“Figlie di una nuova era”, come raccontare il Novecento dagli occhi delle donne
Quando mi sono appropinquato a questo romanzo devo ammettere che ero dubbioso, soprattutto per le cinquecento pagine che avevo di fronte. Eppure ha superato notevolmente le aspettative, dimostrandomi ancora una volta che un libro non si giudica mai dalla copertina. Scritto da Carmen Korn, Figlie di una nuova era, pubblicato da Fazi Editore nella traduzione di Manuela Francescon e Stefano Jorio, è uno di quei libri che ti sorprendono.
Ci troviamo ad Amburgo, la storia inizia poco dopo la fine della prima guerra mondiale e la vita in Germania sta ricominciando a girare, città e vie commerciali riaprono i propri canali, inconsapevoli del breve intervallo prima di un ulteriore, profondo, evento.
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Saltellando tra i mesi e gli anni, conosciamo le nostre quattro protagoniste, tutte all’alba dell’età adulta, pronte a vivere la propria vita. Henny Godhusen, adolescente appartenente al ceto medio, orfana di padre, sacrificatosi per il Kaiser, è determinata a seguire la sua strada, a essere una donna indipendente, forte, una lavoratrice in ascesa sociale, spinta soprattutto dalla madre, Else, la quale sogna un roseo futuro per la figlia, arrivando ad adombrarne, a volte, anche le decisioni. Seppur con pensieri contrastanti riguardo il matrimonio, il tempo non ci metterà molto a spiattellare nella loro realtà chi sarà capace di far vacillare il fiero animo della ragazza: Lud, un giovane orfano di entrambi i genitori, vive con Lina, la sorella, una delle nostre “figlie di una nuova era”, così ancorato al suo sogno sincero e onesto da non poterlo lasciare da parte. Lina invece è invidiosa di cosa costruisce il suo consanguineo, accrescendo la propria determinazione a crearsi un futuro: una giovane insegnante, caparbia, riflessiva, un personaggio che è difficile non amare.
C’è poi Kathe Laboe, ventenne dalle idee rivoluzionarie, fresche, di professione ostetrica, così come Henny. Amiche da tempo, intraprendono insieme il tirocinio e il successivo lavoro in ospedale, toccando le vite di due medici strambi, Landmann, un po’ donnaiolo un po’ filosofo, e Unger, medico con la testa sulle spalle che, per una semplice notte tra i fiumi dell’alcool, perde la possibilità di uscire con Henny, una di quelle sere dove le decisioni cambiano la vita. Kathe invece è fidanzata con Rudi, un giovane che lavora prima alle stampe dell’Hamburger Echo e successivamente in una litografia, con una forte simpatia per la sinistra, il quale non si fa scrupoli a dare in pegno oggetti di famiglia di pregiata fattura per poter comprare alla sua amata un dolce e fare bella figura. Una coppia che scotta, un duo che non si può far altro che amare.
Infine abbiamo Ida, la bella e dolce rampolla di nobile famiglia, figlia di Carl Christian Bunge, imprenditore e commerciante che vuole accasarla per salvare il patrimonio dagli affari andati male, e di Netty, o Maman, o Scoiattolo per il marito, che appoggia il conveniente partito per amore della figlia, volendo garantirle una vita di agi e leggerezza. Ida però non è dello stesso parere, infatti non ci penserà due volte a ricattare Mia, la sua cameriera di fiducia, per portarla in giro per la città, soprattutto dai suoi amici cinesi, dove conoscerà un meraviglioso ragazzo di nome Tian, che non dimenticherà tanto facilmente. Seppur la morte della madre le toccherà il cuore, facendole prendere la decisione di sposare quel Campmann, orrido impiegato bancario, tutto ciò sarà solo l’inizio della storia.
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Questo è un romanzo dove le quattro protagoniste si intrecciano tra di loro, sfiorando l’una la vita dell’altra, attraversando il corso del Novecento, il mondo che si conosce e si trasforma assieme a loro. Un viaggio all’interno di tutte le sfaccettature del secolo scorso che riesce a raccontare vita e pensieri di allora, socialisti, nazisti, ebrei e tutto ciò che è scritto nella storia dell’umanità. Questo mirabile lavoro è ben scritto da una penna capace, con una sintassi semplice e trasparente che accompagna i pensieri e le descrizioni, facendo volare ogni pagina per inseguire la fine, quasi come se volesse dare l’idea di imprimere nelle nostre teste il semplice, ma lontano, obiettivo di conoscere come sarebbe stata la vita attraversando l’epoca che ha plasmato quella di oggi, tentando continuamente di inseguire una felicità, una dignità di donna, un mondo che è in continua trasformazione.
Carmen Korn è stata molto acclamata in Germania: infatti poco tempo fa è uscito il terzo libro di questa trilogia, schizzando in vetta alle classifiche nazionali teutoniche. Ha dunque tutte le carte in regola per essere un romanzo da non perdere.
Per la prima foto, copyright: LoboStudio Hamburg.
Per la terza foto, la fonte è qui.
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