“Famigliare” o “familiare”?
Famigliare o familiare? Il dubbio è legittimo, perché vi sarete senz’altro trovati dinanzi a entrambe le forme nei contesti più disparati, magari leggendo un quotidiano nazionale, una giornale di gossip o leggendo i sottotitoli di un telefilm; dando un’occhiata a Google, in effetti, si nota che, pur ricorrendo molto di meno rispetto a famigliare (2.540.000 volte), familiare arriva a superare le 942.000 occorrenze: è normale chiedersi, insomma, se la forma corretta sia l’una o l’altra.
Non sempre, però, la lingua italiana è fatta di risposte esclusive, ragion per cui può succedere che possano convivere felicemente un numero maggiore di soluzioni in quelle zone «grigie» a cui spesso facciamo cenno; questo è proprio uno dei casi: si può scrivere sia famigliare sia familiare, poiché entrambe le forme sono motivate (e lo stesso vale per i derivati della parola, quindi per tutta la famiglia lessicale: fami(g)liarità, fami(g)liarizzare etc). Vediamo perché.
Familiare deriva dall’etimo latino FAMILIAREM: è dunque una parola dotta, come lo sono tutte quelle che sono identiche alla base (qualora questo dovesse avvenire solo per una parte dei fonemi costitutivi del termine in questione, parliamo di «parole semidotte»). Famigliare, invece, deriva da famiglia, che non è certo l’etimo latino della parola: è normale, dunque, aspettarsi un suono palatale, che viene rappresentato proprio da gli.
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Ricordiamo, in conclusione, che l’oscillazione tra le due forme ha caratterizzato e caratterizza ancora la storia della lingua anche ai livelli più alti: pensate soltanto a Lessico famigliare della Ginzburg e a Cronaca familiare di Vasco Pratolini; scrivere o familiare o famigliare, insomma, non cambia nulla e potrebbe benissimo dipendere, per fare solo un esempio, da scelte ideologiche: pensate davvero che un latinista sia disposto a rinunciare facilmente alla prima forma?
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