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Feltrinelli Zoom compie 4 anni. Intervista a Fabio Di Pietro

Feltrinelli Zoom compie 4 anni. Intervista a Fabio Di PietroFeltrinelli Zoom, marchio digitale di Feltrinelli, compie oggi 4 anni. Dei suoi intenti, degli obiettivi futuri e dei piani per realizzarli abbiamo parlato con Fabio Di Pietro, responsabile delle attività digital del Gruppo Feltrinelli.

Feltrinelli Zoom a 4 anni dalla nascita Potrebbe provare a sintetizzare questo percorso verso il perseguimento degli obiettivi iniziali?

L’obiettivo iniziale al lancio, nel dicembre 2011, era semplice: pubblicare libri che prima non avremmo potuto pubblicare a causa dei limiti industriali della produzione cartacea. Lo abbiamo raggiunto? Certamente. Possiamo andare oltre? Certamente. Il viaggio di Zoom è solo iniziato, questi primi quattrocento titoli per i lettori sono un menu completo, ma per noi costituiscono un antipasto. Siamo partiti da una singola idea di collana, quella dei piccoli grandi libri a piccolo prezzo, per poi salire a tre collane nel 2013 e infine nel 2014 trasformare Zoom in un vero e proprio marchio editoriale, ricco di sette collane. L’articolazione è fitta ma chiara: Zoom Flash, racconti e altri testi brevi; Zoom Wide, romanzi e altri testi di media o ampia estensione; Zoom Filtri, narrative di genere (thriller/giallo, horror, fantasy, fantascienza, erotico e romantico); Zoom Poesia, poesia edita e inedita; Zoom Academy, scuola tematica di scrittura creativa, pensata insieme a Scuola Holden; Zoom Macro, saggistica e pamphlet su temi di attualità; Zoom Food, raccolte di ricette che risolvono i problemi pratici di chi cucina. Una vera e propria casa editrice nella casa editrice, interamente dedicata al digitale. Feltrinelli resta l’unico grande editore italiano ad avere dedicato tanta passione e attenzione a questa nuova frontiera dell’editoria, scommettendoci sul lungo periodo e in maniera strutturale, al di là dei daily deals e delle iniziative spot.

 

«Una nuova idea di libro: economico, veloce e maneggevole» veicolata attraverso pubblicazioni digitali, prezzi contenuti e racconti brevi. Sembrano essere queste le caratteristiche principali di Feltrinelli Zoom. Quali sono le ragioni alla base di queste scelte?

Quattro anni fa il mercato dell’eBook italiano era agli albori. I primi grandi player di mercato si stavano affermando. Molte persone stavano entrando in possesso di device di lettura digitale che non godevano ancora di un’offerta ampia e, soprattutto, calibrata sulle nuove potenzialità di fruizione che tali dispositivi spalancavano. Per noi partire dalla forma breve è stato naturale. Abbiamo voluto liberare i testi brevi dalla schiavitù delle antologie e finalmente proporli nella loro pienezza e autonomia. Un valzer di Chopin non è meno grande di una sinfonia di Schumann solo perché più breve. Ogni opera deve poter essere fruita appieno nella dimensione che le è propria e, finalmente, il digitale lo ha reso possibile. Inoltre la misura compatta si presta particolarmente bene alla lettura in mobilità su dispositivi dallo schermo non molto grande, con particolare riguardo agli smartphone. Insomma: ragioni sia editoriali che commerciali ci hanno spinto in quella direzione. Col senno di poi, possiamo dire che è stato un ideale punto di partenza. Anche quando abbiamo aperto il marchio Zoom a opere più estese (oggi pubblichiamo pure libri di lunghezza standard, soprattutto – ma non esclusivamente – nella collana Wide) abbiamo sempre cercato di mantenere i prezzi contenuti che sono ormai un nostro marchio di fabbrica. La lettura digitale può essere tante cose, ma per noi parte della sua missione è, e deve rimanere, raggiungere il maggior numero di lettori possibile. E questo passa anche attraverso una politica dei prezzi attenta e rispettosa delle legittime esigenze di tutte le figure che ruotano attorno al libro, a partire dalla sua ragion d’essere: il lettore.

 

E gli scrittori? Nel catalogo Feltrinelli Zoom compaiono autori come Roberto Ferrucci, Pino Cacucci, Piersandro Pallavicini, Paolo Zardi, Giuseppe Catozzella (solo per citarne alcuni). È stato facile coinvolgerli in questo progetto? Quali sono state le maggiori diffidenze da superare?

L’entusiasmo degli autori è stata una delle sorprese più gradite. Hanno afferrato subito il senso dell’operazione e per molti di loro è stata una gioia poter finalmente pubblicare, con piena dignità di libro, testi brevi a cui tenevano molto. Blande diffidenze ce ne sono state, come sempre capita di fronte a qualcosa di nuovo, ma per lo più legate al timore delle difficoltà con cui molti lettori approcciano ancora oggi il mercato dell’eBook. Spesso non sono informati su come poter acquistare e leggere libri digitali, non sanno per esempio che basta già il loro normale smartphone o tablet, spesso senza nemmeno dover installare applicazioni aggiuntive. Restano molti passi da fare da parte dell’industria per facilitare il processo di scoperta, acquisto e lettura digitale. E deve cessare l’insensato sensazionalismo mediatico che contrappone libri cartacei e digitali quasi fossero avversari e non, come è ovvio, fratelli gemelli. In un Paese dove l’abitudine della lettura è ai risibili livelli italiani, non possiamo permetterci il lusso di stabilire quali sono libri di serie A e di serie B, quali le modalità di lettura nobili e quali quelle plebee. È una battaglia di conoscenza e buon senso che vale la pena combattere e noi siamo in prima linea.

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Feltrinelli Zoom compie 4 anni. Intervista a Fabio Di PietroFeltrinelli ha compiuto da poco sessant’anni e con il direttore editoriale Gianluca Foglia abbiamo parlato della volontà della casa editrice di innovare nel solco della tradizione. In questa prospettiva, come si colloca Feltrinelli Zoom nel più ampio contesto della casa editrice e della sua tradizione?

Zoom è la declinazione contemporanea e aggiornata dello spirito di innovazione, esplorazione e scoperta che Giangiacomo Feltrinelli ha da subito inscritto nel DNA della casa editrice che porta il suo nome. Nella varietà delle collane Zoom i grandi autori di ieri e di oggi trovano un nuovo spazio, mentre possono emergere più rapidamente i grandi autori di domani. Lo scouting, punto centrale del nostro mestiere, ritrova la sua centralità: fra i tanti nuovi autori che abbiamo pubblicato nell’ultimo anno ricordo per esempio gli splendidi racconti di Simone Cerlini raccolti in La ragazza che ballava sui cornicioni, il romanzo inedito di ambientazione sudamericana Nimodo di Carlo Pizzati, l’epopea di un viaggio in motocicletta attraverso il Canada di Claudio Giovenzana in Quante strade, il raggelante e adrenalinico thriller di Marina di Guardo Bambole gemelle e l’orrore psicologico di La peste dell’anno uno di Andrea Tomaselli. Per non dimenticare il bel racconto inedito Il principe piccolo di Paolo Zardi, candidato al Premio Strega con il suo romanzo XXI Secolo. Feltrinelli Zoom è quello che l’editoria può diventare se usa il digitale invece di subirlo, se ne esalta i pregi invece di piangerne i limiti. Si tratta di aggiungere nuovi ferri del mestiere a quelli meticolosamente perfezionati in secoli di editoria cartacea.

 

Si legge sempre meno come testimonia una diminuzione nel numero sia di libri acquistati sia di lettori. In questo scenario l’editoria digitale potrebbe rappresentare una risposta? E quali sono i limiti ancora da superare?

L’editoria digitale ha sicuramente il potenziale per far breccia nelle consuetudini quotidiane di nuovi lettori. È vero, come spesso si sente lamentare, che su tablet e smartphone il libro ha pericolosi concorrenti in videogiochi, social network, siti web. Ma è anche vero che prima leggere un’intera saga contenuta in un dispositivo che sta in un palmo della mano non era una possibilità, ora lo è. Per Zoom niente di ciò che può allargare la mente dei nostri amici lettori è un nemico, da ogni utilizzo intelligente di un mezzo tecnologico si può imparare qualcosa. Le innovazioni possibili sono infinite e in gran parte ancora inesplorate, sia dal punto di vista editoriale che nelle prassi commerciali. I limiti, nello specifico italiano, sono certamente una diffusa diffidenza e una malcelata snobberia di una piccola parte dei lettori e della critica. Siamo pur sempre il paese in cui si preferisce fare una chilometrica coda al casello autostradale per il privilegio di pagare in contanti, pur di non pagare più agilmente con carta di credito. Ma le cose stanno cambiando, anche in Italia la diffidenza un giorno alla volta va sgretolandosi.

 

Come immagina lo scenario dell’editoria digitale nei prossimi anni? E con quali novità Feltrinelli Zoom interagirà con questo?

Mi aspetto che, maturando, l’editoria digitale da un lato si normalizzi (non farà più scalpore un titolo che, per ipotesi, venda più in eBook che in cartaceo), diventando una delle quotidiane modalità di lettura, dall’altro si liberi definitivamente dall’obbligo di ricalcare il cartaceo, sviluppando sempre più modalità native di fruizione che sappiano sfruttarne tutte le peculiarità. Noi di Zoom saremo lì a studiare, accompagnare e favorire questo processo di emancipazione. Cambieremo insieme ai lettori, come siamo cambiati in questi quattro anni. Tutto sarà nuovo, ma non ci sarà niente di nuovo: in fondo è ciò che abbiamo fatto sin da quell’ormai lontano dicembre 2011.


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