Come scrivere una sceneggiatura – Scrittura, personaggio e arco di trasformazione
Abbiamo chiuso la puntata precedente di Come scrivere una sceneggiatura con l'elaborazione del primo atto di una novella di Émile Zola, Angeline o la casa infestata, che recentemente ho tradotto e analizzato.
Il primo atto si chiude con la scena in cui il protagonista, salendo in bicicletta, dà un'occhiata alla Sauvagière, la casa di Angeline, e gli sembra di percepire il richiamo della bambina morta misteriosamente.
Riprendo la scaletta da dove l'abbiamo interrotta.
Scaletta:
- Il protagonista comincia a fare delle ricerche sui giornali dell'epoca, nelle collezioni della Biblioteca Nazionale e poi si rivolge ai personaggi che gravitano alle Tuileries, dove lavorava il padre di Angeline.
- Parla con alcune persone, ma non viene a sapere niente di rilevante.
- Vorrebbe lasciar perdere ma la storia lo ossessiona.
- Il protagonista va a fare visita, come tutte le settimane, a un vecchio poeta e in quel momento gli viene in mente che quest'ultimo potrebbe sapere delle verità sul caso Angeline.
Per quanto riguarda i punti uno e quattro di questa parte di scaletta, se noi osserviamo lo schema de Il Viaggio dell'eroe di Cristopher Vogler, presente nella terza lezione, scopriamo che siamo al livello del punto sei – [6] le prove, gli alleati e i nemici – e se guardiamo la posizione del punto sei [6] nel secondo grafico di Vogler, cioè quello sull'asse del tempo diviso in tre atti, notiamo che ci troviamo appunto all'inizio del secondo atto.
Per quanto riguarda invece il terzo punto di questa scaletta, ci poniamo la domanda di come si fa a esprimere un'ossessione in un film: con un monologo? Con un dialogo? Sarebbe meglio qualcosa di meno scontato.
Per esempio, nel film Ladro di orchidee, Donald, il gemello del protagonista, dice riguardo a una scena del suo manoscritto: «per illustrare il tema della doppia personalità ho introdotto l'uso di specchi rotti simboleggianti l'Io frammentato del protagonista. Bob [Robert McKee] dice che un sistema di immagini incrementa notevolmente la complessità di un'emozione estetica».
Ritorno a sviluppare la scaletta.
- Il vecchio poeta fornisce la sua versione dei fatti: il suicidio di Angeline.
- Il protagonista resta ancora più turbato.
- Il vecchio poeta spiega il ritornare di Angeline.
Per quanto riguarda questi tre momenti della scaletta, ci troviamo davanti ai punti [7] l'avvicinamento alla grotta più recondita; [8] la prova suprema; de Il Viaggio dell'eroe di Cristopher Vogler.
È da notare inoltre che la spiegazione che il vecchio poeta fornisce riguardo al ritornare di Angeline costituisce il punto centrale, cioè il cosiddetto punto di non ritorno.
«Ritornare, amico mio, eh! Tutti ritornano. Perché non si vuole che l'anima di una dolce bambina morta abiti nei luoghi dove ha tanto amato e sofferto? Se si ode una voce che la chiama, è che la vita non è ancora ricominciata per lei, ma ricomincerà, è sicuro, perché tutto ricomincia, niente va perduto, né l'amore, né la bellezza… Angeline! Angeline! Angeline! E lei rinascerà nel sole e tra i fiori».
Il testo francese gioca sul termine Revenant che è sia il participio presente del verbo ritornare sia il sinonimo di fantasma. Questo gioco di parole rende il brano evocativo, con strumenti diversi questo tipo di evocazione può essere mantenuta anche per immagini.
Arrivati al punto centrale della scaletta, apro una parentesi per affrontare la questione del personaggio, facendo un cambiamento rispetto al programma stabilito nella lezione precedente.
La scaletta, essendo uno strumento molto sintetico, non permette di sviluppare i personaggi che invece sono il motore della storia.
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Alla base di una sceneggiatura esiste un tema, uno solo, che è condiviso da tutti i personaggi e non solo dal protagonista. Ogni personaggio affronta quel tema da una diversa angolatura e permette l'approfondimento.
Per esempio nel film drammatico Il paziente inglese di Anthony Minghella tutti i personaggi si trovavano a lottare con il desiderio dell'intimità. Ogni personaggio sonda con maestria i vari aspetti dell'intimo. Si veda per esempio la giovane infermiera, Hana, interpretata da Juliette Binoche, con la sua lettura del diario.
Nella commedia leggera The 40 Year-Old Virgin, dove il tema è legato alle difficoltà di rapportarsi al sesso, Andy, il protagonista, cerca una sua prima relazione d'amore, mentre tutti gli altri personaggi lottano con le loro relazioni, cosicché il tema viene affrontato da vari punti di vista.
Il migliore arco di trasformazione del protagonista è dato quando non solo raggiunge la sua meta, lo scopo per cui tutto il viaggio è iniziato, ma quando comprende interiormente il valore della sua meta e la necessità che lo ha legato a essa. Quindi è la maturità raggiunta da un personaggio ciò che rende un film vivo e coinvolgente.
Pertanto un protagonista deve lottare, deve mettersi in gioco per ottenere qualcosa di cui non può fare a meno. Il desiderio deve suonare vero. I sentimenti, le emozioni, le reazioni devono essere autentici.
Alan Watt nel suo manuale di scrittura, The 90-day screenplay, osserva che l'opera di Shakespeare è ancora letta e messa in scena principalmente per il fatto che le sue storie vanno a scandagliare le profondità delle esperienze umane.
Inoltre Wattafferma che in ogni arco di trasformazione efficace troviamo i cinque stadi del dolore che la psichiatra Elisabeth Kubler-Ross evidenzia nella sua opera On death and dying: il rifiuto, la rabbia, la negoziazione, lo scoraggiamento e in ultimo l'accettazione. I cinque stadi del dolore sono universali e sono la chiave dei livelli di esperienza che guidano la trasformazione del protagonista.
Il viaggio che compie l'eroe coinvolge l'esperienza e la consapevolezza e dovrebbe essere un viaggio di crescita anche per lo stesso autore. La struttura non è qualcosa di rigido dentro cui è imprigionata la trama e scrivendo cresce la consapevolezza di ciò che realmente si vuole scrivere. Quando inseguiamo le tracce del nostro protagonista lungo la storia, egli è continuamente condizionato dai vari antagonisti. Ogni esperienza amplia l'esperienza precedente cosicché la storia acquista significato.
Il cambiamento implica la non linearità del viaggio:
- Il viaggio verso il successo include imprevisti e fallimenti.
- Il viaggio verso la scoperta di sé include dubbi e confusione.
- Il viaggio verso l'amore include disillusioni e batticuore.
Guardando in profondità il problema contro cui combatte il protagonista spesso è quello contro cui combatte l'autore nella sua vita. Da qui nasce il legame tra scrittura e crescita, tra scrittura rivolta all'interno di sé e scrittura che si fa comunicazione universale.
Con questo sottolineo il valore della narrativa come viaggio evolutivo per sé e per gli altri.
Concludo questa lezione rimandando al prossimo incontro di come scrivere una sceneggiatura l'ultima parte del secondo atto e il terzo.
I prossimi appunti saranno on line il 19/02/2016.
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