Chi è davvero Charlie Hebdo?
La domanda non è peregrina: chi è davvero Charlie Hebdo? Chi è il depositario della laicità, della libertà e dell’uguaglianza? Chi? Hollande? Ma per piacere. Renzi? Ancora peggio. La Merkel, Obama, Netanyahu e Abu Mazen? Non scherziamo. Questi sono i difensori di un fideismo laicista che ha svuotato di senso la democrazia in Occidente, massacrato la laicità rivoluzionaria in Oriente e determinato il crollo di un intero sistema di valori.
Charlie Hebdo sono le menti acute, le persone oneste, tutti coloro che conducono una vita che contrasta con la retorica dei monoteismi dei potenti. E già, perché si tratta proprio di questo. Quando parliamo di laicità, non parliamo di fedeltà assoluta a un’idea di Repubblica o di Democrazia, ma di dialettica tra culture, di interazione, prima che di integrazione o di assimilazione. Quando parliamo di eguaglianza, parliamo di parità di diritti, non di esclusione e periferizzazione delle seconde e terze generazioni. Quando parliamo di libertà, poi, parliamo di diritti, non di mercato.
L’Occidente ha confuso il senso di queste tre parole, impegnandosi in un’opera mistificatoria e violenta. L’Oriente non ha voluto apprenderle per interesse, e dunque crea, in questo particolare momento, un nuovo soggetto politico statale – l’Isis – senz’alcun riferimento alla laicità, all’uguaglianza e alla libertà. Dunque, opposti fideismi in campo: da una parte il laicismo alla francese, la réligion d’État; dall’altra l’inno a Maometto, ultimo di una serie pressoché infinita di profeti del monoteismo assolutista.
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Non è dunque una guerra tra civiltà e inciviltà, ma tra l’imbastardimento della visione democratica delle cose, della storia e del mondo, e l’intestardirsi su posizioni monocratiche di un’altra porzione di mondo. A pagarne le conseguenze, in termini di costi umani di questo mercato delle fedi, sono le persone comuni e i lavoratori della cultura; chi non si lascia blandire dalle sirene del sonno della ragione, ma che si desta ogni volta che la storia suona un campanello d’allarme; chi adopera l’intelligenza e la satira come piccolo salvagente culturale dentro la deriva dell’imbarcazione mondiale.
Dunque, la risposta è semplice: chi è davvero Charlie Hebdo? Noi che pratichiamo la laicità, che lacrimiamo per la crisi, che ci spendiamo ancora per la libertà, che non imbracceremo mai un fucile per far fuori una persona, ma che ne rispetteremo la diversità arricchendocene.
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