Come nasce la Festa del papà?
La Festa del papà nasce come ricorrenza poco più di un secolo fa negli Usa. La prima di cui si ha notizia è stata realizzata nel 1908 nel West Virginia, dove nella Chiesa metodista di Fairmont si pensò di dedicare una giornata alla figura del papà ispirandosi alla già allora tradizionale festa della mamma (che risale alla seconda metà dell'Ottocento). Due anni dopo, a Washington, la stessa idea venne a Sonora Smart Dodd che dieci anni più tardi riuscì a organizzare una festa il 19 giugno, data di nascita di suo padre, Henry Jackson Smart (per questo in molti Paesi si continua a festeggiare nel mese di giugno).
L'idea piacque molto, e fu subito esportata nel mondo, adattata poi, in ogni Paese, alla cultura locale. Così nei Paesi di cultura cattolica i papà vengono festeggiati il 19 marzo (in Italia il cambio di data risale al 1968), il giorno di San Giuseppe, padre putativo di Gesù ritenuto per tradizione un papà modello. Altrove, come in Russia, la festa dei padri (intesi più come difensori della patria che come padri di famiglia) si celebra il 23 febbraio, mentre in Germania si festeggia nel giorno dell'Ascensione, 40 giorni dopo la Pasqua, in Corea l'8 maggio (in realtà si tratta di una “festa dei genitori”), mentre in Thailandia il 5 dicembre. Differenze che in Italia si declinano in decine di sagre e fiere (residui di una vita legata ai ritmi della natura e ai suoi riti pagani) e, soprattutto, a livello culinario, tra crispelle di riso (in Sicilia), zeppole di San Giuseppe (nel napoletano), frittelle di San Giuseppe (in Toscana) e raviole alla marmellata (nel nord Italia).
La festa, seppur oggi prettamente commerciale, dà tuttavia rilevanza a una figura da sempre importante, un “personaggio”, quello del “padre”, protagonista di miti e leggende, storia e religione, genetica, psicologia e, in molti casi, letteratura e nuove forme di narrazione, come i blog. Da Kronos (Saturno per i romani), che divorò i propri figli “dimenticandone” uno (Zeus, Giove per i romani), a Laio, padre di Edipo, protagonista del famoso mito tanto studiato ancora oggi, senza dimenticare papa/papà Borgia e San Giuseppe (ma molti sono i padri citati dai testi religiosi, soprattutto nel Vecchio Testamento), e fino a toccare questioni più recenti e spinose come le richieste demagogiche di alcuni politici di sostituire padre e madre con “genitore 1” e “genitore 2” in certi documenti pubblici.
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Tutte situaizoni che ritroviamo in letteratura, dove di padri famosi ce ne sono davvero tanti: da Monaldo, padre padrone di Giacomo Leopardi, ai padri “pesanti” di Federigo Tozzi e Franz Kafka, senza dimenticare personaggi celebri come Mastro Geppetto o Papà Goriot, il padre di Zeno Cosini, l'Atticus Finch de Il buio oltre la siepe o il verghiano Mastro Misciu di Rosso Malpelo.
Tornando alla festa c'è da dire che questa resta comunque legata all'ambito religioso, per celebrare la famiglia festeggiandone uno dei suoi pilastri. Curioso, in questo senso, che quel San Giuseppe tanto festeggiato, non risulti poi quasi mai presente nelle rappresentazioni della Natività che si sono susseguite nella storia, se non in secondo piano o con ruoli marginali. È dunque un unicum l'opera settecentesca di Giovanbattista Tiepolo, custodita ora al palazzo patriarcale di Venezia, nella quale è proprio un vecchio San Giuseppe a tenere in braccio il bambino cullandolo come un bravo papà.
E proprio a questo cui deve aver pensato chi ha ideato, oltre cento anni fa, il primo Father's day negli Stati Uniti, facendo nascere la tradizione della Festa del papà.
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