Come usare la punteggiatura secondo Cormac McCarthy
Saper usare bene la punteggiatura è il cruccio di chiunque si occupi di scrittura a qualsiasi livello, dal blogger allo scrittore professionista passando per il giornalista. Ma in realtà saper usare bene la punteggiatura può essere importante anche per scrivere un post su un qualsiasi social network.
Oggi vi mostriamo alcune regole molte particolari sull’uso della punteggiatura che Cormac McCarthy, l’autore di Il guardiano del frutteto, Non è un paese per vecchi e La strada, ha dichiarato di seguire.
Cormac McCarthy è stato uno dei discepoli di William Faulkner, come lo definì sul «New York Times» uno dei suoi primi recensori nel 1965, Orville Prescott. In particolare McCarthy farebbe nella sua prosa, secondo Prescott, un suo ammirevole dei tratti tipici di Faulkner, incluso lo stile della punteggiatura.
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In un’intervista televisiva del 2008, rilasciata a Oprah Winfrey, McCarthy cita altri due autori di riferimento per lui: James Joyce e MacKinlay Kantor, vincitore del Premio Pulitzer nel 1955 con Adersonville. Ovviamente ad assumere un rilievo particolare è l’influenza di Joyce e, parlando della punteggiatura, McCarthy evidenzia come il suo approccio minimalista sia funzionale a ottenere un altissimo livello di chiarezza. A proposito di Joyce, dice:
«Joyce è un buon modello per la punteggiatura. La mantiene a un livello minimo. Non c’è alcun motivo di bloccare la pagina con piccoli strani segni. Intendo dire che se scrivi bene non dovresti usare la punteggiatura».
Ma quali “piccoli strani segni” invece McCarrhty ritiene si possano usare e quali no, e soprattutto perché? Qui di seguito una breve sintesi delle sue regole su come usare la punteggiatura:
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1. Virgolette
McCarthy non le usa. Nella sua intervista a Oprah, dichiara che il primo scrittore che ha letto e che non fa uso delle virgolette è MacKinlay Kantor. McCarthy sottolinea che questo modo di scrivere i dialoghi richiede una particolare attenzione. Parlando degli scrittori che lo hanno imitato, dice: «Bisogna essere davvero consapevoli del fatto che non ci sono le virgolette e scrivere in modo da accompagnare i lettori a riconoscere chi sta parlando». Altrimenti regna la confusione.
2. Due punti e punto e virgola
Oprah, da attenta lettrice di McCarthy, gli fa presente di aver visto i due punti nella prosa di McCarthy, ma di non essersi mai imbattuta in un punto e virgola. McCarthy conferma: «Non uso punti e virgola».
Dei due punti dice: «Puoi usare i due punti, se stai scrivendo una lista di cose che segue qualcosa che hai scritto prima e funge da introduzione. Ad esempio, dopo un’espressione come “queste sono le ragioni”». È una situazione specifica che non si presenta spesso. I due punti, si potrebbe dire, si piegano a un preciso sviluppo logico, l’enumerazione. McCarthy ritiene che anche la maggior parte delle altre forme di punteggiatura sia spesso usata senza che ve ne sia effettivamente necessità.
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3. Altri segni di punteggiatura
Oltre alle restrizioni circa l’uso dei due punti, McCarthy dichiara le sue convinzioni stilistiche con semplicità: «Credo nelle lettere maiuscole, nelle virgole occasionali, e questo è tutto». È una “disciplina” appresa durante un corso di inglese al college, dove gli fu assegnato il compito di semplificare saggi del XVIII secolo per un manuale che il professore stava preparando. L’inglese moderno è notoriamente pieno zeppo di una punteggiatura che crea confusione e che non è diventata standardizzata almeno fino a epoche relativamente più recenti, afferma McCarthy.
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Innamorato dello stile degli scrittori neoclassici inglesi ma stanco del loro abuso del punto e virgola, ricorda di aver snellito un saggio “di Swift o qualcosa del genere” e che il suo professore gli disse: «molto bene, è esattamente quello che serve». Incoraggiato, ha continuato a semplificare, lavorando, dice a Oprah, «per renderlo ancora più semplice, perché non fosse troppo complicato» decifrare la sua prosa.
Per tutti quelli che trovano McCarthy maledettamente opaco, questa dichiarazione di intenti potrebbe non essere di grande aiuto. Ma di certo gli amanti dei suoi libri potrebbero trovare un ulteriore motivo per continuare ad apprezzare la sua sintassi snella.
E voi sapete come usare la punteggiatura? Avete delle vostre regole di stile che seguite in genere?
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