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Fantasy e Vin Brulé – “Il sangue e l’impero”, Sandro Battisti e Francesco Verso a confronto

Fantasy e Vin Brulé – “Il sangue e l’impero”, Sandro Battisti e Francesco Verso a confrontoBenvenuti a questa nuova puntata di Fantasy e Vin Brulé, con Il sangue e l’Impero di Sandro Battisti e Francesco Verso. Si tratta di non uno, ma ben due romanzi in un solo volumetto, vincitori a pari merito del premio Urania 2014 e pubblicati lo scorso novembre in edicola e in ebook: Bloodbusters di Verso e L’impero restaurato di Battisti. Dall’esotico Mare Infranto in cui ci trovavamo la volta scorsa con Joe Abercrombie, torniamo a luoghi ben più familiari: Roma e Costantinopoli.

Roma è dove ci porta Francesco Verso, in un futuro non troppo lontano in cui i contribuenti si dissanguano per l’erario, letteralmente. Il protagonista è un agente di riscossione tributaria e si occupa di svenare gli evasori, con siringhe sterili, sacche e frigoriferi. È chiaramente la parte del volumetto Urania che si occupa del “sangue”, mentre l’impero di Battisti è nella Costantinopoli di Giustiniano I, ma anche nella reggia dell’alieno Totka_II, che si estende al di fuori dello spazio e del tempo in un altro impero che noi, limitati umani, non possiamo concepire.

Trovare due romanzi nello stesso volumetto è una situazione insolita, soprattutto se sono quanto di più diverso si possa immaginare per soggetto, temi e stile. Come fare per sviscerarne al meglio le caratteristiche? Mettiamoli a confronto. Proviamo a portarli a un tavolo e lasciamo che siano loro stessi a trovare i rispettivi punti di forza.

Baldanzoso e con una simpatica parlata romana, Bloodbusters tende la mano ed esordisce: «Piacere, io sono quello con lo stile accattivante e diretto».

L’impero restaurato annuisce, stringe la mano dell’altro e risponde compito: «Io sono quello con i grandi temi astratti, e porto un bel ripasso di storia con l’Impero Romano d’Oriente».

Si sono presentati: uno è un racconto d’azione con ritmi serrati, l’altro è un racconto di contemplazione che predilige l’introspezione dei personaggi. I romanzi si siedono. L’atmosfera è rilassata: portano elementi così inconciliabili che difficilmente uno dei due potrà sentirsi sminuito nella propria materia.

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Fantasy e Vin Brulé – “Il sangue e l’impero”, Sandro Battisti e Francesco Verso a confronto«Come sono le tue descrizioni?»chiede Bloodbusters. «Le mie sono tutte concrete, fatte di elementi che si possono vedere, toccare». L’impero restaurato non ha bisogno di pensarci su per rispondere: «Le mie sono soprattutto concettuali, fatte di aggettivi. Gran parte della vicenda si svolge al di fuori del continuum dello spazio-tempo, interpreto dei personaggi che hanno sistemi di percezione e punti di vista completamente diversi da quelli degli umani che ci leggono».

Una volta chiarito di avere uno stile del tutto differente l’uno dall’altro, i due romanzi passano a parlare degli eroi di cui narrano le gesta.

«Il mio protagonista Alan è un tipo che cresce sbattendo la capoccia» dice Bloodbusters. «Ex soldato, sfigato con la moglie, difficile trovargli un centimetro quadrato di pelle dove non sia stato ferito».

L’altro romanzo solleva una mano. «I miei personaggi sono imperatori e generali. Per loro il percorso è completamente diverso: si presentano già al culmine della crescita. Il protagonista Totka_II è imperatore, Nephilim, divinità sumera. È o non è un bel curriculum?»

L’osservazione fa sorridere entrambi.

«Comunque sono contento del mio Alan. Ha un lavoro duro e maniere ruvide, ma è un bravo ragazzo e fa sempre la cosa giusta».

L’impero restaurato ribatte, «Anche il mio fa la cosa giusta, se intendi perseguire il proprio scopo anche a costo di schiacciare tutto e tutti».

«Ma questo è come si comportano gli antagonisti di Alan!»

«Oh beh. Punti di vista».

I due romanzi si alzano, si salutano dandosi nuovamente la mano, volgono un breve cenno anche a noialtri ed escono di scena. Ce l’hanno proprio dimostrato con i fatti: in questo volume Il sangue e l’impero abitano due romanzi diversissimi, praticamente opposti.


Con questa puntata si chiude l’avventura di Fantasy e Vin Brulé. Da parte mia sono stati due anni intensi e divertenti. Vorrei salutare con affetto coloro che ci hanno letto, anche a nome di Andrea Atzori che ha dovuto abbandonare la rubrica anzitempo. Non è un addio: continueremo a parlare di letteratura fantastica, ma lo faremo in altri modi che saranno rivelati in seguito. Ciao a tutti!

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