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Elkann, Agnelli e FIAT: i giovani e le mosse in Rcs

RcsDi recente, John Elkann è stato protagonista di un'infelice uscita sui giovani e il lavoro («il lavoro c'è ma [i giovani] preferiscono stare a casa, o non hanno ambizione»), che giunge in un momento decisamente delicato per il rampollo di casa Agnelli (il quale ha detto di aver pronunciato la frase incriminata «solo per incoraggiare»).

Alle statistiche che dimostrano che nel giro di sette anni si è passati a un tasso di disoccupazione giovanile del 41,6%, si aggiungono le lotte in casa Rcs, di cui Elkann è il maggiore azionista. Una diatriba che lo vede contrapposto principalmente a Della Valle, patron di Tod's e terzo azionista in Rcs Mediagroup, anche se, nei giorni scorsi, sono pure arrivate le dimissioni a sorpresa dal cda di Carlo Pesenti, appartenente a una famiglia di storici sostenitori della Fiat. A proposito di famiglie importanti, pure Barilla, su Radio24, si è schierato dalla parte di Della Valle.

Sul banco degli imputati, il deficit a cui è soggetto ormai da tempo il gruppo Rcs, che ha spinto a chiedere agli azionisti un aumento di capitale da 400 milioni; poi, la vendita della storica sede del «Corriere» in via Solferino (in un intervento su «il Giornale» un altro azionista, Urbano Cairo, ha definito la manovra penalizzante per i conti dell'azienda); infine, conflitto d'interessi in gioco con l'incorporazione in Rcs della raccolta pubblicitaria della Publikompass, che fa a capo a «La Stampa» (di proprietà della Fiat).

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Della Valle minaccia un'azione di responsabilità verso alcune scelte irresponsabili del cda (quelle sopra citate, ma anche il poco chiaro acquisto di Hotelyo, da inserire in corriere.it con il nome doveclub.it). Strane operazioni che potrebbero costare care all'amministratore delegato Jovane, troppo attento, secondo alcuni, agli interessi degli Agnelli.

Insomma, in mezzo a questo marasma ci mancava pure che Elkann gettasse ulteriore benzina sul fuoco tirando in ballo la condizione precaria dei giovani, con Della Valle che lo accusa di essere «scappato all'estero», diventando, così, uno dei principali artefici della mancanza di posti di lavoro in Italia. Una “soluzione” al battibecco sembra averla trovata la mordace Lucarelli, che dalla sua pagina Facebook lancia un consiglio al vetriolo: «Se John Elkann è così furioso con i giovani che non hanno voglia di fare un cazzo, può iniziare, per esempio, col mettere una zappa in mano al fratello».

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