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Ecco come Leopardi può aiutare a trovar lavoro

Leopardi, lavoroLeopardi porta a Recanati un milione e mezzo di euro. Stando alla stima presentata dall’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, il nome di un letterato, come quello dell’autore di A Silvia ad esempio, “vale”, per la sua città natale, tanto quanto un monumento famoso. È ciò che hanno evidenziato gli studiosi analizzando fonti come l’Anholt Brand Index, i dati del Registro Imprese, dati Istat, siti web ufficiali e Eurostat, nell’ambito del progetto ERI, che ha provato a stilare l’Economic Reputation Index di alcune personalità letterarie del nostro Paese.

Così scopriamo che Leopardi, per Recanati, vale oltre 1,4 milioni di euro, ben al di sopra di quanto Giovanni Verga vale per Aci Trezza, “appena” 800mila euro. Più staccati Catullo, che porta a Sirmione poco meno di 600mila euro, Carlo Levi, che vale mezzo milione esatto per Eboli, Carlo (Lorenzini) Collodi, che per Collodi significa poco meno di 390mila euro, e Giovanni Boccaccio, poco meno di 350mila euro per Certaldo. In fondo nomi ultimamente passati un po’ di moda (guardate qui se qualche loro opera è compresa tra i 100 libri da leggere assolutamente nella vita!), come quello di Giosuè Carducci, che “porta” 113mila euro circa a Bolgheri e Gabriele D'Annunzio, che per Gardone Riviera significa poco meno di 90mila euro.

«Il valore aggiunto del brand per ogni Comune – hanno spiegato alla Camera di commercio di Monza e Brianza – è stato calcolato sulla base di alcuni parametri di vivacità economica, imprenditoriale, e prendendo in considerazione il valore economico del territorio, la conoscibilità dei luoghi e dei personaggi e confrontato con realtà analoghe con le stesse caratteristiche, “ma senza poeta». Come dire: Recanati, tolto Leopardi, vale meno di Canicattì.

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Studio poco scientifico, se proprio vogliamo, ma interessante per le suggestioni che provoca. Amministrazioni locali, Pro loco e Associazioni potrebbero prenderne spunto visto quanto “tira” il nome illustre come richiamo turistico. Magari si scopre che con un po’ più di attenzione alla cultura umanistica, una giusta dose di fantasia e un pizzico di marketing si può creare la ricetta adatta a far saltar fuori anche qualche posto di lavoro. Scoprendo altre bellezze italiane che meritano di essere conosciute da Malo (Meneghello) a Comiso (Bufalino), da Grosseto (Bianciardi) a Mogliano Veneto (Berto), a Modica (Quasimodo).

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