Come nascono le canzoni?
«Se un'immagine vale più di mille parole, qual è il prezzo di una canzone?» Si chiedeva Lou Reed, prima leader dei Velvet Underground e poi solista, autore di album come «Berlin», «Legendary Hearts», «City Lights», fino al più recente «Perfect Day».
Ed è questo l'interrogativo da cui sembra muovere «B-Side Inverno. L'altro lato delle canzoni» di Doriana Tozzi (edito da Arcana) che prova a rispondere alla domanda che ci siamo posti nel titolo del post. A partire da alcune canzoni, tra cui «Signora Luna» di Vinicio Capossela, «Offeso» di Niccolò Fabi feat. Fiorella Mannoia, «Amore cannibale» di Gianna Nannini e «Guarda l’alba» di Carmen Consoli, Doriana Tozzi cerca di ricostruire le immagini e le emozioni che si nascondono dietro a una canzone e le suggestioni da cui potrebbe aver preso le mosse.
Una domanda a cui è molto difficile dare una risposta e per questo Doriana Tozzi ricorre alla letteratura, sfruttando dunque la possibilità di un incontro tra due arti in cui quest'ultima aiuta o almeno contribuisce a svelare il mistero delle canzoni e della loro forza.
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Qui di seguito riportiamo la prefazione del giornalista e critico musicale Ernesto Assante, che proprio su questi aspetti si sofferma.
Ascoltare le canzoni. Lo fanno tutti, a ogni età, a ogni latitudine. Tutti ascoltano le canzoni e sentono, con le orecchie, la stessa cosa. Ma nessuno ascolta la stessa cosa. Perché superate le orecchie la musica arriva nel resto del nostro corpo, nelle ossa, nei muscoli, nelle vene, nel cuore, nei polmoni, nella mente. E quando arriva nel corpo e nella mente di ognuno scatena reazioni diverse. E uniche.
Ogni canzone ha una storia, quella decisa dall’autore, che ha la sua visione, il suo percorso interiore, le proprie esperienze, che cerca di trasmettere a chi ascolta. E noi, quelle storie le conosciamo? No, a dire il vero, non ne abbiamo la più pallida idea, per essere precisi. Alle volte possiamo, quando gli autori, in interviste, libri o saggi, spiegano, raccontano, illustrano cosa li ha portati a scrivere e come hanno fatto a scrivere ogni canzone. Spesso queste indicazioni sono utili, interessanti, consentono di capire e ascoltare meglio le canzoni che arrivano alle nostre orecchie. Ma altrettanto spesso, lo dico per esperienza, gli autori mentono, ricordano poco e male, preferiscono raccontare storie più belle e affascinanti di quelle che realmente hanno scatenato la loro creatività o delle cose che volevano dire davvero. Alle volte, lo giuro, cambiano addirittura versione dei fatti negli anni. Ma poco importa, perché la vera verità di una canzone non è quella che può capitare di scrivere a uno studioso, a un critico musicale, a un ricercatore o storico della musica, ma quella che possedete voi. Quello che conta di una canzone è la vostra storia, quella che vi ha appassionato, quella che avete capito, quella che vi ha spinto ad amare una canzone. E il bello è che alle volte non è nemmeno una storia, ma una parola sola, o un’inflessione, o un suono, un ritmo, che entrando nel vostro corpo ha preso un’altra forma, si è trasformata, è diventata un’altra storia.
Il libro che state per leggere, dunque, è figlio di queste trasformazioni.
Anzi, di una ancora più complessa, perché Doriana Tozzi non si è limitata ad ascoltare la musica, ma si è fatta letteralmente attraversare dalla musica e ha lasciato che “lavorasse” dentro di lei, facendo nascere qualcosa di diverso, di originale, di importante: le canzoni che Doriana ha ascoltato hanno creato altra arte. Pensate che risultato incredibile per un autore, per chi ha scritto quelle canzoni, non solo hanno certamente dato gioia, hanno commosso, stimolato, appassionato, incuriosito tutti quelli che quelle canzoni le hanno ascoltate e amate, ma hanno portato qualcun altro a creare dell’arte. Sì, arte, quella di Doriana lo è nel senso pieno del termine, è letteratura, sono storie scritte partendo esattamente dal punto in cui le canzoni finiscono e in noi, in lei, scatenano altri sentimenti, altre sensazioni. E chi legge, chi ha la fede, la curiosità, l’interesse nel proseguire da quel magico punto in cui le canzoni finiscono e le storie di Doriana iniziano, avrà la possibilità di scoprire altre cose, di raggiungere quell’”oltre” che è il luogo proprio dell’arte, in cui il nostro spirito si innalza, la nostra mente si allarga, la nostra coscienza percepisce, vede, sente, cose che altrimenti non potrebbe percepire, vedere, sentire.
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È un romanzo che contiene storie quello di Doriana, ma è anche un incredibile mosaico di suoni, parole e voci, in questo caso quelle dei cantautori italiani, senza le quali il libro che avete nelle mani praticamente non potrebbe esistere. Quindi prendetela anche come una personalissima playlist, che come ogni playlist che si rispetti, ci racconta qualcosa dell’autrice, del suo mondo, delle sue passioni, dei suoi pensieri, “incastonati” nelle melodie dalle canzoni, all’insaputa dei cantautori stessi, ovviamente. E provare, quindi, ad ascoltare le canzoni dopo aver letto il libro, non prima, lasciatevi incuriosire dai racconti, dalle storie, dai personaggi, vedrete che anche le canzoni che credevate di conoscere meglio vi sembreranno diverse e, in alcuni casi, rinasceranno addirittura, vi appariranno come nuove, mai ascoltate prima. È un gioco di rimandi assolutamente unico. E vale la pena di giocarlo.
Per la prima foto, copyright: Brett Sayles da Pexels.
Per la terza foto, copyright: Thibault Trillet da Pexels.
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