I consigli di lettura di Anthony Burgess
Di sicuro Anthony Burgess ha scritto uno dei più importanti romanzi distopici del XIX secolo, Arancia meccanica, dal quale Stanley Kubrick ha tratto uno dei suoi film più riusciti anche grazie all’interpretazione di uno straordinario Malcolm McDowell.
E proprio alla narrativa distopica sono dedicati i suoi consigli di lettura, come riportati sul sito web dell’International Anthony Burgess Foundation.
Il nudo e il morto di Norman Mailer
La futilità della guerra è molto ben presentata. L’isola che dev’essere presa non ha alcuna importanza strategica. Lo spirito di rivolta tra gli uomini si presenta per caso: la pattuglia s’imbatte in un vespaio e corre via, abbandonando le armi e le attrezzature. Un impulso può contenere i semi della scelta umana: non siamo ancora stati trasformati interamente in macchine. Il pessimismo di Mailer doveva ancora venire ma qui, con gli uomini che conferiscono a loro stessi il potere di chiamarsi fuori dal suicidio collettivo della guerra, c’è una visione incoraggiante di speranza. Questo è un libro straordinariamente maturo per un romanziere di venticinque anni. Resta il meglio di Mailer, e certamente il miglior romanzo di guerra che sia mai stato scritto negli Stati Uniti.
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1984 di George Orwell
Questa è una delle poche visioni distopiche che hanno cambiato le nostre abitudini di pensiero. È possibile dire che il terribile futuro predetto da Orwell non è avvenuto semplicemente perché lo aveva predetto: siamo stati avvertiti in tempo. D’altra parte è possibile pensare a questo romanzo non tanto come a una profezia quanto come alla comica unione di due cose diverse: un’immagine dell’Inghilterra com’era nell’immediato dopoguerra, una terra di oscurità e carenze, e la nozione bizzarramente impossibile degli intellettuali britannici che avrebbero voluto prendere il governo del Paese (e di tutto il mondo anglofono).
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Giustizia facciale di L.P. Hartley
Jael 97 è faccialmente troppo privilegiata: la sua bellezza deve essere ridotta a una norma grigia. Ma, come gli eroi e le eroine di tutti i romanzi distopici, lei è un’eccentrica. Vedendo per la prima volta la torre ovest della Cattedrale di Ely, una delle poche strutture alte non distrutta dalla guerra, sperimenta un trasporto di estasi e vuole amare la sua bellezza. La sua rivolta contro il regime non si traduce in una brutale reintroduzione della conformità – solo nelle persuasioni della ragione dolce. Questo non è un futuro orwelliano. Si tratta di un mondo incapace delle dinamiche della tirannia. Anche il tempo è sempre freddo e grigio, senza spazio per fuoco o ghiaccio. Il motto dello stato è «Ogni valle sia colmata». Si tratta di una proiezione brillante di tendenze già evidenti nel welfare britannico del dopoguerra ma, poiché nel libro mancano gli orrori tipici della narrativa distopica, ha incontrato meno apprezzamento di 1984.
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L’isola di Aldous Huxley
Nessuno è scientificamente condizionato a essere felice: questo nuovo mondo è davvero coraggioso. Ha imparato molto dalla religione e dalla filosofia orientali, ma è disposto a prendere il meglio della scienza, della tecnologia e dell’arte occidentali. Le persone stesse sono una sorta di ideale razza eurasiatica, dotate di corpi sottili e cervelli huxleiani, e hanno letto tutti i libri che ha letto Huxley.
Tutto questo suona come un gioco intellettuale, un sogno senza speranza in un mondo alla deriva, ma Huxley era sempre abbastanza realista da sapere che c'è un posto per l'ottimismo. Infatti, nessun insegnante può essere un pessimista, e Huxley era essenzialmente un insegnante. Nell’isola la vita buona è infine distrutta da un brutale, stupido e materialista giovane raja che vuole sfruttare le risorse minerarie dell'isola.
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Riddley Walker di Russell Hoban
L’Inghilterra, dopo la guerra nucleare, sta cercando di organizzare una cultura tribale dopo la totale distruzione della civiltà industriale centralizzata. Il passato è stato dimenticato, e anche l’arte di accendere il fuoco dev’essere riappresa. Il romanzo è degno di nota non solo per la sua lingua ma anche per la creazione di un intero insieme di rituali, miti e poesie. Hoban ha costruito un intero mondo dal nulla.
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