Come individuare un comunista? Usiamo la critica letteraria
Individuare i comunisti, in un tempo non molto lontano, era un’azione politica ritenuta di vitale importanza per la sopravvivenza della democrazia. Parliamo del 1955 e siamo negli Stati Uniti, quando il maccartismo era nelle sue fasi finali e la caccia al comunista sembrava destinata a inasprirsi ancora di più.
Si tratta infatti di quel periodo della storia degli Stati Uniti caratterizzato dalla persistente e pervasiva epurazione di tutti quegli individui ritenuti comunisti o comunque spie al soldo del comunismo. Come racconta il sito OpenCulture, «persone del mondo dello spettacolo, educatori, impiegati pubblici furono spesso visti con sospetto, e molte carriere e vite vennero distrutte». Era sufficiente anche solo una leggerissima accusa senza prove per finire in disgrazia agli occhi degli Stati Uniti, dell’FBI e dell’esercito statunitense. Molti storici hanno parlato di una vera e propria caccia alle streghe, quasi una versione da ventesimo secolo del processo alle streghe di Salem, sostenuta con una serie di misure messe in atto per incoraggiare gli americani a scovare i comunisti persino nei luoghi più impensati e insospettabili.
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Ma dal momento che alcuni comunisti lavorano senza preoccuparsi di nascondersi, mentre altri preferivano operare nell’ombra, com’era possibile riuscire a stanarli tutti? A questo proposito, nel 1955 l’esercitò statunitense preparò un manuale dal titolo Come individuare un comunista.
Questo strumento di propaganda era preceduto da un avviso ai lettori:
«I comunisti negli Stati Uniti sono presenti in tutti i ceti sociali, professano tutte le fedi, ed esercitano tutti i commerci e professioni. Inoltre il Partito Comunista ha compiuto enormi sforzi per riuscire a infiltrarsi».
Eppure l’opuscolo aggiunge che è possibile individuare un comunista:
«Ci sono per fortuna indicazioni che possono tradirlo. Queste indicazioni sono sottili ma sempre presenti perché il Comunista, a causa della sua “fede” deve agire e parlare seguendo determinate direttive».
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Insomma, si riconosce un Comunista non da come cammina, ma da come parla. Ed ecco dunque che entra in gioco la critica letteraria per il bene della sicurezza nazionale. In particolare ci si deve soffermare su alcuni aspetti ritenuti fondamentali:
«Mentre il fatto di preferire frasi lunghe è comune alla maggior parte degli scritti comunisti, l’uso di un vocabolario ricercato è la caratteristica più facilmente riconoscibile del “linguaggio comunista”. Anche la lettura superficiale di un articolo scritto da un comunista o la conversazione con uno potrà presentare l’uso di una delle seguenti espressioni: pensiero inclusivo, avanguardia, compagno, sciovinismo, bruciare libri, fede sincretica, nazionalismo borghese, colonialismo, teppismo, classe dominante, progresso, demagogia, dialettico, caccia alle streghe, reazionario, sfruttamento, oppressivo, materialista.
La lista, selezionata a caso, potrebbe essere estesa quasi senza limite. Tutte le espressioni di cui sopra fanno parte della lingua inglese, tuttavia il loro uso da parte dei comunisti è infinitamente molto più frequente di quanto fa la gente in generale…»
Il breve opuscolo inoltre avvisa che i comunisti si rivelano anche per il fatto di parlare spesso di “maccartismo”, “violazione dei diritti civili”, “discriminazione razziale o religiosa” o “pace”.
E ancora:
«Il comunista degli Stati Uniti si è tradizionalmente identificato con alcune attività nella speranza di promuovere il perseguimento del suo proposito. Queste includono hobby come “la danza popolare” e la “musica folk” che tradizionalmente sono alleate del movimento comunista negli Stati Uniti…»
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Infine l’opuscolo si spinge fino a fornire una lista di controllo per verificare se effettivamente un soggetto sia comunista oppure no:
- Il soggetto usa un linguaggio inusuale? (“Linguaggio comunista”)
- Si aggrappa ostinatamente agli ideali marxisti senza metterli in discussione?
- Condanna le nostre istituzioni americane e loda quelle dei Paesi comunisti?
- Approfitta di qualsiasi evento, anche quelli più insignificanti, per criticare il nostro Paese?
- È eccessivamente riservato a proposito di alcuni suoi contatti?
- Appartiene a gruppi che sfruttano argomenti controversi?
Bene, stando a quest’opuscolo dell’esercito americano, se la risposta è affermativa almeno a una delle domande allora sei riuscito a individuare un comunista.
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