“Guru per caso” di Alessandro Zaltron e Demetrio Battaglia
Ha qualcosa di fantozziano Guido Ghiri, il protagonista di questo romanzo: impiegato di quart’ordine in una grande ditta di elettrodomestici, trattato come uno zerbino da dirigenti e colleghi, ha raschiato il fondo del barile. È stato lasciato da poco dalla fidanzata e – ciliegina sulla torta – viene scavalcato in scioltezza nella gerarchia aziendale dall’ultimo dei pivelli che gli soffia il posto ambito da anni. Ma le sliding doors sono in attesa dietro l’angolo e, in una giornata apparentemente banale, il corso della sua vita subirà una brusca sterzata. Per un caso fortuito, Guido salva dalle ruote di un tram il rampollo di una famiglia molto in vista, entrando nelle grazie del potente onorevole Rizzi Tiroldi e della sua conturbante mogliettina. Al ragazzo “miracolato” svolazzano davanti agli occhi i flyer pubblicitari di discipline olistiche; i testimoni oculari della scena sono concordi nell’attribuire al suo salvatore l’appellativo di eroe e una serie di circostanze faranno credere a tutti che Guido sia dotato di “speciali poteri sensitivi”. Mara, una collega di cui Guido si era un po’ invaghito, inizia a guardarlo con occhi differenti; il direttore dell’azienda lo circuisce per beneficiare dei suoi appoggi politici. Dapprima travolto dalla reazione a catena innescatasi in seguito al suo “prodigioso salvataggio”, Guido inizia a crederci pure lui. Più sicuro di sé e delle sue possibilità, si licenzia per intraprendere una carriera di guru-guaritore.
«Guru è chi non si stupisce di nulla, perché tutta la vita scorre dentro di lui, contraddizioni e assurdità comprese». La chiave di lettura di questa recentissima fatica della premiata ditta Zaltron & Battaglia risiede tutta in questa frase. Di contraddizioni e assurdità, in Guru per caso (Zero91), ce ne sono a palate. Si ride in questo romanzo; il tono è quello di una gustosa commedia brillante, garbata e intelligente. Nelle sue pagine ho come avvertito il piacere sottile che deve aver avvinto i due scrittori nel tessere l’intreccio della vicenda di Guido Ghiri e dei personaggi che gli ruotano intorno. Le situazioni si complicano capitolo dopo capitolo; si capovolgono le premesse, si ribaltano le aspettative del lettore; c’è il colpo di scena irriverente, quasi uno sberleffo (che fa pendant con l’azzeccata copertina del libro) e un finale imprevedibile e depistante: un altro lazzo, prima che cali il sipario. Non a caso mi riferisco alla macchina del teatro perché niente, nella vita del Ghiri-guru, ha concretezza, bensì si regge e si sostanzia sulla finzione. La questione non è quel che sei (vero o finto guaritore), ma come ti vedono gli altri. «Ciascuno è vittima del ruolo che di volta in volta interpreta. Se sei automobilista, imprechi contro quei lenti dei pedoni e quei temerari dei motociclisti; se sei a piedi, insulti le macchine sparate e le biciclette indecise».
In Guru per caso, ci sono dei passaggi deliziosi che restituiscono al lettore il quadro di costume di un’italietta credulona che si ferma alle apparenze, che si cura delle tendenze in voga ma senza approfondire. Quadro poco edificante, ma non siamo soli: gli Stati Uniti, per esempio, hanno creato veri e propri imperi finanziari sulla cura delle anime e sulla “new-age”. Guido si documenta, osserva, imita, e ne fornisce la sua versione locale. Per il tramite di Mara, che da dimessa impiegatina sfodera gli artigli e i talenti nascosti, diviene p.r. e, in seguito, amministratrice delegata del fiorente Studio Olis, al Ghiri viene procacciata qualche laurea a San Marino. Guido copincolla una tesi sull’impiego dell’ayurveda nella lombosciatalgia e passa l’esame a pieni voti. La segretaria dell’istituto Kevin – sorta di Scuola Radio Elettra (se ne rammenta qualcuno?) della meditazione –, lo contatta per inviargli il diploma e rincalza: «Assieme alla spedizione troverà una serie di nuovissime iniziative, sempre per corrispondenza, che stiamo promuovendo (…): percorsi formativi per operatore pranoterapeuta, guaritore kundalini, praticante di reiki a tutti i livelli, esperto di spagyria, consulente di sciamanesimo andino. E abbiamo appena messo a punto uno stupendo corso di OBE». L’acronimo sta per «[…] Out of Body Experience; si tratta di una tecnica per imparare a pilotare coscientemente il proprio corpo astrale durante la fase onirica. Negli Stati Uniti ci sono intere comunità che la praticano, un vero successo».
La mission del guaritore di fama e prestigio, cercato e consultato da tutti, finisce per assorbire interamente la vita di Guido, che comincia a porsi dei dubbi: «Il punto è che mi sto chiedendo se il gioco vale la candela. E se questa candela è ciò che serve a illuminare la vita. In fin dei conti, alla Dorinox, l’unico rischio che correvo era quello di consegnare una lavastoviglie diversa da quella che il cliente aveva ordinato, un errore semplice da rimediare e giustificare». Guido, a dispetto del proprio nome, si trova a considerare che la sua vita è in prevalenza guidata, specie da Mara e Eleonora, la moglie dell’onorevole. Le due donne, in seguito ad alcune circostanze che non rivelo per non privarvi del piacere di leggere come si complica lo sviluppo del romanzo, costituiscono un curioso ed efficace sodalizio e finiscono per far scendere in campo, nel pieno dell’agone politico, il malcapitato Guido, trasformandolo in un candidato competitivo e in rapida ascesa nei sondaggi. È Mara che lo sprona in questa direzione: «Guido, non potrai mai impedire a nessuno di pensare quello che ritiene opportuno su di te e su quello che fai. Nel bene o nel male, siamo schiavi della proiezione che gli altri fanno su di noi. L’unica via che vedo è non rimanere schiacciati dalle calunnie e, quando serve, trarre profitto dalle convinzioni altrui […]».
Guru per caso scorre tutto d’un fiato: ridendo a denti stretti e meditando sulla “piatta superficialità” che ci circonda e la sua dubbia etica. Il testo è servito da una scrittura fluida e diretta, ben curata e armonizzata dai due autori. Alessandro Zaltron scrive per professione da oltre vent’anni. Per Zero91 ha pubblicato Manuale per (in)felici amanti, prontuario ironico per sopravvivere sia in coppia che senza. Esperto di temi amorosi, cura la fan page Cronache sentimentali, dove pubblica gli amorismi (aforismi d’amore). Demetrio Battaglia (1967, Bassano del Grappa) è consulente informatico. È stato per 12 anni speaker radiofonico in una trasmissione di filosofia e studio comparato di religioni e mitologia. Dal 2006 a oggi ha pubblicato i racconti de Gli albori e una trilogia di romanzi fantasy, I veggenti di Arkhesya.
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