“Due sorelle” di David Foenkinos, dall’odio covato alla tragedia
«In un primo momento, Mathilde notò che Étienne aveva una strana espressione. E fu così che la storia ebbe inizio, in modo quasi banale. Non è quello che succede in tutte le tragedie?»
Due sorelle di David Foenkinos è un romanzo edito da Solferino, ed è la storia della fine di un amore, dell’abbandono e della cattiveria celata nell’animo umano.
Protagonista del libro è Mathilde, che vede il suo mondo di affetti andare in frantumi quando Étienne, il marito, le confessa che è un periodo in cui lui non si sente molto bene. Poche parole che peseranno come un macigno sulla vita della protagonista, sì perché da quel momento lei comincerà a rendersi conto che qualcosa nell’amato consorte effettivamente non va e che quel malessere sarà il preludio a un distacco completo.
Una rottura definitiva, alla quale l’uomo non dà nessuna spiegazione, perché alla fine non è il lavoro o la pressione del capo che lo tormentano, ma qualcosa d’altro che, una volta scoperto, lascerà Mathilde profondamente ferita e senza respiro:
«Ti lascio. La nostra storia è finita».
La donna è incredula, disperata, non riesce a trovare pace e un senso a quello che è successo. Il dolore causato dalla separazione è talmente forte che nemmeno insegnare letteratura riesce a placare le sofferenze di Mathilde. Lei vorrebbe avere ancora sua madre accanto per trovare un abbraccio di conforto, ma è morta quando lei era una ragazzina. L’unica che può aiutarla è la sorella Agathe, che ha pochi anni più di lei, tanto che potrebbero benissimo essere sorelle gemelle. Agathe ospita la sorella, la fa entrare nella sua vita familiare dove ci sono il marito Frédéric e la neonata Lili, senza sapere che la frequentazione avrà conseguenze del tutto inaspettate.
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Sono diversi gli aspetti che Foenkinos tratta in questo nuovo romanzo tradotto da Elena Cappellini. Ci sono il legame tra sorelle (lo vedremo tra poco) e lo stato di profonda sofferenza causato dall’abbandono, il rancore che distrugge.
Uno degli aspetti che mi ha incuriosito del carattere di Mathilde è l’ostinazione di fondo che la caratterizza in ogni sua cellula nel momento in cui la tragedia si manifesta nella sua vita. La donna si intestardisce a tal punto nel cercare le ragioni della fine della relazione con Étienne, su cosa o chi l’ha scatenata che, a un certo punto, si convince che l’amato prima o poi si pentirà dell’errore compiuto e, a testa bassa, tornerà da lei.
Questo stato di profondo disturbo mentale ed emotivo di Mathilde è talmente grave che i libri letti e la letteratura che lei insegna non riescono più a confortarla e la donna, strano ma vero, comincerà a non andare al lavoro, lasciando stupefatto anche il professor Berthier. Mathilde è sempre stata presente, come docente non ha mai perso una giornata lavorativa e la sua assenza, unita all’arrivo di una mail con il suo certificato medico e alla diagnosi della sua profonda depressione lasciano Berthier stordito. Il collega stenta a credere alla documentazione, a quella malattia e alla firma dello psichiatra, perché Mathilde è Mathilde ed è impensabile possa essere depressa.
Tra i temi che aleggiano in tutto il romanzo David Foenkinos tratta il rapporto tra sorelle, l’aiuto, il sostegno, la complicità e l’alleanza per ritrovare la pace, anche se in realtà nella narrazione le cose andranno in modo diverso da quello che il lettore immagina, perché ci si troverà davanti a un vero e proprio thriller.
Entriamo ora nella relazione tra le consanguinee. Agathe, come sorella maggiore, si sente in dovere di dare aiuto a Mathilde, nella speranza di aiutarla a ritrovare la pace e la serenità perdute, ed è anche consapevole che questo non sarà facile. La convivenza tra le due non farà altro che diventare complicata e difficile da gestire e riaccenderà dissidi che le due avevano accantonato da tempo, resi vivi e ancora più aspri dall’odio e dalla rabbia che si stanno accumulando sempre più nell'animo della protagonista.
Non a caso per Mathilde vedere la vita perfetta della sorella è un’ulteriore pugnalata emotiva, in quanto lei non riesce a capire perché la sua felicità sia andata in frantumi. In fondo lei e Agathe sono figlie degli stessi genitori, sono state cresciute con gli stessi ideali e principi, tutte e due hanno provato dolore per la scomparsa della madre e poi hanno provato amore per aver trovato il compagno di vita. Allora perché la sua vita perfetta si è accartocciata? Perché la sorella Agathe deve avere tutto e a lei invece la gioia è stata negata? Mathilde non trova una risposta a questa voragine che la sta consumando, sente solo un sentimento simile all’ira eall’invidia per la sorella che ha tutto: amore, un marito, una figlia e, come si scoprirà poi, una nuova vita in arrivo.
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David Foenkinos tratteggia un personaggio femminile sconvolto dal dolore, che cova dentro di sé un rancore pronto a esplodere quando meno il lettore se lo aspetta. Affermo questo perché pur di riottenere un briciolo della felicità tolta Mathilde di Due sorelle di David Foenkinos arriverà a mettere in campo azioni inaspettate che evidenziano l’imprevedibile doppiezza e le ambiguità del comportamento umano.
Per la prima foto, copyright: Külli Kittussu Unsplash.
Per la terza foto, la fonte è qui.
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