Chagall–Love and Life, una mostra per celebrarlo
Chagall-Love and Life è il titolo della mostra dedicata a uno degli artisti più innovativi del Novecento, allestita al Chiostro del Bramate di Roma fino al 26 Luglio 2015.
La rassegna è prodotta e organizzata da Dart Chiostro del Bramante e Arthemisia Group e curata da Ronit Sorek. Sono esposte oltre 140 opere provenienti dall’Israel Museum. Fu lo stesso Chagall a donare al museo di Gerusalemme un primo nucleo di lavori, successivamente implementato per volontà dalla figlia. In un’intervista sulla figura del maestro russo di origini ebraiche, la vicedirettrice dell’Israel Museum Tania Coen non lo definisce un rivoluzionario ma un artista e poeta capace di accogliere le diverse culture in cui si è imbattuto nel corso della vita, reintegrandole attraverso i propri sentimenti. Del resto, lo stesso Chagall scriveva «Solo l’amore mi interessa, sono a contatto solo con le cose che hanno a che fare con l’amore».
Le otto sezioni tematiche dell’esposizione ne ripercorrono l’evoluzione artistica e spirituale, riflettendo la sua identità eclettica. Le opere in mostra, tra dipinti, disegni e stampe descrivono i momenti più sentiti della sua vita e del suo amore per la prima moglie Bella Rosenfeld, scomparsa prematuramente nel 1944. I concetti “Love” e “Life” s’intrecciano e fanno da sfondo a questa importante rassegna, che è in Italia per la prima volta.
La maggior parte delle sale presentano i disegni in bianco e nero, che Chagall realizzò in qualità di illustratore per l’autobiografia Ma Vie (Mosca, 1921-22), per i libri scritti dalla moglie Bella, Burning Lights, First Encounter e From my Notebook e per le favole di La Fontaine.
Nel 1923 l’editore e mercante d’arte francese Ambroise Vollard gli commissionò 100 gouache a colori sulle favole del poeta francese del 1600 La Fontaine, pubblicate nel 1952 da Teriadé. Per lo stesso editore, Chagall illustrò le Anime morte di Gogol’, che troviamo esposte in un’apposita sala, e una serie di tavole dedicate alla Bibbia, anch’esse in esposizione, alle quali si dedicò con grande entusiasmo. Chagall era affascinato dalla Bibbia, la definiva «la più grande radice dell’amore di tutte le epoche». Era convinto che l’artista fosse un messaggero di Dio e si investì del ruolo di «portatore di un messaggio attraverso l’arte». I concetti di natura, spiritualità e amore, alla base del legame tra uomo e Dio, risaltano nelle 105 acqueforti sulla Bibbia, a cui iniziò a lavorare nel 1930 per poi riprendere dopo un’interruzione nel 1952. Furono pubblicate nel 1956 sulla rivista «Verve», sui numeri 33-34 e 37-38.
Chagall era nato in una famiglia di cultura e religione ebraica a Vitebsk, allora facente parte dell’Impero Russo, oggi Bielorussia. Nelle sue opere ritorna spesso il periodo dell’infanzia, felice nonostante le umili origini familiari e le tristi condizioni in cui vivevano gli ebrei russi sotto il dominio degli zar. La cultura ebraica influenzò la sua arte come si evince dai temi trattati nei disegni e nelle stampe presenti nella mostra. Nel 1914, dopo il soggiorno parigino, in cui si avvicinò alla comunità artistica di Montparnasse, fece ritorno al paese natio, dove nel 1915 sposò Bella. A quel periodo risale l’iconografia Luftmensch [L’uomo che vola], esposta nella sala di ingresso. Il vecchio sospeso nell’aria rappresenta l’ebreo errante, forse il Profeta Elia, simbolo dell’ebraismo. I due innamorati dipinti riprendono il tema dell’amore, caro al pittore, e i tetti innevati rievocano gli anni dell’infanzia. L’uomo che volteggia ha il duplice significato dell’artista e del pellegrinare degli ebrei (il “Luftmensch” vive di aria e nell’aria, non ha lavoro e non ha terreno sotto i piedi).
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Nel 1941 la famiglia Chagall si stabilì negli Stati Uniti per sfuggire alla deportazione degli Ebrei. Sbarcarono il 23 giugno, lo stesso giorno in cui i tedeschi invadevano la Russia. Nella Crocifissione, dipinto del 1944, lamenta la sorte toccata al suo popolo, utilizzando l’iconografia cristiana. Il dipinto trasuda forti emozioni. In una baraccopoli innevata, alcuni uomini, con appeso al collo un cartello con su scritto «ich bin Jude», «io sono ebreo», sono crocefissi lungo la strada, per terra giacciono cadaveri, anche una donna, probabilmente vittima di stupro, che stringe tra le braccia il suo bambino. Seduto sui tetti innevati, un uomo con la Torah in mano, piange il dolore del popolo ebraico.
Il percorso espositivo si conclude con le opere che celebrano il tema dell’amore, tra cui Gli amanti, Gli amanti con i fiori, Gli amanti con il gallo e uno schizzo della Passeggiata, uno dei suoi dipinti più famosi, conservato nel Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.
La mostra Love and Life pone l’accento sul rapporto tra arte e letteratura e tra linguaggio e contenuto, che si evince dalle opere esposte. Chagall è un ottimista ed è innamorato del mondo e di tutto ciò che lo circonda. Nella sua pittura alterna opere in bianco e nero e a colori, che utilizza per liberare le emozioni.
Nella sua autobiografia, scritta all’età di 35 anni, descrisse così il suo modo di dipingere.
«Ho dipinto il mio mondo, la mia vita, tutte le cose che amavo, tutte le cose che sognavo, tutte le cose che non potevo esprimere a parole. Ho dipinto la mia amata Russia, il mio paese nataleVitebsk, il quartiere ebraico in cui sono cresciuto, il mondo con cui vedevo le cose con gli occhi di un bambino».
Marc Chagall si è spento nel 1985 all’età di 97 anni, lasciandoci un patrimonio artistico ricco di contenuti ed emozioni, attraversando quasi un secolo di storia dell'umanità. La mostra Chagall-Love and Life è un’occasione per ripercorrere i temi fondamentali della sua vita e della sua produzione.
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