Grandi fotografi grandi narratori – 6 Paul Fusco
Paul Fusco (Leominster, Massachusetts, 1930) è un altro esponente di spicco del grande fotogiornalismo americano, cui dobbiamo gran parte di quelle immagini che ci permettono ancora oggi di ricordare così bene i principali eventi del ventunesimo secolo.
Fusco inizia la sua carriera fotografica molto presto, prestando il servizio militare negli US Army Signal Corps tra il 1951 e il 1953, nel corso della Guerra di Corea.
Tornato alla vita civile, studia fotogiornalismo all’Università dell’Ohio, per poi trasferirsi a New York, dove viene assunto da Look, una delle numerose riviste, assieme a Time, Life, Fortune, ecc., che negli anni ’60 portavano nelle case degli americani i migliori servizi fotografici di luoghi e avvenimenti sparsi per il mondo.
I reportages di Fusco documentano soprattutto le situazioni di tensione e/o di degrado sociale, dalla vita difficile dei minatori del Kentucky a quella degli afroamericani lungo il delta del Mississippi, tra lavoratori migranti e predicatori di vario orientamento religioso. Viaggia anche molto, soprattutto in Sudamerica e nei paesi comunisti situati al di là della simbolica cortina di ferro.
Nel giugno del 1968, Robert Kennedy, in lizza per diventare Presidente degli stati Uniti, viene assassinato a Los Angeles al termine della sua vittoria nelle primarie della California.
La sua salma viene portata in aereo a New York, dove viene celebrato un solenne funerale nella cattedrale cattolica di St. Patrick, quindi caricata su un treno per essere condotta a Washington, dove sarà tumulata al cimitero militare di Arlington, lo stesso che già ospita il Presidente John Kennedy, assassinato a Dallas cinque anni prima.
Il viaggio in treno New York- Washington, che normalmente all’epoca avveniva in quattro ore, in quell’occasione dura il doppio, perché centinaia di migliaia di persone si radunano lungo i binari e nelle stazioni, per dare il loro ultimo omaggio al senatore assassinato, rallentando inesorabilmente la velocità del treno.
Fusco segue per Look tutti gli eventi, dal funerale fino ad Arlington, dove a causa del ritardo accumulato dal treno la sepoltura avviene ormai a tarda sera, alla luce surreale delle candele tenute in mano dai presenti. Dal treno scatta decine e decine di immagini di un’America dolente, soprattutto rurale e multietnica, che molti anni più tardi andranno a comporre un libro memorabile, “RFK Funeral Train” (2000), ripubblicato in una veste più ampia nel 2008, in occasione del quarantesimo anniversario della morte di Kennedy, con il semplice titolo “RFK”.
Questo libro, contenente testi di Vicki Goldberg, Norman Mailer, Evan Thomas e Edward Kennedy, è diventato immediatamente uno dei grandi classici della fotografia contemporanea.
Quando Look entra in crisi al principio degli anni ‘70, avviandosi verso la chiusura, Fusco diventa socio di Magnum Photos, l’agenzia creata nel 1947 da Cartier-Bresson, Capa e Seymur, tempio supremo del fotogiornalismo, diventandone uno dei membri di punta.
Da allora le sue fotografie sono apparse su tutte le più importanti riviste americane, e da lì sono state ampiamente diffuse nel resto del mondo.
Nei primi anni ’80, trasferitosi per un lungo periodo in California, Fusco fotografa la vita delle numerose comunità alternative, e la drammatica diffusione dell’AIDS. In seguito lavora a un progetto a lungo termine per documentare i devastanti effetti di Chernobyl sui bambini e sugli adulti bielorussi, che diventano il libro “Chernobyl Legacy” (l’eredità di Chernobyl), pubblicato nel 2001.
Una curiosità: Paul Fusco è il creatore di ALF, una situation-comedy celebre negli anni ’80, trasmessa in seguito anche dalla televisione italiana. Ispirata al film E.T. del 1982, la serie ha per protagonista un bizzarro alieno arancione, Gordon Shumway, chiamato ALF (acronimo di Alien Life Form) dalla famiglia presso cui atterra, proveniente dallo strampalato pianeta di Melmac. Dalla sit-com sono anche stati tratti due lungometraggi animati.
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