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Come studiare a Lettere

StudentiVi siete appena iscritti alla facoltà di lettere e state scegliendo il modo migliore per studiare? Avete tanti sogni e tanti progetti da realizzare, oltre che una voglia matta di buttarvi a capofitto solo sulla letteratura, che tanto vi piace, ma come si studia a lettere? È questo che vi domanderete tra piani di studio da stilare, corsi da seguire, manuali dal costo molte volte folle, e una sana ambizione che vi spinge verso la realizzazione personale all’interno dell’ambiente universitario?

Partiamo dall’inizio del percorso di studi e cerchiamo di stilare una lista di elementi nevralgici per studiare a lettere nel migliore dei modi:

-  Il piano di studi

In tutti i siti delle maggiori università, tra le FAQ (Frequently Asked Questions) ce n’è sempre una riguardante il piano di studi: cos’è? come si compila? Il piano di studi non è che l’elenco di tutti gli esami che vi troverete ad affrontare durante il percorso universitario ed è costituito da esami obbligatori (da cui non potete scappare) e da esami a scelta: un’università triennale dà di media tra i 12 e i 18 CFU (acronimo che sta per crediti) a scelta e sono proprio questia risultare importanti all’interno dei percorsi umanistici perché consentono di approfondire determinati settori che i corsi base magari non trattano in modo approfondito, oppure perché consentono di muovere i primi passi in discipline che mai abbiamo studiato ma che ci incuriosiscono, come possono essere filmografia, teatro, fotografia

 

Gli esami

Gli esami per gli studenti di lettere non dovrebbero essere un problema: il 90% del curriculum del laureato in lettere è costituito da corsi di letteratura, critica efilologia che, andando oltre le normali preferenze personali, dovrebbero venir affrontati con passione (altrimenti ci si iscrive a giurisprudenza, per capirci); ma, ahimè, si dovranno affrontare anche esami cui relativi a materie che proprio non sono nelle nostre corde o che semplicemente non ci interessa: in tali casi è fondamentale l’approccio con cui fronteggiamo queste situazioni. Un’alta percentuale degli studenti che non si laureano in tempo è rappresentata da quelli che rimandano, anno dopo anno, uno o più esami, in continuazione. Affrontate subito e con sacrificio questo tipo di ostacoli, che si tratti di geografia o di linguistica, di informatica o di biblioteconomia, in modo da potervi concentrare poi sugli esami che trattano argomenti che vi interessano. D’altronde, come diceva Vauvenargues in Riflessioni e massime, «Chi sa soffrire tutto può osar tutto».

 

Il vostro obiettivo

Le facoltà di lettere italiane sono purtroppo al terzo posto nella classifica delle più inutili (stilata sulla base dei dati di Almalaurea in base al tasso di disoccupazione dopo la laurea): questo deve far riflettere lo studente che vi si iscrive, deve essere sicuro della sua scelta o almeno di se stesso. Il futuro del laureato in lettere sarà nella maggior parte dei casi incerto, ma una sicurezza di base sui propri mezzi e sulla passione che ci ha spinto a compiere questa scelta è indispensabile. Piccola parentesi: se volete fare gli scrittori sappiate che quasi nessun curriculum universitario italiano ha tra i suoi corsi quello di scrittura creativa: lettere non forma scrittori, è pur sempre un’università e di conseguenza forma laureati;starà poi a loro decidere quale cammino intraprendere al termine – o durante – dei tre o cinque anni di studio.

 

Il sito dell’università

Ormai quasi tutta la parte burocratica all’interno del percorso universitario si svolge online, dall’iscrizione alla consegna della tesi di laurea. Nel sito dell’università sono presenti tutte le informazioni di cui possiamo aver bisogno, dai moduli per il tirocinio agli orari di lezione e di ricevimento dei professori. C’è però da dire che in gran parte dei casi questi siti risultano di primo acchito ermetici, difficili e confusi: non vi preoccupate, per quanto dedalici possano essere vi abituerete anche ad essi e prenderete coscienza dell’importanza di consultarli quotidianamente.

 

-        I testi d’esame

I manuali di preparazione agli esami costano di media tra i trenta e cinquanta euro; ogni esame ha di solito da uno a tre manuali come bibliografia obbligatoria; ogni corso di laurea triennale ha di media dai venti ai trenta esami. Non si fatica a farsi un’idea della spesa che uno studente, o meglio –per chi non ha un lavoro con cui riesce a mantenersi – i suoi genitori, devono affrontare in soli tre anni di università, tutto ciò senza prendere in considerazione l’ammontare della retta universitaria, aumentata solo nel 2013 del 3% secondo un analisi di quell’anno.

Uno studente di lettere poi dovrebbe essere un forte lettore anche fuori dal mondo universitario: immaginiamo che legga una quindicina di libri l’anno che costano da poco meno di dieci euro per i classici a venti/venticinque euro per le novità. L’istruzione in Italia costa caro: come fare a sopravvivere? Lo studente di lettere è costretto a selezionare: dovrà acquistare solo i testi che anche in futuro potranno risultare utili, come le antologie, i classici della letteratura, i manuali di analisi critica, di scrittura: libri di cui potremmo sempre aver bisogno in futuro se continueremo a vivere all’interno dell’industria letteraria italiana. Pochi acquisti, mirati e di sicura qualità: per il resto esistono le biblioteche.

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La frequenza alle lezioni

La maggior parte delle facoltà pubbliche italiane di lettere non prevede un piano di frequenza obbligatorio alle lezioni: così lo studente si trova a poter gestire in autonomia i tempi della propria vita universitaria. Corsi che si sovrappongono, professori noiosi, materie potenzialmente interessanti: prendiamo come punto di riferimento qui lo stesso criterio del “Pochi ma buoni” usato per i testi d’esame, ossia di scegliere attentamente. Le materie umanistiche non presentano esercizi da fare, procedimenti daimparare: tutto quello che il professore può chiedere a un esame lo si trova sui testi in bibliografia. Allora perché frequentare un corso? Per quello che riesce a dare un docente preparato e capace oltre alle informazioni prettamente didattiche e per come riesce a farlo. Il vostro obiettivo dev’essere imparare più cose possibile sprecando la minor quantità di tempo: evitate corsi in cui avete constatato di perdere la concentrazione dopo pochi minuti perché il professore è noioso, sempre in ritardo o parla in modo confuso. Quelle infatti sarebbero ore gettate al vento perché impegnate senza un concreto incremento della nostra formazione, anche dal punto di vista umano.

 

Leggete, non si smette mai di studiare a lettere

Iniziare a studiare a lettere significa cercare di incentrare la propria vita sulla letteratura. Per poter realizzareciò dobbiamo prima far sì che la letteratura diventi parte della nostra vita, e studiare non basta: appena rimettete nello zaino l’antologia della letteratura novecentesca, o il manuale di critica contemporanea, prendete un classico dallo scaffale e leggetelo. Un periodo storico-letterario si capisce sì dalle analisi che studiosi e critici ne fanno, ma in primis leggendo le sue opere simbolo: non si potrà capire il romanzo francese dell’Ottocento senza leggere Madame Bovary o Papà Goriot, non si potrà aver coscienza effettivadell’importanza di Joyce o di Hemingway nella letteratura contemporanea senza leggere Ulisse o Addio alle armi.

In treno, prima di coricarvi, mentre aspettate che la cena sia pronta: la letteratura è un’amante che pretende tutte le nostre attenzioni e forse è anche per questo che i giovani laureati in lettere non sono in grado di continuare poi in un percorso umanistico anche dopo l’università: perché non si rendono conto della scelta che hanno compiuto, dell’amante che hanno deciso di prendere per mano. Perché non sono disposti a dedicare una vita intera alla letteraturavisti i lati sconvenienti che ciò comporta: questo significa studiare a lettere. Nel bene e nel male.

E se proprio la vostra giornata è stancante, vi fanno male gli occhi e non ve la sentite proprio di leggere, non disperate: Lord Chesterfield, un nobile politico del Settecento, ha detto: «La conoscenza si acquisisce leggendo i libri; ma quello che è davvero necessario imparare, la conoscenza del mondo, si può acquisire soltanto leggendo gli uomini e studiando tutte le loro diverse edizioni».

 

In ogni caso la cosa fondamentale per uno studente di lettere è non spegnere mai il cervello, sempre ammesso che il suo obiettivo primario sia quello di studiare.

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