Giallo Sicilia, oltre Montalbano. “Sabbia nera” di Cristina Cassar Scalia
Cristina Cassar Scalia, autrice già nota per avere pubblicato due romanzi storici, con Sabbia nera (Einaudi) cambia genere, ma non troppo.
Il vicequestore Giovanna Guarrasi, Vanina, torna a casa, come era successo a un’altra protagonista di questa autrice, Vicki, in Le stanze dello scirocco (uscito nel 2015 per Sperling & Kupfer).
Come si legge in un’intervista su La biblioteca del libraio, lo sguardo di Cristina sembra rivolto al passato. Ma mai un passato morto e sepolto. Infatti, anche in questo romanzo la trama si svolge nel presente, anche se prende avvio da un passato di cui la Sicilia rimane ancora pregna. Un passato che c’è, volente o nolente. E penso che questo sia uno dei messaggi che l’autrice vuole trasmetterci, un po’ come fa Camilleri con il suo Montalbano: la Sicilia di oggi non può prescindere dalla Sicilia di ieri, come non può prescindere dall’Etna, dalla lava, dalla polvere nera che tutto ricopre, a seconda di come tira il vento.
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Ma quei luoghi, quel vento, sono tutto il mondo, sono tutti i venti. Ed ecco che un giallo come questo riesce ad aprire la mente del lettore. Perché mentre lo trascina alla scoperta di un mistero sepolto nel tempo (o meglio, in questo caso, in una sorta di portavivande ben celato, come nel più classico dei libri di genere), fa riflettere su come il male di oggi sia radicato nel passato. E non solo il male, anche il bene. Vanina, quando torna in Sicilia, torna a casa. E finalmente si sente libera. Finalmente trova il suo posto.
Siamo a Catania, un paesone, un posto dove tutti sanno tutto ma, naturalmente, nessuno dice niente, se non i vecchi, che ricordano e, macari senza volerlo, rivelano, aiutano, fanno capire (interessante l’uso del dialetto, che aiuta a creare l’atmosfera senza essere invadente). Quei vecchi che all’epoca del primo delitto non parlavano di mafia perché la mafia non si chiamava così; un nome non lo aveva nemmeno… Però, poi, se lo è fatto, un nome… E sta proprio qui la bellezza di questo romanzo: portare un mondo che generalmente è protagonista di noir o hard boiled in un giallo classico, che trova le sue radici nel passato (e questo mi ricorda la migliore Agatha Christie) ma è assolutamente moderno.
Con gli orari vaghi tipici del sud Italia, l’autrice e la su protagonista Vanina, assieme ai vari personaggi che la circondano, ci trascinano alla scoperta di un mistero classico ma moderno, vecchio, ma nuovo, perché, alla fine dei conti, un assassinio è un assassinio, in qualunque epoca sia avvenuto.
E tra personaggi imperturbabili, come la vedova Burrano, medici legali sopra le righe, poliziotti inesperti e alla ricerca di gloria, piogge di cenere che cercano di coprire ogni cosa, Sabbia nera si rivela pian piano come uno di quei libri da cui si impara qualcosa, in cui si scopre un mondo che non si conosceva. Con semplicità, leggendo un giallo, impari tradizioni, storia, ricette, modi di dire e modi di essere.
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Tanti personaggi, tante storie; in alcuni momenti ho – confesso – pensato anche troppi. Ma alla fine, quando ho girato l’ultima pagina, mi sono sentita un po’ sola, perché Vanina, i Burrano, Bettina, Chadi e tutti gli altri, ti fanno sentire a casa e ti fanno venire voglia di programmare le prossime vacanze… E allora questo è proprio il periodo giusto per leggere questo libro.
Molto apprezzabili anche i riferimenti alla letteratura e alle serie tv moderne (come quello a Simon Baker… Impossibile non restare affascinate da Alfio Burrano già a pagina 24, credete a me). Come molto stimolante la passione di Vanina per il cinema. È sempre un piacere quando un autore usa vie diverse (non il semplice raccontare) per approfondire la psicologia di un personaggio; quando ne mostra i tratti peculiari attraverso le sue passioni, i suoi desideri, e lascia intuire ciò che sta dietro a un volto, a una storia.
Personalmente, l’idea che siano già stati opzionati i diritti per cinema e tv mi fa ben sperare nel fatto che anche il cinema, anche la tv, riescano a guardare oltre il nome noto, oltre la fama. Come è successo per Marco Malvaldi e i suoi Delitti del BarLume, la Sabbia nera entrerà nelle case, facendo conoscere un mondo così vicino, così lontano.
Per la prima foto, copyright: Filippo Andolfatto.
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