Come presentare una proposta editoriale – Indice o sinossi?
La scorsa settimana abbiamo visto in quali parti è possibile suddividere una proposta editoriale e ci siamo soffermati in particolare sulla lettera di presentazione. Ora, miei talentuosi autori, ribadendo l’importanza di curare con attenzione ogni elemento della vostra proposta, il passo successivo è chiederci: «Indice o sinossi?». In realtà, il dilemma è solo apparente, come vedremo. L’indice e la sinossi vi potrebbero risultare, di primo acchito, abbastanza simili e assimilabili, tanto che, per fare un esempio, l’indice potrebbe confluire in tutta serenità all’interno di una sinossi articolata. Vi vedo già scrivere cose del tipo: «Gentile editore, il mio romanzo è costituito da una ventina di capitoli, strutturati in tre distinte parti…». Altolà. Meglio procedere con ordine e non fare di ogni erba un fascio. La risposta più pertinente all’amletico dubbio è: «Entrambi. Indice e sinossi sono due elementi ben distinti.»
Indice
L’indice è per definizione – in questo contesto – l’elenco degli elementi utili alla consultazione di un’opera (es. indice generale, alfabetico, delle illustrazioni). Inserire un indice nella vostra proposta editoriale fornisce all’editore un’idea più sistematica dei contenuti del testo. Il vostro indice può essere più o meno dettagliato, a seconda che si tratti di un’opera di fiction o di non-fiction. È evidente che se presentate un saggio critico l’indice sarà più strutturato: una prefazione/introduzione (la premessa del vostro studio); la suddivisione in capitoli o paragrafi che può essere numerata o con l’assegnazione di titoli per ciascun blocco di testo; le conclusioni del della vostra tesi o sperimentazione di varia natura; la bibliografia, l’indice analitico, altri indici, appendici e tavole. Nel caso di un’opera di fiction l’indice-sommario dovrà riportare i singoli capitoli, le pagine di riferimento e le parti in cui l’autore ha inteso ripartire i gruppi di capitoli, con un intento estetico e simmetrico che già conferisce una fisionomia all’opera e connota il progetto.
Un autore di fiction potrebbe obiettare, a questo punto: «Non sta a me stilare un indice e suddividere i capitoli in pagine: è lo staff editoriale che si cura di impaginare il mio manoscritto». Vero. Il prodotto finito è il risultato di un intervento editoriale a tutto campo, ma una presentazione mirata e il più possibile organica del vostro progetto non potrà che facilitare l’editore nel selezionare e valutare la vostra proposta. Come già affermato in precedenza, organizzare il vostro script con cura invoglierà alla lettura il consulente editoriale. Niente bizantinismi: un Times New Roman con carattere corpo 12, interlinea 1, formato “giustificato” sono le prerogative “standard” per organizzare il vostro lavoro. A ogni fine capitolo inserite il tab “interruzione di pagina”; numerate anche le pagine (in alto, in basso o a margine: come vi va); poi inserite nell’indice il n. di pagina collegato a ciascun capitolo (es. Capitolo 3, pag. 25). Su questa vostra impostazione la redazione editoriale potrà farsi un’idea del disegno generale dell’opera e della sua consistenza in pagine, cominciando già a ragionare anche su aspetti pratici come i costi di realizzo, per il cartaceo, e il prezzo finale del prodotto.
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Qualche tempo fa, conversando con Tiziano Scarpa in attesa della presentazione di un suo libro, lo scrittore veneziano affermava che prima di spedire agli editori il suo nuovo lavoro provvedeva a farsi stampare un certo numero di copie ricorrendo ai print-on-demand o copisterie che eseguono servizi di piccola editoria. Copie rilegate, con tanto di numerazione delle pagine e indice finale. La sua premura è perciò quella di presentare un libricino agevole da consultare per il lettore della casa editrice e in parte già finalizzato. Pensateci. Se avete scelto con cura i possibili editori cui inviare la vostra proposta editoriale i costi delle copie così realizzate si rivelano più che sostenibili per un autore e fanno la differenza rispetto a fogli volanti o malamente spillati.
Sinossi
La sinossi è l’esposizione sintetica e schematica di una materia o di un compendio. In un testo di saggistica la sinossi mostra la sequenza logica degli argomenti o temi trattati. In questo ambito la sintesi è di grande importanza. Non dilungatevi troppo, siate essenziali nel delineare l’architettura delle vostre argomentazioni. Poche pagine di testo. Siate incisivi, andate al nocciolo delle questioni. In un testo di fiction la sinossi è una sorta di riassunto del contenuto dei singoli capitoli. Nel caso di un romanzo cercate di delineare per sommi capi la vicenda e il suo scioglimento. Anche in questo caso la sintesi è una qualità essenziale. Sforbiciate il più possibile, concentratevi sull’ossatura della storia. Presentate i personaggi con pochi tratti, dando risalto alle loro caratteristiche, alla loro rilevanza nella storia e nel sistema dei personaggi. Nelle opere di narrativa è il caso di inserire alcune indicazioni sul genere prescelto, sul vostro stile, sul registro adottato, sui temi che prediligete e che sono oggetto del vostro lavoro. Siate comunque parchi, critici ed oggettivi. Niente panegirici, iperboli o autocelebrazioni. In casa editrice non pagano.
La prossima settimana affronteremo un altro problema amletico per la nostra proposta editoriale: «Meglio il testo completo o un capitolo campione?» Nel frattempo statemi bene.
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