Gabriele D’Annunzio: 150 anni dalla nascita
Oggi, 12 marzo 2013, ricorrono i 150 anni dalla nascita di uno dei più importanti scrittori italiani. Sul Romanzo intende offrire ai lettori un percorso di (ri)scoperta, al passo coi tempi, utilizzando una serie di link che permetta di incontrare aneddoti poco conosciuti e curiosità sul Vate.
Per iniziare, i più pigri possono deliziarsi con Wikipedia, invece i più esigenti possono visitare l’ottimo sito Gabriele D’Annunzio.
Chi si trovasse a Pescara, invece, potrebbe fare una puntata alla Casa Natale. Ma dire Gabriele D’Annunzio significa anche dire altro. Per esempio, oggi si potrà visitare gratuitamente il Vittoriale.
Sul Vate si è detto tutto e il contrario di tutto, e se i saggi pubblicati su di lui sono numerosissimi, e due tra gli ultimi usciti sono La mia vita carnale di Giordano Bruno Guerri e Vita segreta di Gabriele D’Annunzio di Tom Antongini, nel giugno di quest’anno, dal 21 al 23, si terrà a Gardone Riviera la Coppa Gabriele D’Annunzio, incontro-raduno di auto d’epoca all’insegna della commistione tra interesse culturale, turismo e passione automobilistica.
Per chi, invece, non potesse muoversi, ma desiderasse comunque entrare nell’atmosfera dannunziana, consigliamo di attingere a un folto repertorio video, da un D’Annunzio che ascolta musica al Vittoriale e parodia Dantee che, da antesignano dei VIP contemporanei, si lamenta dei fotografi che l’assediano (“È possibile che un uomo come me debba essere bersagliato da una quindicina di fotografi”), agli estratti video di Correva l’anno (Rai3, con Paolo Mieli) che raccontano un D’Annunzio poeta, guerriero e amante.
Il poeta e il romanziere
L’opera di D’Annunzio non è delle più facili da classificare. Padre dell’estetismo italiano, ma anche maestro del Kitsch più autentico, D’Annunzio seppe passare dalla poesia alle novelle, approdando al romanzo e all’opera teatrale:
Poema paradisiaco (tra cui La Passeggiata e Le mani)
Notturno (Prima e Seconda parte)
Il guerriero
Sui rapporti tra D’Annunzio e il fascismo, rimandiamo a un articolo di Elena Spadiliero, pubblicato sulla nostra Webzine n. 5/2012, che prova a ricostruirne le ragioni alla luce anche di una contestualizzazione storica, non mancando di citare la Beffa di Buccari e la Reggenza del Carnaro.
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