Che lavoro facevano gli scrittori famosi prima di dedicarsi alla scrittura?
Lo scrittore è un mestiere a tutti gli effetti. Eppure, sono pochi gli scrittori "di ruolo". La maggior parte affianca la scrittura ad altri mestieri, o almeno lo fa finché non acquisisce una grande popolarità, ovvero finché non incassa a sufficienza per potersi dedicare solo più alla scrittura. Ma che lavoro facevano gli scrittori famosi prima di diventare tali?
Molti avevano professioni già attinenti al campo letterario: Pullman, JK Rowling e Dan Brown erano insegnanti, Cummings e Tom Wolfe giornalisti; Borges lavorava come assistente alla libreria municipale di Buenos Aires.
Avvocati, giudici, medici e bancari non si contano. Ma c'è anche chi aveva lavori meno "banali". Nabokov era un entomologo, Faulkner un postino. La poetessa Sylvia Plath faceva la receptionist in un ospedale psichiatrico e Mark Twain timonava un battello a vapore lungo il fiume Mississippi; ecco spiegata l'ambientazione delle avventure di Huckleberry Finn e Tom Sawyer.
Non mancano le carriere militari: Orwell era un ufficiale della Polizia imperiale indiana di Burma, mentre Roald Dahl è stato un pilota della RAF durante la Seconda Guerra Mondiale.
C'era chi si arrabattava fra diversi lavoretti, come Carver, che faceva il fattorino per aiutare a mantenere la famiglia, o Don De Lillo, il quale ha un passato da parcheggiatore.
In tinta con le sue opere, Kerouac collezionò una serie disordinata di lavori estemporanei, tra cui impiegato a una pompa di benzina e raccoglitore in una piantagione di cotone.
Forse l'ispirazione horror a Stephen King è venuta dalla sua esperienza come bidello in un liceo. Non meraviglierà, invece, il fatto che Melville solcasse i mari su una nave da crociera (era assistente di cabina). Anche J.D. Salinger lavorava su una nave di lusso, come responsabile dell'intrattenimento degli ospiti.
Per non parlare del "mestiere" illegale di Jack London: il razziatore di ostriche nella Baia di San Francisco.
Nonostante l’originalità di alcune occupazioni, però, nessuna compete in creatività con quella dello scrittore.
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