Che cosa serve per lanciare una start-up? – parte 1
Nel tempo ci sono giunte in redazione non poche mail di giovani che vorrebbero avviare un’idea di business editoriale, chiedendo consigli, prendendo Sul Romanzo come un esempio da emulare. Siamo nati nel 2009, forse non siamo ancora nella posizione di fornire suggerimenti, ma proviamo a fare questo gioco, con la consapevolezza di avere molta strada davanti a noi per il futuro.
Proviamo a elencare una serie di azioni che riteniamo indispensabili per sviluppare un progetto imprenditoriale:
1- Il rischio è una componente ineludibile quando si lancia una start-up.
Non si dorme la notte pensando alle scelte efficaci per il giorno successivo o ai problemi da risolvere; il lavoro assorbe e compenetra le giornate; il rischio non è solo d’impresa ma anche epidermico e psicologico.
2- L’automotivazione aiuta a sopportare i ritmi di lavoro.
Per lungo tempo le otto ore di lavoro quotidiane sono metà o poco più della metà delle reali giornate di lavoro. Cercare da soli la forza dentro di sé per continuare a perseguire gli obiettivi non è facile: importante avere un rapporto lucido con se stessi e con i propri limiti.
3- L’informazione e l’aggiornamento come pratica continua.
Dedicare sempre almeno un’ora al giorno a studiare la concorrenza, le ultime novità del settore, le criticità raccontate dagli addetti ai lavori. Solo attraverso una continua messa in discussione delle proprie azioni vi può essere un miglioramento dei fattori di successo.
4- Affrontare gli ostacoli con determinazione.
Gli ostacoli ci sono sempre, di qualsiasi forma essi siano: operatività da gestire, burocrazia cavillosa, contratti complessi, economia, team da formare, prodotto o servizi da adeguare al mercato, ecc. Bisogna essere versatili nell’approccio e severi negli obiettivi. Trovare nuove strategie immaginando sempre gli scenari futuri.
5- Comunicare con efficacia.
Quanto si offre e/o si vende deve essere comunicato in modo tale che tutti possano comprendere con facilità. Anche la comunicazione interna va coltivata migliorandosi. L’empatia non è innata, si impara.
6- Agire, non parlare.
Questa è forse la lezione più importante che abbiamo imparato negli ultimi anni per lo sviluppo di una start-up: bisogna agire, non parlare. Si incontrano tante belle idee parlando con le persone ma tante belle idee sono rimaste fiato nell’aria. Quando si è convinti di un progetto bisogna agire, magari sbagliando, magari fra mille difficoltà, magari sacrificando ore di sonno e relazioni sociali, ma l’azione è l’unica forma di soluzione possibile che si ha per capire se un’idea vale.
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