Ecco com’è nato “Indignazione”, il film tratto dal libro di Philip Roth
Dopo essere stato presentato al Sundance Film Festival e al Festival di Berlino, l’8 novembre arriva finalmente in Italia (in DVD e sulle migliori piattaforme digitali) Indignazione, il film tratto dall’omonimo romanzo di Philip Roth pubblicato nel 2008 ed edito in Italia da Einaudi.
Ambientato nel 1951, Indignazione ha come protagonista Marcus Messner, giovane studente ebreo che, nel bel mezzo della guerra in Corea, fugge dal New Jersey, dove vive nella cittadina di Newark, nell’Ohio, per frequentare un piccolo college conservatore. Qui però la relazione con Olivia Hutton, sua compagna di classe, e gli scontri con il Decano Hawes Caudwell mettono a dura prova la sua volontà di nascondersi alla guerra.
Il ruolo di Marcus Messner è affidato a Logan Lerman, già vincitore al Festival di Cannes come miglior rivelazione maschile per il film Fury e protagonista di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo e Noi siamo infinito. Nel ruolo di Olivia Hutton c’è invece Sarah Gadon (Dracula Untold e Una notte con la regina), mentre Hawes Caudwell è affidato a Tracy Letts (Elvis & Nixon e Imperium).
Prodotto da Bing Feng Bao Entertainment, Likely Story, RT Features, Indignazione è scritto e diretto da James Schamus, al suo esordio come regista ma già sceneggiatore di film come Tempesta di ghiaccio e La tigre e il dragone, diretti entrambi da Ang Lee.
«Indignazione non è il più noto dei romanzi di Philip Roth, ma in qualche modo è una vera benedizione», racconta Schamus. «È più una pièce da camera che cattura un momento particolare della vita di un giovane».
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Schamus aveva iniziato a lavorare alla sceneggiatura mentre era ancora alla Focus Features, ma non era ancora certo di volersi occupare anche della regia. «Quando scrivi una sceneggiatura puoi fare una scelta,» spiega Schamus, «o ne sarai poi il regista o lo sarà Ang Lee. E non è un granché come scelta». Ma in seguito, dopo aver cessato la collaborazione con la Focus Features, Schamus ha cominciato a valutare l’idea di occuparsi della regia di Indignazione. «Finalmente, avendo tempo e libertà,» scherza Schamus, «ho valutato se questa fosse un'esperienza che volevo infliggere ai miei amici e parenti».
I dettagli della storia più o meno rispecchiano la vita di Roth, con il Winesburg College che rispecchia la Bucknell University della Pennsylvania di Roth, ma la storia non è esattamente autobiografica. Il mondo delle idee che Roth tesse insieme per creare Indignazione ha tuttavia qualcosa di molto personale e profondo. Sottolineando la fonte di "empatia ed elegia," per Schamus in Indignazione Roth «raggiunge qualcosa che è estremamente vicino a me».
A ispirare Schamus per la sceneggiatura e la regia del film sono state altre due figure letterarie del XX secolo, Sylvia Plath e Allen Ginsberg.
A rivelarlo è lo stesso Schamus: «Non pensi a Philip Roth e Allen Ginsberg come appartenenti alla stessa cerchia», spiega il regista, «ma entrambi erano giovani ebrei del New Jersey molto ambiziosi, appartenenti alla classe operaia o alla classe media che hanno trovato il loro percorso nella letteratura americana in modi diversi».Tuttavia, in modo inaspettato, i loro percorsi si sono incrociati. La zia di Ginsberg, Hannah Litzky, insegnava inglese alla Weequahic High School e aveva Roth come studente. Mentre la poesia beat e la sensibilità eccentrica di Ginsberg possono sembrare fuori luogo nel contesto del college di Winesburg, Schamus ha trovato diversi modi per inserirlo nella storia. Per Schamus, l’inno ebraico Kaddish cantato all'inizio del film per Jonah Greenberg è un riferimento all’elegia del 1961 di Ginsberg, Kaddish, dedicato alla madre, Naomi Ginsberg. E nel personaggio di Bertram Flusser, uno dei due compagni di stanza di Marcus, si trova lo spirito embrionale della rivoluzione sessuale del decennio successivo in cui l’influenza di Ginsberg fu fondamentale. «Il dolore straziante di Flusser rispecchia quello di Marcus», dice Schamus, «e la cecità di Marcus verso di esso lo rende ancor più commovente. Mi piacerebbe credere che Flusser avrebbe, negli anni successivi, conosciuto Ginsberg e i poeti della Beat Generation per poter ritrovare qualcosa di sé in quel movimento».
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Anche se Sylvia Plath e Philip Roth appartenevano ad ambienti diversi, Schamus immagina un legame estetico tra i due. «Non so se Philip Roth aveva letto i suoi diari, ma per me il personaggio di Olivia Hutton ha molto a che fare con Sylvia Plath» suggerisce Schamus. Dal momento che i diari di Sylvia Plath sono stati pubblicati integralmente nel 2000, otto anni prima che Roth pubblicasse Indignazione, ipotizzare questa connessione non è affatto impossibile. Nello sviluppare il personaggio di Olivia Hutton, la figura di Sylvia Plath ha contribuito a illuminare la coscienza del personaggio e dei tempi in cui visse. «La cosa che ho sempre amato della scrittura di Sylvia Plath è la sua capacità di entrare nella mente e nella psiche femminile; c’è tanta forza ma al contempo tanta vulnerabilità», spiega l’attrice Sarah Gadon. «La coesistenza di sentirsi trattati come un oggetto da un lato e dall’altro il tentativo di difendere la forza delle proprie opinioni; credo che si veda tutto questo in Olivia». Come sottolinea Schamus, il personaggio di Olivia ha trascorso il suo primo anno al Mt. Holyoke College, vicino allo Smith College dove la Plath aveva studiato per un anno. «Leggere i diari della Plath relativi a quell’anno, mi ha aiutato a capire che cosa abbia potuto passare Olivia,» spiega Schamus, «sebbene sia un personaggio completamente diverso».
Con queste fonti di ispirazione e visto il romanzo di Roth non ci resta che attendere l’8 novembre per vedere l’esito della trasposizione cinematografica di Indignazione. Intanto, possiamo goderci il trailer.
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