i propri interessi. Le vicende dei protagonisti, lontani ormai dall'idea, dalla visione utopistica di sconfiggere nazionalismi e fascismi, con i loro fili alla fine quasi tutti sciolti come in attesa di un sequel, non lasciano spazio alle illusioni.
Scelto da Andrea Rényi
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L'assassinio del commendatore – Idee che affiorano di Haruki Murakami, Einaudi (traduzione di A. Pastore)
Primo libro di una duologia, catapulta il lettore tra i crinali di una montagna. I magici ingredienti di Murakami e l'attento stile incentrato sulla semplicità innalzano tutta la storia a un viaggio onirico, fatto di incontri strani e inverosimili, ma indispensabili nella vita del protagonista. Un quadro di un vecchio pittore famoso non ancora scoperto, un’enorme buca ricoperta di pietra nella foresta sul cui fondale riposa uno strumento musicale tintinnante. Un vicino, dall'altra parte del crinale, che assomiglia tanto al grande Gatsby e l'uomo che si riscopre pittore. Il seguito è forse il libro che ho più atteso negli ultimi anni.
LEGGI ANCHE – Il sottile gioco tra realtà e allucinazione. “L’assassinio del commendatore” di Haruki Murakami
Scelto da Riccardo Rossi
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Il figlio prediletto di Angela Nanetti (Neri Pozza)
Il racconto delicato di una vita spezzata: potrebbe essere questa la frase che riassume l’impressione lasciata dalla lettura del Figlio prediletto, il romanzo con cui Angela Nanetti narra la storia infelice di Nunzio, la giovane promessa del calcio che nella Calabria degli anni Settanta viene costretto a dire addio a tutto ciò che conosce perché il suo è uno di quegli amori sbagliati che non possono essere perdonati.
LEGGI ANCHE – Una delicata malinconia. “Il figlio prediletto” di Angela Nanetti
Scelto da Andrea Carria
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Ti lascerò andare di Claire Norton, Fabbri (traduzione di V. De Stefani)
Spettacolare e avvincente. Si legge tutto d'un fiato.
Evan è un chirurgo di successo, la sua vita sembrerebbe perfetta, ma il tormento per il rapimento della sorella non lo abbandona. Un giorno incontra un fantomatico bambino che gli confida che la sorella è viva e in pericolo. Lui la cerca disperatamente e in questo suo viaggio dell'anima scopre tante verità sepolte nell'oblio. Ne rimarrà sconvolto e la sua vita non sarà più come prima.
Scelto da Marcello Caccialanza
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L’invenzione dell’amore di José Ovejero (Voland, traduzione di Bruno Arpaia)
Lo scrittore madrileno ci regala un libro prezioso e potente, dove la menzogna e la realtà si mescolano fino a confondersi, fino a diventare due materie interscambiabili. Ovejero ci porta nelle segrete della solitudine e della condizione umana, ci fa toccare con mano l’isolamento, a volte cercato, a volte sopportato, e ci mostra come, delle volte, fingersi qualcun altro può portare a perdere il controllo di ciò che siamo realmente. È questo il mio libro del 2018, per l’intensità della narrazione e per la forza dolce e a tratti nervosa, con cui Josè Ovejero, riesce a far scomparire ciò che ci vive intorno, rendendo vano qualsiasi tentativo di distrazione del mondo fuori. È un viaggio emozionale che centrifuga il nero e il bianco, che riesce darci la consapevolezza che la vita, qualsiasi cosa possiamo cercare di progettare, fa sempre e solo come le pare.
Scelto da Francesco Borrasso
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Fragile è la notte di Angelo Petrella (Marsilio)
Un thriller noir che non ha nulla da invidiare a quelli statunitensi stile James Ellroy o Raymond Chandler. Bello il plot ideato da Angelo Petrella, scrittore napoletano, che è riuscito a creare una storia forte con un personaggio ad "alta gradazione" quale l'ispettore Denis Carbone, una figura da tener presente nel panorama letterario. Trama accattivante, incastonata in una Napoli attuale incluso il suo hinterland, resa coinvolgente da dialoghi forti. Ci sarà anche un seguito e probabilmente una serie tv nel prossimo futuro, con cui potremo fare il confronto tra i due generi, romanzo scritto e fiction.
LEGGI ANCHE – Un giallo che non ha nulla da invidiare a quelli americani. “Fragile è la notte” di Angelo Petrella
Scelto da Domenico Ferraro
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Si spengono le stelle di Matteo Raimondi (Mondadori)
Un libro avvincente con un ritmo narrativo che accresce la curiosità man mano che si procede con la lettura. I dialoghi ben costruiti, l’impeccabile caratterizzazione dei personaggi e le descrizioni scenografiche delle atmosfere e dei luoghi in cui si sviluppa l’intera storia rivelano una talentuosa capacità di scrittura. Raimondi ha il merito di non annoiare mai il lettore e di trascinarlo in un vortice di riflessioni su come la demonizzazione della diversità possa condurre l’umanità a gesti brutali. Un ammonimento valido in qualsiasi epoca storica, anche in quella presente.
LEGGI ANCHE – La paura distrugge la bellezza. “Si spengono le stelle” di Matteo Raimondi
Scelto da Maria Fabia Simone
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La lettera d’amore di Lucinda Riley, Giunti (traduzione di L. Taiuti)
La vita contiene segreti che non si riesce a smascherare facilmente.
Romanzo appassionato, veloce, carico di interrogativi sulla vita e le sue emozioni. Anche la location è non convenzionale. Piacevole e a volte suggestiva la scrittura.
Scelto da Ivonne Rossomando
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Da un altro mondo di Evelina Santangelo (Einaudi)
Un romanzo, quello di Santangelo, conficcato nell’attualità, nel quale le assenze pesano quanto le presenze, anzi le assenze stimolano la partenza, le domande, i dolori, le ricerche. Un viaggio geografico e dentro le anime che racconterà, anche grazie alle note interessanti e funzionali, la storia di Karolina, madre che decide di affrontare le assenze come soltanto una madre potrebbe fare. C’è, inoltre, un segreto in arrivo da un luogo lontano.
Scelto da Morgan Palmas
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Mia indissolubile compagna di Salvatore Satta, a cura di Angela Guiso (Ilisso editore)
L'epistolario di un uomo di alto rigore morale e intellettuale, Salvatore Satta, insigne giurista e autore de "Il Giorno del giudizio", alla fidanzata poi moglie conosciuta all'Università di Padova, raccolto a cura della saggista e critica Angela Guiso. Lettere piene di un amore dolce e tenero, malinconico e tormentato, sullo sfondo della Seconda guerra mondiale.
Scelto da Alessandra Piras
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M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati (Bompiani)
Un ritratto autentico e vivido di Benito Mussolini che si staglia lungo lo stesso secolo che l'ha generato. Scurati, in quello che è un vero e proprio romanzo documentario, ci restituisce la parabola di Mussolini e del fascismo.
LEGGI ANCHE – Nascita di un dittatore, “M il figlio del secolo” di Antonio Scurati
Scelto da Gerardo Perrotta
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Pagare o non pagare di Walter Siti (Nottetempo)
Si può comprendere la contemporaneità analizzando il nostro rapporto con i soldi? In che modo il significato storicamente attribuibile al concetto di pagare è mutato nel volgere di una manciata di lustri? A tali quesiti risponde l'autore in un avvincente excursus incardinato sull'odierna concezione dei quattrini e arricchito da digressioni di carattere antropologico.
Scelto da Claudio Serpico
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Storia di Ásta di Jón Kalman Stefánsson, Iperborea (traduzione di S. Cosimini)
Un romanzo malinconico che sa dei venti del Nord. La storia non è quella di Ásta ma del suo universo, vinto dalla solitudine e da un amore ben lontano dall'essere uno ed eterno, come tante commedie ci hanno fatto credere.
LEGGI ANCHE – Passa sempre un altro autobus. “Storia di Ásta” di Jón Kalman Stefánsson
Scelto da Dario Boemia
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Cosa diremo agli angeli di Franco Stelzer (Einaudi)
L’aeroporto è un luogo di passaggio, dove le storie delle persone si sfiorano. Ma per chi ci lavora, è un luogo di confronto, in cui i racconti degli altri si sovrappongono al tuo. Franco Stelzer disegna la parabola di un volo, perché «cercano tutti di salvare le cose quando cadono». Cosa diremo agli angeli le guarda e basta: non ha un messaggio, ha solo una storia.
Scelto da Davide Spinelli
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Articolo 353 del codice penale di Tanguy Viel, Neri Pozza (traduzione di Giovanni Bugliolo)
Il libro comincia dalla fine, quando il narratore racconta a un giudice gli eventi per cui è accusato. Ma il senso della confessione vero e proprio viene dopo la sua lunga digressione e occupa solo l’ultima pagina.
LEGGI ANCHE – Tra vendetta e giustizia. “Articolo 353 del codice penale” di Tanguy Viel
Scelto da Alberto Spinazzi
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Salvare le ossa di Jesmyn Ward (NNeditore, traduzione di Monica Pareschi)
Un libro crudo e diretto che narra la vita di tutti giorni di una famiglia del Mississippi che cerca di sopravvivere nonostante tutto; scritto con una prosa che colpisce come un pugno e allo stesso tempo sa accarezzarti con delicatezza quando meno te lo aspetti.
LEGGI ANCHE – Il mistero dell’attesa. “Salvare le ossa” di Jesmyn Ward
Scelto da Melissa Minò
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Amapolas. Racconti dal mondo ispanico di AA.VV., Alessandro Polidoro Editore
Amapolas è il primo titolo della neonata collana I Selvaggi. Composto da venti racconti, il testo ricalca le tematiche LGBT dal taglio omo-erotico. Parola d’ordine: amore. Irriverente, perverso, dolce, romantico, amaro.
Scelto da Adria Bonanno
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Ora ci raccontate quali sono i migliori libri del 2018 secondo voi? Non siate timidi!
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