I bellissimi quadri di Klimt ricostruiti in splendide fotografie

Gustav Klimt dipinse una realtà brillante, erotica e sconvolgente, che si distinse anche dagli standard propri dell’ambente viennese della fine del XIX e l’inizio del XX secolo. «Chiunque voglia conoscere qualcosa su di me» scrisse una volta a proposito dell’autoritratto che non dipinse mai, «dovrebbe guardare attentamente le mie foto». Dato il livello di attenzione con cui senza dubbio le ha guardate, l’austriaca Inge Prader deve conoscere tutto quello che c’è da sapere sul nostro pittore.

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Fotografa di grande esperienza, Prader ha richiamato molta attenzione sulla sua opera ricreando i quadri di Klimt per conto della viennese Life Ball, utilizzando modelli e costumi reali, oltre a vero oro. Quest’ultimo aspetto ha grande importanza, dato che Prader si è concentrata sui dipinti del “periodo d’oro” in cui Klimt entrò dopo aver ottenuto un certo successo.

Nel 1903 Klimt visitò Venezia, Ravenna e Firenze. Fu la sua visita alla basilica di San Vitale a Ravenna a colpirlo molto. Affascinato dai mosaici bizantini, decise di integrare il colore dell’oro nelle sue opere.

Prader mette in posa i modelli con grande attenzione così da riuscire a duplicare alcuni dei più rappresentativi capolavori di Klimt come La vita e la morte e Il fregio di Beethoven.

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I colori e i soggetti dei dipinti di Klimt sono sorprendentemente trasferiti alla fotografia, grazie anche alle precedenti esperienze di Prader nella moda e nella pubblicità, due settori che possono instillare in chiunque l’amore per le composizioni appariscenti, i materiali di lusso e le belle donne.