Chi ha dipinto il primo quadro astratto?
Molti sono gli artisti contemporanei che hanno scelto di dedicarsi all’astrattismo, e molti di questi hanno prodotto solo opere astratte. Ma chi fu il primo a dipingere un quadro astratto?
In genere i manuali di storia dell’arte indicano in Vasilij Kandinskij il fondatore dell’astrattismo in pittura. E difatti il suo primo acquerello astratto risale al 1910 (è quello rappresentato nella prima foto). Ma come scrive Abigail Cain su Artsy, «anche se Kandinskij è oggi considerato il padre della pittura astratta, non fu affatto l’unico a giocare un ruolo importante nello sviluppo della pittura non rappresentativa» sebbene «la sua opera Komposition V abbia richiamato l’interesse del pubblico sulla pittura astratta».
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Esposta per la prima volta a Monaco nel dicembre del 1911, «quest’opera monumentale era a mala pena rappresentativa» e fu anche «il primo lavoro a essere messo in mostra», ispirando il mondo dell’arte non solo a prendere sul serio l’astrattismo ma a vederlo anche come la forma artistica del futuro.
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Kandinskij, ispirato alla Teoria dei colori di Goethe, aveva dedicato all’argomento dell’astrattismo anche molte riflessioni teoriche, a partire dalla pubblicazione di un manifesto alcuni anni prima e in cui offriva una definizione dell’arte astratta. Il titolo dell’opera è Sullo spirituale nell’arte e riecheggia Hilma af Klint, una pittrice che può essere considerata come la prima artista astratta.
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«Af Klint, che era nata a Stoccolma, mostrò un precoce interesse verso la natura, la matematica e l’arte, e iniziò a studiare presso l’Accademia reale svedese nel 1882», scrive Natalia Rachlin sul «New York Times». Subito dopo aver concluso gli studi, Hilma divenne famosa come paesaggista e ritrattista, ma nello stesso tempo «continuò a seguire un altro interesse privato: aveva iniziato a mostrare un interesse nell’occulto e a prendere parte a sedute spiritiche già verso il 1879, all’età di 17 anni».
«La sua curiosità verso il regno spirituale si tramutò presto in un interesse verso lo spiritismo, la teosofia e l’antroprosofia» e durante una seduta spiritica ascoltò uno spirito che le disse di «fare quadri che avrebbero dovuto rappresentare gli aspetti immortali dell’uomo. Questo fu il punto di svolta nella produzione di af Klint: dal naturalistico all’astratto, dalle raffigurazioni della realtà fisica all’espressione dell’invisibile».
Dipinse dunque i 193 Quadri astratti per il Tempio. Le mostre delle sue opere tradizionali proseguirono, ma lei tenne il resto privato, e nel suo testamento «chiese persino che i suoi quadri astratti non fossero mostrati in pubblico se non dopo almeno venti anni dalla sua morte, perché il pubblico non era ancora in grado di capire il suo lavoro».
Sia Kandinskij che af Klint sembrano essere i candidati più plausibili al ruolo di primo pittore astratto, ma non sono i soli.
Abigail Cain menziona anche il pittore di origine ceca František Kupka o il suo collega nell’avanguardia francese Francis Picabia, il cui acquerello del 1909 Cautchouc precede le opere astratte di Kandiskij, inclusi i suoi lavori teorici. Inoltre, alcuni critici hanno notato che «l’opera richiama ancora qualche sembianza della forma, che ricorda un bouquet di fiori».
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Tali questioni di purezza, innovazione e originalità complicano ulteriormente la faccenda, anche se la ricostruzione offerta con quest’articolo dovrebbe aiutare a definire chi sono stati gli artisti ad aver dato avvio all’astrattismo.
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