"Fai bei sogni", Marco Bellocchio porta sullo schermo il bestseller di Massimo Gramellini
Sarà nelle sale italiane a partire dal 10 novembre Fai bei sogni, che il regista Marco Bellocchio ha tratto dall'omonimo romanzo di Massimo Gramellini (Longanesi, 2012), un libro che con un milione e trecentocinquantamila copie vendute è stato uno dei maggiori bestseller italiani di questi anni.
La storia, autobiografica, racconta la dolorosa crescita del protagonista, rimasto orfano di madre a soli nove anni: rifiutandosi di accettarne la morte, Massimo cresce in una specie di catatonia affettiva, che lo porta a evitare le emozioni e persino a inventarsi, a beneficio degli amici, una madre trasferitasi a vivere lontano per motivi di lavoro pur di non ammetterne la scomparsa.Solo molti anni dopo, lasciatisi alle spalle un primo matrimonio fallito e una traumatica esperienza come inviato speciale a Sarajevo negli anni Novanta, il protagonista, grazie anche all'amore di Elisa che diventa la sua seconda moglie, riuscirà finalmente a fare la pace con sé stesso, archiviando in modo definitivo i fantasmi del passato.
Il passaggio da un romanzo a un film è sempre un momento delicato: il rischio è spesso quello che sceneggiatore e regista cedano alla tentazione di modificare in modo più o meno deciso la trama, magari con l'intenzione di renderla più "cinematografica", rischiando però di snaturarla e, in definitiva, di scontentare i lettori che avevano decretato il successo del libro.
In questo caso, Marco Bellocchio ha scelto di essere molto fedele alla storia narrata da Gramellini, che all'anteprima romana del film si è dichiarato più che soddisfatto del risultato, precisando che «ogni libro ha due autori, lo scrittore e il lettore, e quando lo legge un regista deve dare la sua interpretazione. Il film è suo, con i suoi attori. Io volevo stare dietro, ho chiesto solo a Marco di non cambiare lo spirito, l'umore del libro, che è il racconto di come si può affrontare un dolore, tentando di rimuoverlo tutta la vita, per poi riuscire ad affrontarlo solo quando lo si accetta. E lui lo ha fatto».
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Non a caso, Gramellini non firma nemmeno la sceneggiatura del film, che risulta così "liberamente tratto" dal suo romanzo.
L'operazione si può comunque considerare ben riuscita, grazie soprattutto all'ottima scelta degli attori chiamati a interpretare i protagonisti, a cominciare da Nicolò Cabras, che interpreta il protagonista bambino. Valerio Mastrandrea è un Massimo adulto molto intenso, più cupo e sofferto del protagonista del romanzo, che in realtà, raccontando la sua crescita dal punto di vista adulto, non mancava di sottolineare spesso le proprie fobie infantili con un pizzico d'ironia.
Barbara Ronchi e Guido Caprino interpretano i ruoli dei genitori di Massimo, mentre Bérénice Bejo è Elisa, e il grande Roberto Herlitzka, che già era stato Aldo Moro in un precedente film di Bellocchio (Buongiorno, notte del 2003) impersona uno degli insegnanti del collegio religioso in cui viene mandato a studiare il protagonista.
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In conclusione, l'unica critica che possiamo muovere al film è che gli stacchi temporali tra un momento e l'altro della vita del protagonista, che nel libro erano comunque chiariti dalla narrazione in prima persona, qui appaiono a volte un po' troppo bruschi, e non di immediata comprensione per lo spettatore, che può restarne leggermente spiazzato: questo comunque non pregiudica un giudizio ampiamente positivo sulla versione cinematografica di Fai bei sogni.
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