Giornata della Memoria e Olocausto, 7 libri per ricordare
Ecco una serie di libri per ricordare l’Olocausto nella Giornata della Memoria, che dal 2005 si celebra ogni 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte delle truppe dell'Armata Rossa sovietica.
Ormai è una consuetudine che in questo periodo molte case editrici pubblichino nuovi saggi sull'argomento o romanzi ambientati in quel preciso e tragico momento storico, così che anche quest'anno possiamo segnalare alcune novità.
Il bambino del treno (Piemme, 2018) di Paolo Casadio
In uscita il 23 gennaio, è la storia di Giovanni Tini, un ferroviere che, negli anni Trenta, viene mandato a gestire una stazioncina sperduta nell'Appennino, da dove passano ben pochi treni. La vita di Giovanni, della moglie Lucia e del loro bimbo Romeo sembra scorrere senza scossefino al giorno in cui, nel 1943, dalla loro piccola stazione transita un treno carico di persone dirette in Germania, e questo evento è destinato a modificare le loro tranquille esistenze.
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Il tatuatore di Auschwitz di Heather Morris (Garzanti, 2018 – traduzione di Stefano Beretta)
È un romanzo che però prende spunto da una storia vera, da cui verrà presto tratto anche un film: quella di Ludwig "Lale" Eisenberg, un ebreo slovacco finito ad Auschwitz e scelto per caso dai nazisti per tatuare sul braccio dei prigionieri, con un procedimento molto doloroso, il numero con cui venivano registrati nel campo. Il libro racconta l'incontro tra Lale e Gita, una ragazza di cui s'innamora e che cerca di proteggere dagli orrori del campo. Sopravvissuti entrambi, i due si ritrovano fortunosamente dopo la guerra e, dopo alterne vicende, emigrano in Australia, ma Lale combatte per tutta la vita con il rimorso di aver causato dolori e sofferenze, sia pure contro la sua volontà.
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Fazi Editore ripropone dal 25 gennaio Da duemila anni, un romanzo uscito per la prima volta nel 1934, in cui Mihail Sebastian, scrittore, giornalista e commediografo romeno, racconta attraverso le vicende del protagonista, uno studente ebreo nella Romania degli anni Venti, e dei suoi amici, la lenta ma inesorabile ascesa dell'antisemitismo in Europa.
Sebastian, sopravvissuto fortunosamente all'occupazione nazista, muore in un incidente stradale nel 1945, poche settimane dopo l'arrivo dell'Armata Rossa che aveva liberato la Romania.
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I prescelti di Steve Sem-Sandemberg (Marsilio, 2018 – traduzione di Alessandra Albertari)
È il nuovo romanzo di Steve Sem-Sandemberg, scrittore svedese molto interessato ai temi dell'Olocausto. Racconta la tetra e oscura storia di Spiegelgrund, ospedale viennese poi demolito che negli anni tra il 1940 e il 1945 viene utilizzato dai nazisti per raccogliere bambini abbandonati, disabili con problemi fisici e psichici, orfani, appartenenti insomma a quelle categorie ritenute "inutili" in una società che puntava alla perfezione fisica dei suoi componenti, e che per farlo decideva di sopprimere chi non avrebbe mai potuto essere perfetto.
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Ne Gli spodestati (Marsilio, 2012 – traduzione di Katia De Marco), apparso qualche anno fa, Sem-Sandberg racconta un'altra storia particolare, quella di Mordechai Chaim Rumkowski, ebreo nominato nel 1939 capo del ghetto di Lòdz, che persegue il titanico progetto di trasformare il ghetto in una grande fabbrica di cui i tedeschi non possano fare a meno, così da garantire la sopravvivenza degli ebrei.
Per riuscirci, però, è costretto a fare delle scelte drastiche, sacrificando comunque molti correligionari e finendo per diventare uno strumento di morte in mano ai nazisti.
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Se il Diario di Anna Frank rimane forse la testimonianza più diffusa nel mondo di ciò che è stato l'Olocausto, ci sono state diverse altre persone che sono riuscite a farci pervenire una testimonianza scritta di quel tragico periodo della storia europea. Di notte sognavo la pace. Diario 1941-1945 di Carry Ulreich (Longanesi, 2018 – traduzione di G. Testa), è il diario di un'altra ragazza ebrea olandese, che ci racconta una difficile adolescenza nella Rotterdam occupata dai nazisti, quando la sua famiglia viene nascosta da amici cattolici nella loro casa, riuscendo così a sfuggire alla deportazione.
L'autrice ha da poco festeggiato i suoi 91 anni con figli e pronipoti in Israele, dove risiede dalla fine del secondo conflitto mondiale.
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Anche Mary Berg, pseudonimo di Miriam Wattemberg, nata a Lòdz da padre polacco e madre statunitense, ci ha lasciato un diario molto importante, Il ghetto di Varsavia. Diario 1939-1944 (Einaudi, 1991 e 2009 – traduzione di Maria Martone), in cui, partendo dal suo quindicesimo compleanno nell'ottobre del 1939, racconta la vita sempre più difficile nel ghetto assediato, che verrà successivamente raso al suolo dai nazisti nel maggio del 1943.
Grazie alla nazionalità americana della madre, però, la famiglia di Mary viene trasferita qualche mese prima in un luogo di detenzione francese per essere scambiata con ufficiali tedeschi prigionieri degli alleati, poi caricata su un treno per raggiungere il Portogallo, paese neutrale, da cui può imbarcarsi per gli Stati Uniti. Pubblicato nel febbraio del 1945 a New York, Il Ghetto di Varsavia è stato quindi la primissima testimonianza dell'Olocausto conosciuta dagli americani, mentre la guerra era ancora in corso.
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Questi comunque sono solo sette tra i moltissimi libri che è possibile leggere per ricordare la Giornata della Memoria e l'Olocausto.
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