Fantasy e vin brulé – “Angelize” di Aislinn
Eccoci alla quarta puntata di Fantasy e vin brulé, la rubrica di Sul Romanzo dedicata al fantastico a tutto tondo. Dopo lo scorso articolo in cui il buon Vlad Sandrini ci ha parlato dell’Haviland Tuf di zio George Martin, è di nuovo il mio turno. Vi parlerò di una pubblicazione tutta italiana: il libro è Angelize, l’editore è Fabbri Editori, e l’autrice è Aislinn.
Di cosa si tratta? Angelize è un urban fantasy (a chi avesse voglia di commentare con paragoni tolkieniani, come accaduto in passato, il mio invito è la regola aurea: documentarsi). Angelize è un urban fantasy e il lettore in questione, me, è forse il peggior archetipo di lettore per parlarne, ancor più se i personaggi principali sono alti, affascinanti, biondi e tenebrosi: angeli. Insomma, roba da paranormal romance, da belli e dannati e ragazzine in visibilio... Ecco, no.
Si può dire che Angelize sia un libro volutamente angelically-incorrect, a partire dalle prime pagine concitate in cui proprio uno di quei paperback paranormal crap prende letteralmente fuoco tra le mani di una lettrice in Piazza del Duomo, per lo sfogo d’ira di uno dei nostri protagonisti a cui piace ribadire il concetto: dimenticate cosa pensate di sapere degli angeli: è tutto diverso, è tutto un casino.
E lo è eccome. Sullo sfondo di una Milano grigia e indifferente di quotidianità crepuscolare e vicoli sporchi, si consuma un dramma invisibile intrappolato tra la bruttura dell’umanità e quella non minore delle sfere celesti. In principio fu Dio. Il Dio Maschio, il Dio cristiano. In Angelize i difensori della sua fede hanno resistito allo sfacelo del tempo, impotenti di fronte alla “morte” del loro creatore. Li conosciamo: affrescati sulle navate delle chiese, scolpiti su marmi bianchi; Angeli e Arcangeli, che nella noia dell’eternità si sono fatti tentare da ciò che da contratto non avrebbero mai potuto possedere: la carne, i sensi e il fuoco ardente e labile della vita degli uomini. Angeli capaci di uccidere pur di conquistarli, di “cadere” e di sbattere nell’asettica condizione angelica i primi malcapitati del gregge umano.
[I servizi di Sul Romanzo Agenzia Letteraria: Editoriali, Web ed Eventi.
Seguiteci su Facebook, Twitter, Google+, Issuu e Pinterest]
Ed eccoli qui Haniel, Raphael e Hesediel, “angelizzati” con altisonanti nomi, truffati dagli ingranaggi del cosmo, strappati da amici, famiglia, persone care, dalle vite che avevano prima, le vite comuni che amavano come solo gli Uomini, e capaci di riprendersele soltanto tramite un patto inatteso, un compromesso estorto con chi è opposto e al tempo stesso complemento del firmamento degli angeli: una Dea antica come la terra stessa…
Aislinn è capace di farci vivere il dramma. In una scrittura liscia, dinamica, incalzante, le vicende dei tre si snodano e annodano nella lotta per dare un senso alle loro nuove vite all’ombra delle vecchie, e sopravvivere agli angeli “puri” che danno loro la caccia come a un’aberrazione del creato. Forse Aislinn avrebbe potuto rendere i suoi antagonisti ancora più freddi, ancora più spietati, ancora più inarrivabili; le personalità dei nostri tre “eroi per caso”però sono impeccabili e affascinano, tra tutte quella folgorante di Haniel, anima maschile ritrovatasi in corpo di donna, a lottare contro tendenze autodistruttive, deficit d’attenzione, istinto e genio.
Insomma, genere o non genere, Angelize si legge tutto d’un fiato dall’inizio alla fine, ed è importante che ci sia, scritto da un’autrice italiana, pubblicato da una casa editrice italiana di tradizione. È segno che forse la nostra editoria si sta finalmente accorgendo che è da una decina d’anni che in Italia, tra un blog e un altro, è cresciuta una generazione di creativi del fantastico che sa fare il proprio lavoro; ma ancor più che l’editoria italiana stessa abbia finalmente acquisito gli strumenti critici per comprendere questa professionalità e saper distinguere un libro fantastico scritto male da uno scritto bene, traguardo che sembrava impossibile (e che non è stato ancora varcato del tutto). Forse il rogo paranormal nell’inizio di Angelize dice più di quanto vorrebbe, ma qui è il redattore a voler essere mefistofelico.
In conclusione, Angelize di Aislinn è un bel libro. Ottimo, per gli amanti del genere; una bella sorpresa per chi arriva da altre letture. E sulle ali dell’entusiasmo (sorry, non ho resistito), si vocifera anche di un seguito… alla prossima puntata.
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi