Gli italiani online? Un popolo di spioni
Tanta curiosità verso gli altri, ma poca attenzione verso la propria reputazione digitale. È quanto emerge da una ricerca di Duepuntozero Doxa presentata alcuni giorni fa a Milano in occasione del lancio di La tua reputazione su Google e i Social Media, di Antonio De Nardis e Ale Agostini (edizioni Hoepli, pagg. 210, euro 18,90).
Dalla ricerca, condotta su un campione di italiani tra i 18 e i 54 anni, è emerso che il 90%, dopo aver conosciuto una persona, naviga in rete alla ricerca di informazioni aggiuntive. Come dire, nove su dieci delle persone che incontriamo, dopo averci stretto la mano, vanno a cercare il nostro nome su Google per saperne di più su di noi. Scendendo nel dettaglio, il 47% degli utenti Internet cerca online i nuovi colleghi e/o collaboratori, mentre il 52% utilizza il web per avere informazioni sui nuovi amici. Una tendenza che non cambia tra famigliari e parenti, con cugini e zii tra i più “spiati”.
Ricerche per molti versi innocue che, tuttavia, possono assumere un’importanza diversa quando a cercare informazioni su di noi sono selezionatori o possibili datori di lavori. Eppure solamente il 25% del popolo online verifica con frequenza le notizie e i commenti legati al proprio nome. Percentuale che diventa del 33% tra coloro che hanno un’occupazione. Poco, anche perché, in caso di “problemi”, «gestire la reputazione online non è cosa semplice», come ha spiegato Paolo Mistrorigo, di Duepuntozero Doxa.
Troppo spesso profili personali, commenti, foto possono risultare inappropriati e fornire al popolo della rete informazioni talmente sensibili e private da compromettere il nostro nome, brand, area di attività. Dati anche molto molto sensibili, ad esempio come quelli relativi alle finanze, come si può leggere in questo sito.
Una questione che invece è ancora troppo sottovalutata, secondo Antonio de Nardis e Ale Agostini, esperti di Marketing e Comunicazione tramite i Social Network e tra i curatori del sito SosReputazioneweb. «Sono state proprio le evidenze delle ricerche effettuate che ci hanno spinto a scrivere un libro che illustrasse in maniera chiara a professionisti, aziende e studenti come prevenire, curare e far crescere la propria reputazione su Google e i Social Media»
Tre i principali consigli degli autori per avere una buona reputazione online:
- Prevenire: fare attenzione a ciò che si pubblica;
- Controllare il livello di privacy dei vari account, soprattutto dei social network e pure di quelli eventualmente abbandonati;
- Attivare gli Alert: strumenti online gratuiti che avvisano della pubblicazione di notizie o documenti relativi ad un certo argomento o ad un certo nome, come il nostro, per esempio.
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