Come si scrive la bibliografia
Tutte le pubblicazioni di natura scientifica necessitano di una bibliografia. Capire come si scrive in maniera corretta diventa perciò essenziale.
Ma cos’è una bibliografia? Si tratta di un elenco ordinato e ragionato di testi consultati e utilizzati nell’ambito di una ricerca, sia essa un articolo scientifico, un saggio, una tesi di laurea. La bibliografia non è però solo una lista, poiché dimostra, in maniera verificabile, che ciò che avete scritto fa riferimento a dati e testi precisi, consultabili da ciascun lettore della vostra opera.
Per questa ragione, durante il lavoro di ricerca, è importante tenere traccia, in maniera costante, di tutti i testi consultati, annotando con precisione i riferimenti bibliografici e le pagine di interesse. Nel caso in cui consultiate articoli o testi di altra natura sul Web, prendete nota anche della data dell’ultima consultazione, per esteso. Non è indifferente: dentro la Grande Rete, le cose cambiano, e spesso lo fanno con grande rapidità.
Tuttavia, la domanda centrale è: nella pratica, come si scrive una bibliografia? È importante seguire in maniera precisa e sistematica, alcune semplici indicazioni. Ciascuna tipologia di testo richiede una formula specifica. Analizziamo le più importanti:
Opera di un unico autore: è il caso più frequente. Bisogna segnalare: cognome dell’autore, nome dell’autore (puntato), titolo dell’opera, luogo di pubblicazione, casa editrice, anno di pubblicazione.
- Cognome N., Titolo. Eventuale sottotitolo, Luogo di pubblicazione, Casa editrice, Anno di pubblicazione
Opera di due o tre autori: si procede come nel caso dell’opera di un unico autore, con la differenza che è necessario indicare anche gli altri autori.
- Cognome N., Cognome N., Cognome N., Titolo. Eventuale sottotitolo, Luogo di pubblicazione, Casa editrice, Anno di pubblicazione
Opera di più autori: quando gli autori sono più di tre, bisogna utilizzare una formula lievemente diversa dalle precedenti, in particolare:
- Cognome autore1 N. et. al. (o et alii), Titolo. Eventuale sottotitolo, Luogo di pubblicazione, Casa editrice, Anno di pubblicazione
In questo caso la dicitura “et alii” indica “gli altri autori”. È invece preferibile evitare di scrivere AA. VV. (Autori Vari). Bisogna ricordare che, nella scrittura di una bibliografia, la precisione è essenziale.
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Opera con curatore: un’opera può avere uno o più curatori. Nell’evenienza, l’opera con curatore si indica come segue:
- Cognome curatore N., (a cura di), Titolo. Eventuale sottotitolo, Luogo di pubblicazione, Casa editrice, Anno di pubblicazione
Saggio contenuto in un volume con un curatore: la situazione è un poco più articolata, poiché nella nostra bibliografia dobbiamo fare riferimento a un saggio, con un suo autore, contenuto, insieme ad altri contributi, all’interno di un volume, il quale può essere stato curato dall’autore del saggio stesso o da un autore diverso.
- Cognome autore N., Titolo. Eventuale sottotitolo in Cognome curatore N., (a cura di), Titolo. Eventuale sottotitolo, Luogo di pubblicazione, Casa editrice, Anno di pubblicazione
Articolo in rivista: non è infrequente la necessità di riferirsi ad articoli usciti in riviste scientifiche. Nel caso di specie la formula più adeguata è:
- Cognome N., Titolo articolo. Eventuale sottotitolo, in “Titolo rivista”, numero volume, numero fascicolo, (anno), pagine
A volte, invece, capita che un testo non presenti alcune indicazioni tra quelle di cui abbiamo parlato. Per questo motivo, è opportuno sapere come comportarsi in caso di una o più “mancanze”. Nello specifico, vediamo cosa scrivere:
- se manca il nome dell’autore: Anon.
- se manca il luogo di pubblicazione: S.l. che sta per “sine loco”
- se manca la denominazione della casa editrice: S.n. che sta per “sine nomine”
- se manca l’anno di pubblicazione: S.d. che sta per “sine data”
Come abbiamo visto, non si tratta di un’operazione da svolgere con leggerezza; le norme non sono molte ma bisogna seguirle con un certo rigore. Un buon contributo scientifico è fatto di tante parti e, nello specifico, sapere come si scrive la bibliografia non è di certo una questione secondaria.
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