“Figlie sagge”, torna il realismo magico della grande Angela Carter
Fazi Editore ha da poco pubblicato una nuova edizione di Figlie sagge, l’ultimo romanzo di Angela Carter (1940-1992), scrittrice e giornalista considerata tra le voci più interessanti e originali della letteratura inglese del ventesimo secolo, che era apparso per la prima volta in libreria nel 1991: non è per nulla facile, per non dire impossibile, riassumere la complessa trama di un romanzo denso di personaggi, di vicende surreali e di riferimenti letterari e artistici.
La voce narrante è quella di Dora Chance, che insieme alla sorella gemella Nora sta per festeggiare il suo settantacinquesimo compleanno, che coincide, oltre che con la data natale di William Shakespeare – il 23 aprile – anche con quella del loro padre naturale (che però si è sempre rifiutato di riconoscerle), il grande interprete shakespeariano Melchior Hazard, giunto al rispettabile traguardo dei cento anni.
In attesa di recarsi a casa del padre, dove per l’occasione è previsto uno sfarzoso ricevimento, Dora ci fa un travolgente riepilogo della sua movimentata esistenza, che è strettamente intrecciata a quella della sorella gemella, con cui ha costituito per decenni un’inossidabile coppia di ballerine da rivista, oltre che a quella dei numerosi membri della famiglia Hazard, una vera e propria dinastia di attori teatrali. Conosciamo perciò, in una successione caotica e poco rispettosa della cronologia, il nonno Ranulph con la moglie Estella, le varie mogli, con i rispettivi figli, che riempiono la lunghissima vita di Melchior, e il suo fratello gemello Peregrine, affascinante giramondo, oltre alla nonna materna Chance che ha cresciuto Dora e Nora, abbandonate dal padre e orfane della madre, morta dandole alla luce.
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Attraverso una saga familiare ben poco ortodossa siamo quindi trasportati nel mondo dello spettacolo anglosassone del secolo scorso, dal teatro classico agli anni ruggenti del varietà, con un’incursione nel periodo d’oro hollywoodiano precedente la seconda guerra mondiale. Il tutto è narrato in chiave ironica e surreale, soprattutto quando si tratta di ricostruire i complessi rapporti – spesso tutt’altro che limpidi – che legano tra loro i numerosi componenti della famiglia Hazard.
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Tra continui colpi di scena e rivelazioni sui veri legami di sangue tra i personaggi, che spesso non sono quelli che appaiono in un primo momento, abbondano le citazioni shakespeariane, soprattutto per quanto riguarda il tema dei gemelli, che rimanda apertamente a La dodicesima notte, o i rapporti padre-figlie che alludono a Re Lear, sia pure in chiave assai meno tragica.
Angela Carter è stata una scrittrice molto eclettica, che nella sua relativamente breve carriera letteraria ha sperimentato generi differenti, dal giornalismo alla saggistica, dalla narrativa horror a quella erotica, senza dimenticare alcuni drammi e sceneggiature cinematografiche: in Figlie sagge, oltre all’evidente omaggio a Shakespeare, esprime la sua passione per il surreale e il fiabesco, tanto che questo romanzo è stato spesso accostato alle opere più note del cosiddetto “realismo magico”, come Cent’anni di solitudine di Gabriel García Marquez o La casa degli spiriti di Isabel Allende. Di sicuro, questo romanzo richiede un approccio particolare da parte del lettore, che deve lasciarsi trasportare, senza opporre resistenza, dall’inesauribile flusso narrativo della voce di Dora, capace di rendere plausibili fatti e personaggi che, in altri contesti, potrebbero apparire del tutto inverosimili, ma che la bravura della Carter trasforma in pagine godibilissime.
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La nuova edizione di questo romanzo è un'altra tappa dell’interessante percorso seguito da Fazi nella riscoperta di opere che, pur essendo state spesso giudicate notevoli nel diciannovesimo e nel ventesimo secolo, da troppo tempo erano cadute nel dimenticatoio: ecco quindi che, dopo aver pubblicato con nuove traduzioni i grandi romanzi di Wilkie Collins o le opere meno note di Charlotte Brontë, ci propone ora le fantastiche Figlie sagge di Angela Carter.
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