Cosa resta di una storia d’amore finita? “Il passato” di Alan Pauls
Puntata n. 13 della rubrica La bellezza nascosta
«E allora capì che solo qualcosa di molto più forte di un altro uomo o un'altra donna lo avrebbe indotto a smettere di amarla, che solo qualcosa di inumano e cieco come un disastro, un incidente aereo, un terremoto avrebbe potuto allontanarla da lui ed estirparla dal suo cuore.»
Cosa resta alla fine di una storia d’amore? È davvero possibile che una relazione sentimentale continui a durare imperterrita, contro ogni logica, anche quando le due persone coinvolte sono ormai lontane, perse in altre vite, altre storie, in bilico mentre cercano altri equilibri emotivi?
Alcuni legami non conoscono regole, sono dei lacci legati in maniera indissolubile che nemmeno il tempo sembra in grado di consumare; si prendono strade diverse, ci si butta in nuove relazioni, si progettano nuove cose, nuove case, stanze, si dorme vicino ad altri corpi, ci si perde dietro ad altre chimere; eppure basta un gesto, una canzone, un oggetto, una foto, e tutto quello che c’è stato torna, prepotente come una staffilata nel petto, toglie il fiato, e si resta immobili, sempre con la sensazione di essere sul punto di svenire. Alcune storie d’amore, per quanto possano essere catastrofiche, deleterie, per quanto possano consumare, restano sopra il piedistallo della memoria, e nemmeno giorni assidui e continui di silenzio possono cancellare tutte le emozioni che hanno danzato in quel ballo sfrenato di ore e mesi e anni, passati fianco a fianco, facendosi del bene e del male, e dandosi tutto o a volte nulla.
Non esiste espiazione, talvolta non c’è niente che riesca a scalfire la memoria quando decide di srotolarsi frettolosa, senza darti nemmeno la possibilità dell’ultimo respiro prima di finire sott’acqua.
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Alan Pauls è nato a Buenos Aires nel 1959, Il passato, edito in Italia da SUR con la traduzione di Tiziana Gibilisco, è l’ennesimo romanzo di uno scrittore che mantiene alta la leggenda della letteratura sudamericana.
Ci troviamo in Argentina. Dopo molti anni d’amore idilliaco, amore adolescente e poi adulto, Rimini e Sofia decidono di lasciarsi. Lui scopre l’ebbrezza della libertà, si butta frenetico nel suo lavoro di traduttore, inizia ad avere problemi di droga e di alcol, vede altre donne, instaura altre relazioni, senza accorgersi che, in fondo, la sua storia con Sofia non è mai terminata. Tutti i luoghi e le persone che avevano potuto rappresentare una rinascita, per lui poco per volta si svelano cose oscure. E con il tempo, Rimini inizierà a perdere tutto, a cominciare dal lavoro, tutto tranne Sofia. E nella sua vita torneranno le foto che hanno contraddistinto i loro dodici anni d’amore, e le ossessioni, e resterà viva la persecuzione della memoria.
«Tremava. Mai fino ad allora aveva sentito con tanta chiarezza fino a che punto l’entusiasmo sia fatto di terrore, terrore puro, vile, che fa tremare, che fa sudare le mani e asciuga la bocca.»
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Lo stile narrativo di Pauls ci avvolge continuamente, pagina dopo pagina, ci trascina dietro e poi avanti, la sua scrittura gioca con il lettore come il funambolo con la corda. Tutto è reale, ogni dettaglio, ogni emozione, viene scandagliata ai limiti del possibile, e ci ritroviamo con un romanzo potente, che ci lascia un’educazione sentimentale moderna e necessaria.
«Non è di morte naturale che muore un vero amore, ma nel sangue, sotto i colpi di un altro, non necessariamente vero – perché le leggi dell’amore non conoscono nobili principi né pietà – ma sicuramente opportuno, e soprattutto, incitato dalla crudeltà le passioni giovani.»
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I toni del romanzo passano dalla commedia ironica al dramma, dalla passione alla paura, dal terrore alla consapevolezza. Il passato è un viaggio lucido nelle abitudini e nelle sfere emozionali che contraddistinguono ogni rapporto di amore vero.
«A volte, mentre camminava per strada, sollevava gli occhi e vedeva un’insegna con il nome di un bar, l’entrata di una stazione della metropolitana, la copertina di un libro su una bancarella, una rivista esposta in un’edicola, e si sentiva richiamato da uno di quei banali dettagli, un blocco intero del suo passato riaffiorava improvvisamente dal buio della notte e gli faceva balzare il cuore nel petto con tale violenza da farlo scoppiare.»
Le domande restano sospese, perdiamo gli sguardi, le carezze, perdiamo la condivisione di un dolore o di una gioia, andiamo avanti per le nostre strade che delle volte ci appaiono impervie e altre volte in discesa, proviamo a dimenticare, ci imponiamo di dimenticare, poi un giorno c’è la pioggia, passiamo davanti a una libreria, c’è un libro, un titolo, un autore, un profumo di carta e colla, entriamo, e un dettaglio minimo ci racconta che no, non siamo stati abbastanza bravi, il passato è ancora lì, e sembra che non abbia intenzione di andarsene, non per ora.
Per la prima foto, copyright: Jez Timms.
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