Come scrivere una poesia – Le 23 regole di Ezra Pound
Come scrivere una poesia? Ammesso che esistano delle regole per creare un'opera poetica che siano valide per tutti, la domanda è molto complicata perché rispondere in modo univoco o con una ricetta precisa appare quasi impossibile. Nel 1913 però Ezra Pound scrisse un saggio intitolato A Few Don’ts che riporta alcune regole su come scrivere una poesia indirizzate a un giovane poeta.
In poche parole le norme stabiliscono che ogni verso dovrebbe essere asciutto e propositivo, senza fronzoli o riempitivi di qualsiasi tipo. Sottolineano anche l'importanza di possedere una consapevolezza del lavoro dei poeti precedenti, e di utilizzare questa comprensione per la creazione di nuove opere.
Ma vediamo da vicino queste 23 regole di Ezra Pound su come scrivere una poesia.
1. Non prestare attenzione alle critiche di uomini che non hanno mai scritto un lavoro degno di nota. Considera le discrepanze tra la reale scrittura dei poeti e dei tragici greci e le teorie dei grammatici greco-romani, architettate per spiegare i loro metri.
2. Non usare parole superflue, nessun aggettivo che non riveli qualcosa.
3. Non usare un’espressione come “oscure terre di pace”. Offusca l’immagine. Mischia un concetto astratto con uno concreto. E mostra come lo scrittore non si renda conto del fatto che l’oggetto naturale è sempre il simbolo adeguato.
4. Temi le astrazioni. Non ridire in versi mediocri ciò che è stato già detto in prosa. Non credere che qualsiasi persona intelligente si lasci ingannare quando tenti di sottrarre tutte le difficoltà dell'arte indicibilmente difficile della buona prosa dividendo la tua composizione in paragrafi della lunghezza di un verso.
5. Ciò che annoia l’esperto oggi annoierà il pubblico domani. Non immaginare che l’arte della poesia sia qualcosa di più semplice dell’arte della musica, o che tu puoi compiacere l’esperto prima che tu abbia fatto uno sforzo sull’arte del verso che sia almeno uguale a quello di un insegnante di piano di livello medio sull’arte della musica.
6. Lasciati influenzare da quanti più grandi artisti puoi, ma ricordati di avere la decenza o di riconoscere apertamente il tuo debito o di cercare di cancellarlo. Non permettere che “influenza” significhi semplicemente che assorbi il vocabolario decorativo di uno o due poeti che ti è capitato di ammirare.
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7. Non usare ornamenti né ornamenti buoni.
8. Lascia che l’aspirante poeta si riempia la mente delle più belle cadenze che riesce a scoprire, preferibilmente in una lingua straniera, così che il significato delle parole meno probabilmente potrà distogliere la sua attenzione dal movimento se riesce a dissociare il vocabolario dalla cadenza. Lascialo sezionare le liriche di Goethe con freddezza nei valori della loro componente sonora: sillabe lunghe e brevi, accentate e atone, in vocali e consonanti.
9. Non è necessario che una poesia faccia affidamento sulla sua musica, ma se si basa sulla musica allora questa deve essere tale da deliziare l’esperto.
10. Lascia che il neofita conosca l’assonanza e l’allitterazione, la rima semplice e polifonica, come ci si aspetta che un musicista conosca l’armonia e il contrappunto, e tutte le minuzie della sua arte. Non si dedica mai abbastanza tempo a questi aspetti o a uno di loro, anche se l’artista ne ha raramente bisogno.
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11. Non immaginare che una cosa andrà bene in versi solo perché è troppo oscura per andare bene in prosa.
12. Non essere “visionario”, lascia questa dote agli scrittori di graziosi saggi filosofici. Non essere descrittivo; ricorda che il pittore può descrivere un paesaggio molto meglio di te.
13. Quando Shakespeare parla del «mattino col suo roseo manto» presenta qualcosa che il pittore non presenta. Non c’è nulla in questo verso che possa considerarsi una descrizione; presenta.
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14. Prendi in considerazione il metodo degli scienziati più di quello di un agente pubblicitario per il lancio di un nuovo sapone. Lo scienziato non si aspetta di essere acclamato come un grande scienziato fino a quando non avrà scoperto qualcosa. Inizia imparando quello che è stato già scoperto. Procede da quel punto in poi. Non si aspetta che i suoi amici applaudano i risultati del suo lavoro di matricola. Le matricole in poesia purtroppo non sono confinate in una classe definita e riconoscibile. Sono “in tutto il negozio”. C'è da meravigliarsi che “il pubblico sia indifferente alla poesia?”.
15. Non tagliare la tua roba in giambi separati. Non rendere ogni verso completamente bloccato alla fine per poi iniziare ogni nuovo verso con un sussulto. Lascia che l'inizio della riga successiva catturi l'ascesa dell'onda del ritmo, a meno che non vuoi una pausa definita e piuttosto lunga. In breve, comportati come un musicista, un buon musicista, quando si tratta di quella fase della tua arte, che ha un esatto parallelo nella musica. Le stesse leggi le governano, e tu non sei vincolato da altro.
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16. Naturalmente la tua struttura ritmica non dovrebbe distruggere la forma delle tue parole, o il loro suono naturale, o il loro significato. È improbabile che, all’inizio, sarai in grado di tenere una struttura ritmica abbastanza forte da poter impattare sulle parole, anche se puoi cadere vittima di ogni sorta di falsa interruzione in prossimità della fine di un verso, e delle cesure.
17. Il Musicista può contare sul tono e il volume dell'orchestra. Tu no. Il termine armonia è applicato erroneamente alla poesia; si riferisce ai suoni simultanei di tono diverso. Vi è, tuttavia, nel migliore dei versi una sorta di residuo di suono che rimane nell'orecchio dell'ascoltatore e agisce più o meno come un organo-base.
18. Una rima deve avere qualche lieve elemento di sorpresa se si tratta di dare piacere, non dev’essere bizzarra o curiosa, ma dev’essere ben utilizzata una volta che si decide di usarla.
19. Quella parte della tua poesia che colpisce l'occhio immaginativo del lettore non perderà nulla nella traduzione in una lingua straniera; ciò che fa appello all'orecchio può raggiungere solo quelli che lo recepiscono nell’originale.
20. Considera la determinatezza della presentazione di Dante, in confronto alla retorica di Milton. Leggi, come a differenza di gran parte delle opere di Wordsworth, non sembra troppo indicibilmente noioso. Se desideri il nocciolo della questione, vai fino a Saffo, Catullo, Villon, Heine, quando è in vena, Gautier, quando non è troppo freddo; o cerca il piacevole Chaucer. La buona prosa non ti farà alcun male, ed è un buon esercizio cercare di scriverne.
21. La traduzione è una formazione altrettanto buona, se scopri che la tua materia originale “traballa” quando tenti di riscriverla. Il significato della poesia da tradurre non può “traballare”.
22. Se stai usando una forma simmetrica, non metterla in ciò che vuoi dire e poi riempi i restanti vuoti con il fango.
23. Non rovinare la percezione di un senso, cercando di definirla nei termini di un'altra. Questo risultato di solito deriva solo dall’essere troppo pigro per trovare la parola esatta. Rispetto a questo punto ci sono forse delle eccezioni.
Queste le regole di Ezra Pound su come scrivere una poesia. Il saggio completo invece è disponibile sul sito poetryfoundation.org.
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