Fuori registro #16: Book in Progress e l'innovazione tecnologica a scuola
Dal Sud Italia è partito il progetto Book in Progress, motore dell'innovazione tecnologica nella scuola, voluto dal creativo preside dell'ITIS Majorana di Brindisi, Salvatore Giuliano. Il progetto del Dirigente Scolastico, descritto questo mese nella rubrica Fuori Registro, è iniziato cinque anni fa: è cresciuto in una realtà italiana scolastica ambivalente, in cui da un lato si sta tentando di introdurre la tecnologia nelle scuole tramite fondi ad hoc, dall'altro si evidenziano resistenze e perplessità sull'utilità del digitale nella didattica da parte di alcuni docenti e famiglie. Le critiche più comuni insistono sull'inadeguata formazione dei docenti, privi dei corsi di aggiornamento, sulla mancanza di buone linee di connessione e di validi strumenti hardware a scuola, sul gettare fumo negli occhi presentando alle famiglie un’apparente digitalizzazione, magari con tanto di tablet, che di fatto non si realizza nella didattica.
Spesso le critiche nascondono la scarsa volontà di alcuni docenti e dirigenti di mettersi in gioco prima di tutto rivedendo i propri metodi didattici: le modalità di apprendimento sono decisamente differenti rispetto ad alcuni anni fa, poiché diversi sono gli strumenti, gli stimoli, la forma mentis dei ragazzi contemporanei. La didattica digitale è la necessaria conseguenza di questi cambiamenti epocali, che forse i docenti e i pedagoghi non hanno ancora ben definito.
La portata innovativa del progetto Book in Progress nelle scuole sta nel riuscire a conciliare l’attuale necessità di innovare i testi di studio, i criteri di approccio alla disciplina, l'organizzazione temporale della lezione e l'ambiente scolastico, con un costante aggiornamento tra docenti di tutta Italia uniti da una rete, creata appositamente, che ha come capofila l'ITIS di Brindisi. Il progetto ha unito ottocento insegnanti e un centinaio di scuole che, attraverso i coordinatori di disciplina, si interfacciano continuamente sia online che offline.
I testi di studio sono prodotti dai docenti e dai ragazzi e vengono condivisi nella rete, per cui non solo si ottiene un notevole risparmio economico per le famiglie, ma vengono altresì personalizzati gli strumenti di apprendimento: i ragazzi costruiscono il loro studio insieme al docente e la qualità dell'apprendimento migliora notevolmente, stando ai risultati registrati all'interno degli Istituti aderenti.
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Lo strumento didattico, il libro, diventa dunque “in progress” perché in continua evoluzione: si adatta ai diversi stili e alle diverse velocità di apprendimento dei ragazzi. La classe viene resa un laboratorio in cui gli studenti lavorano per competenze; si insegna con dinamiche basate sulla ricerca e sulla discussione, sull'interattività tra docenti, alunni e banche dati multimediali. Attualmente sono disponibili materiali nelle discipline di Italiano, Storia, Matematica, Fisica Scienze, Biologia, Latino, Filosofia, Diritto al prezzo del solo costo di stampa. La cifra risparmiata dall'acquisto dei libri in alcune scuole è stata reinvestita, previo accordo con le famiglie, per dotare tutti i ragazzi di un tablet, su cui sono stati caricati i testi digitali.
La risonanza che il progetto ha ottenuto in tutta la nazione ha portato il preside Giuliano a far parte dei “saggi” del Ministero dell'Istruzione per la riforma della didattica, a ricevere dal Governo la nomina di “digital champion”, insieme ad altri cento esperti nel settore dell'innovazione tecnologica, e a ospitare nell'Istituto Majorana una delegazione di innovatori provenienti da dodici Paesi dell'Unione Europea nell'ambito di un progetto di scambio di esperienze imprenditoriali.
Cambiare il modo di fare scuola è un processo complesso, necessita di continui aggiornamenti ma soprattutto ha bisogno di volontà, di voglia di cambiare e di percepire la necessità del cambiamento: il progetto Book in Progress dimostra che l'innovazione tecnologica a scuola è già una realtà.
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