Cultura a #Torino 6 – Libreria Internazionale Luxemburg
Prima che le librerie on-line rendessero i testi in lingua straniera più facili da reperire, la Torino poliglotta aveva un unico punto di riferimento: la Libreria Luxemburg. Lì sapevi di trovare giornali e riviste provenienti da tutto il mondo, ma anche i classici della Penguin, le poesie francesi e i filosofi tedeschi in lingua originale. Il tutto accompagnato da uno stuolo di dizionari.
Ancora oggi funge da libreria ed edicola internazionale, con un'ampia sezione dedicata alla narrativa angloamericana (il The British Bookshop dell'insegna) e alla letteratura giudaistica. Una specializzazione, quest'ultima, che, in passato, ha fatto della libreria un bersaglio di discriminazione antisemita. Era il 1988 quando una molotov, rivendicata da un gruppo anarchico filopalestinese, brucia una parte della libreria (circa duemila libri).
Dalla sua apertura, quasi quarant'anni fa, la sede è rimasta la stessa, nel cuore del salotto buono di Torino, a due passi da piazza Carignano, dove nacque il primo parlamento dell'Italia unita.
Alla Luxemburg il pavimento scricchiola e l'incenso confonde il parlottio di idiomi esotici. Se il pianoterra è una festa per gli occhi, con i coffee table book d'arte e fotografia, al primo piano studenti sfogliano tascabili inglesi, francesi, tedeschi e spagnoli, gomito a gomito con intellettuali esterofili. La saletta accanto è il regno della didattica linguistica.
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I locali di via Cesare Battisti, 7 hanno una storia libraria ben più antica del 1975: cent'anni prima, nel 1872, apriva come filiale della libreria genovese Le Beuf. Rilevata da Francesco Casanova, divenne poi una libreria-editrice, la prima a pubblicare Verga e De Amicis.
Un fervore (inter)culturale rimasto intatto anche grazie al suo proprietario, Angelo Pezzana. Libraio, giornalista, scrittore, politico, Pezzana è anche noto per aver fondato, nel 1970, Fuori!, il primo movimento di liberazione omosessuale italiano. È anche co-fondatore del Salone del Libro di Torino.
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