Come realizzare una mappa concettuale
Vi serve un aiuto nello studio, nel ripasso o anche solo per acquisire nuove informazioni? La mappa concettuale potrebbe fare al caso vostro. Ma di cosa si tratta? E come si fa a realizzare una mappa concettuale?
Quando parliamo di mappa concettuale ci riferiamo a uno strumento di tipo grafico che ci permette di avere una rappresentazione immediata della conoscenza su uno specifico argomento. Questo strumento, teorizzato dal biologo Joseph D. Novak già negli anni Settanta, si è fatto a poco a poco strada nel mondo della didattica, e oggi se ne sente parlare sempre più spesso.
L’utilizzo delle mappe concettuali ha il suo principale punto di forza nella possibilità di avere davanti, a colpo d’occhio, tutte le informazioni necessarie, organizzate in maniera logica, consequenziale e gerarchica, oltre che riassumibili con grande rapidità.
Come si fa una mappa concettuale? Nel corso del tempo sono state proposte diverse tecniche, ognuna con i suoi pregi e difetti; per questo motivo, ci sembra utile guardare ad alcune indicazioni di carattere generale su come si costruisce una mappa concettuale.
Ecco i passi da seguire:
- Stabilire qual è il concetto principale: la prima cosa da fare è individuare e scrivere il concetto principale sul nostro foglio, al centro oppure in alto, all’interno di un cerchio o di un’ellisse. Se il concetto principale si trova al centro della nostra rappresentazione, sarà privilegiato uno sviluppo in senso “radiale” dello schema, mentre nell’altro caso procederemo dall’alto verso il basso. Il concetto principale costituirà il nostro “nodo radice”, a partire dal quale si svilupperà la mappa concettuale;
- Individuare concetti secondari e ramificazioni: con il nodo radice ben in evidenza, servono i cosiddetti “nodi figli”, costituiti da concetti che derivano da quello principale. In questa fase è molto importante non trascurare di inserire tutti i concetti necessari alla comprensione, e quindi alla ricostruzione, dell’argomento di cui ci stiamo occupando. Inoltre, nel caso in cui vi siano molti concetti secondari da organizzare, o più livelli di importanza nella gerarchia delle informazioni, abbiate cura di rappresentare in maniera identica concetti che appartengono allo stesso livello gerarchico. Disponiamo quindi tutti i concetti secondari o attorno o sotto quello principale, e riflettiamo sui rapporti che intercorrono fra essi;
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- Comprendere e rappresentare i nessi che legano i vari concetti: i nodi che formano la nostra mappa sono legati da nessi che possono essere di varia natura. Indichiamo la relazione tra un nodo e un altro con una freccia, stando attenti a operare tutti i collegamenti necessari. Se serve, associamo dei colori specifici a ciascun tipo di relazione fra i nodi e scriviamo una legenda dei colori utilizzati. A questo punto avremo quasi finito la nostra mappa concettuale. Ci manca, infatti, un ultimo passo;
- Verificare il percorso logico che governa la mappa: proviamo a ripercorrere la nostra mappa, partendo dal nodo radice ed esplorando le varie strade che abbiamo tracciato. Verifichiamo la correttezza dei collegamenti che abbiamo effettuato e le reali correlazioni tra i nodi. A questo punto, se abbiamo lavorato bene, dovremo essere in grado di riassumere l’argomento schematizzato con il solo aiuto della mappa concettuale.
Il modo più semplice per realizzare una mappa di questo genere è utilizzando carta e penne (o matite). Tuttavia, esistono numerosi tool pensati in maniera apposita per la costruzione di mappe concettuali e mentali, tra cui Mindmeister, XMind, ExploraTree, Freemind, Mindomo, CmapTools, WiseMapping e Canva.
È necessaria, a questo punto, una precisazione: questo strumento che abbiamo descritto, seppure di grande utilità, non è in grado di compiere miracoli. In un percorso di acquisizione, servono costanza, applicazione, metodo, rigore, disciplina, rispetto di ciò che si sta facendo.
Tuttavia, proprio perché in ogni percorso è giusto cercare di sfruttare tutti i mezzi a propria disposizione, imparare a realizzare una mappa concettuale può essere una mossa utile e produttiva.
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