“Fra l’Adriatico e il West”: i racconti surreali di Eraldo Baldini

È appena uscito in libreria per Fernandel Fra l’Adriatico e il West, una raccolta di racconti brevi di Eraldo Baldini, che è oggi considerato uno dei maggiori autori del fiorente romanzo noir italiano.

Diciamo subito, però, che qui siamo davvero molto lontani dai romanzi e dalle altre raccolte di racconti che hanno dato la notorietà a Baldini a partire dagli anni Novanta, quando, dopo aver pubblicato numerosi saggi di antropologia culturale, ha deciso di dedicarsi soprattutto alla narrativa.

Faccia di sale (Frassinelli, 1999), Bambini, ragni e altri predatori (Einaudi, 2003), Come il lupo (Einaudi, 2006) solo per citare alcuni dei suoi libri più noti, appartengono infatti tutti a pieno titolo al genere noir.  Se però, in genere, l’ambientazione tipica della narrativa noir è quella del contesto urbano, visto nei suoi aspetti più cupi, le storie di Baldini si svolgono, al contrario, nei luoghi della provincia romagnola, tra la campagna e il mare Adriatico, dove l’autore è nato e cresciuto: questo ha fatto estendere a tutta la sua produzione narrativa la definizione di Gotico rurale, dal titolo di una sua fortunata raccolta di racconti (Frassinelli, 2000).

Nelle pagine di Tra l’Adriatico e il West, i suoi lettori abituali non troveranno, tuttavia, le atmosfere cupe e inquietanti a cui sono abituati, perché questa volta siamo in presenza di un puro divertissement letterario, dai toni lievi e ironici, spesso apertamente comici, se non addirittura davvero dissacranti, anche se non diventano mai “cattivi” come ci si potrebbe aspettare da un autore affezionato al genere noir.

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Si tratta, come spiega lo stesso Baldini nella prefazione, di 77 racconti brevi scelti tra gli oltre 150 già apparsi online nella community letteraria LOPcom, alla quale l’autore ha collaborato per un anno. Attraverso queste pagine facciamo conoscenza con personaggi tipici della campagna romagnola, ma che in realtà potrebbero fare parte della vita di qualsiasi paesino italiano: contadini testardi, camionisti spacconi, frequentatori di bar, vecchiette indomabili, bambini pestiferi e chi più ne ha più ne metta. E poi divagazioni storiche, in cui eventi lontanissimi nel tempo e nello spazio sono introdotti a forza, nella mitologia familiare di Baldini, con risultati del tutto surreali.

Non mancano neppure alcune considerazioni legate a fatti dell’attualità, come i recenti campionati mondiali di calcio o il naufragio della Costa Concordia, ma anche questi avvenimenti appaiono più che altro come un semplice pretesto per scatenare la fantasia dello scrittore, che sembra spesso alla ricerca di un suo personale “tempo perduto”.  L’infanzia campagnola, la vita contadina e al tempo stesso la vicinanza al mare Adriatico, hanno senza dubbio la parte del leone in queste pagine, anche se appaiono continuamente trasfigurate dalla vena surreale: molti personaggi che, in un primo momento, potremmo riconoscere come appartenenti alla memoria di ciascuno di noi, diventano quindi ben presto del tutto improbabili.

Il limite di questo libro sta però nell’eccessiva brevità dei racconti, dei quali s’intuisce la destinazione originale al web. Ciò che online si legge con piacere proprio per la dimensione ridotta, sulla pagina scritta lascia a volte un senso d’incompiutezza, e anche d’insoddisfazione, perché certi personaggi e certe situazioni avrebbero forse meritato uno sviluppo maggiore.

Detto questo, Dall’Adriatico al West di Eraldo Baldini può diventare una lettura senza dubbio piacevole e divertente per tutti.