Harry Potter come gli zuccheri aggiunti: crea dipendenza?
È successo appena pochi giorni fa: il direttore di una scuola privata inglese ha invitato i genitori dei propri studenti a non permettere loro la lettura di alcuni libri.
Il direttore in questione è Graeme Whiting, preside della scuola privata The Acorn School, e si descrive come un amante «della letteratura tradizionale, della poesia classica, Wordsworth, Keats, Shelley, Dickens, Shakespeare».
Il suo è un invito a tutti i genitori ad avvicinare i propri figli verso una «letteratura che sia più adatta alla loro età e di mettere da parte testi mistici e spaventosi almeno fino a quando non siano in grado operare un giorno discernimento e dopo che avranno appreso ad amare la bellezza».
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Tra i libri che Whiting dichiara pericolosi per i ragazzi non c’è solo Harry Potter, ma compaiono anche romanzi come Il Signore degli anelli, Game of Thrones, The Hunger Games e quelli di Terry Pratchett che, a suo dire, «contengono materiale profondamente scabroso e che dà dipendenza e incoraggia un comportamento difficile nei bambini».
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Secondo il preside della Acorn School, «comprare libri come questi equivale ad alimentare il proprio figlio con cucchiai di zuccheri aggiunti, e quando il bambino ne diventa dipendente ne chiederà sempre di più. Se facciamo questo con i libri, finiremo col riempire i conti correnti di quelli che scrivono libri come questi e li indirizzano a un pubblico di ragazzi!».
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Al momento, la proposta/richiesta di Whiting ha avuto una certa eco in Gran Bretagna, ma è difficile dire quanto effettivamente i genitori riusciranno a incidere nelle scelte di lettura dei propri bambini. E voi, come la pensate? Siete anche voi convinti che in questi libri ci sia qualche potenziale negativo, oppure credete che l’invito di Whiting sia un errore?
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