Editing ‒ Le criticità principali della storia
Avete sistemato la luce e la distanza dal monitor, oltre ad avere trovato un ottimo modo per concentrarvi, ora torniamo alle tecniche sul testo. Quando avrete letto la storia interamente una prima volta, vi consiglio di prendere carta e penna e iniziare ad appuntare quali criticità, in generale, avete notato. Non intendo problemi sul rigo, bensì macro, quelli per i quali un editore farebbe subito notare la debolezza.
Un passo indietro, prima di addentrarci nell’argomento. Come sosteneva Jean-Paul Sartre, lo scrittore ha a che fare con i significati. Potrete modificare, tagliare e rendere efficace la comunicazione, ma il centro del vostro agire dovrebbe essere indagare quali significati una storia racconti, altrimenti sarebbe come parlare dei comportamenti di una persona senza dedicare tempo al suo spirito, e non è una faccenda religiosa. Perciò, durante la prima lettura di un testo, cercate di interrogarvi su quali significati lo scrittore volesse esprimere. La parola, diceva un celebre poeta, passa attraverso il nostro sguardo come il vetro attraverso il sole. Il linguaggio ci difende e ci permette di conoscere ciò che è altro da noi stessi. Quando un editor legge una storia si confronta con un mondo linguistico diverso dal suo, eppure nonostante le differenze di visione e immaginario, trova un filo comunicativo di comprensione che trasporta emozioni e informazioni.
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Tornando ai significati, l’editor, una volta letto un testo, dovrebbe farsi una semplice domanda: tu, scrittore, con questo cumulo di parole, quale aspetto del mondo vuoi far conoscere? Può essere una situazione, un ideale, un valore, un riscatto, una sconfitta, una nascita, una consolazione, eccetera. Solo rispondendo alla domanda allora sarà possibile trovare le criticità generali.
Vi consiglio di segnarle con la penna su un foglio perché ho notato negli anni che permette di avere un giusto distacco dalla storia, come se fosse qualcosa di diverso dal file su cui state lavorando. Vi permetterà di essere più obiettivi usando uno strumento differente dal computer: carta e penna.
Le criticità potrebbero riguardare i personaggi principali o l’intreccio, il punto di vista o lo stile, il climax o il ritmo, dovranno essere i primi pensieri che vi verranno alla testa senza troppe riflessioni. È un processo intuitivo, non razionale. Scrivete sul foglio come fosse un brainstorming con voi stessi, quasi certamente individuerete subito alcune criticità da osservare poi con più attenzione in fase di rilettura.
Perché le criticità sono importanti? Perché fare editing a un testo necessita di una visione sui significati di una narrazione e i significati rappresentano ciò che sosterrà il piacere o il dispiacere dei lettori.
Una volta che avrete appuntato le criticità, cominciate a fare ordine, dando un senso di priorità e organizzazione. Ora potrete tornare al testo, avendo a fianco quel foglio che vi illuminerà tutte le volte che andrete a intervenire.
Individuare subito le criticità principali aiuterà anche per un senso delle proporzioni fra le parti. Gestire male la complessità porta talvolta lo scrittore verso direzioni sbagliate, dando troppo spazio a un personaggio o a uno sviluppo dell’intreccio o alla fame di velocità nel ritmo. Hemingway sosteneva che «la prosa è architettura, non decorazione di interni», in altre parole il grande scrittore americano intendeva dire che il singolo rigo o il singolo dettaglio o la singola scena sono assai meno importanti dell’impianto generale della storia. Per questo motivo l’editor dovrà preoccuparsi soprattutto, almeno all’inizio, delle principali criticità.
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Far vivere una storia al lettore in modo tale che esso si possa immedesimare quanto più possibile è un complesso equilibrio che stimola la drammatizzazione nella sua testa attraverso linguaggio e immagini. Inoltre, il lettore troverà scene che in qualche modo gli ricordano altro e leggerà immerso in associazioni mentali inconsce che lo terranno con il naso sulla pagina di continuo. Favorire tale equilibrio origina da un disequilibrio. Pensateci, il patto con i lettori parte quasi sempre da un disequilibrio creato negli antefatti della storia e piano piano si sviluppa un nuovo equilibrio che mette in relazione i personaggi in modo differente. Quella linea sottile che si nota lungo l’evoluzione della storia dovrà essere la principale preoccupazione dell’editor e senza conoscere le criticità principali sarà impossibile eseguire un buon editing.
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