Biblioteche in ufficio: perché no?
Condividere libri con i colleghi di lavoro. Molti di noi lo fanno già, di certo, consigliando autori e titoli, prestando a chi lavora alla scrivania accanto l'ultimo best-seller letto, oppure l'ultima scoperta domenicale, su una vecchia bancarella. Ma qualcuno ha mai pensato di dare una struttura a questo fenomeno, portando fisicamente i libri in azienda? Di esperienze concrete in rete non se ne trovano molte, ma qualche suggestione sì. Le idee infatti, anche facilmente realizzabili, non mancano. In fin dei conti serve davvero poco: un angolo dell'ufficio inutilizzato, un vecchio scaffale in grado di sostenere il peso di qualche decina di volumi, e poi tutti quei libri già letti ma che non si vuole buttare (anche perché: guai a chi butta un libro!) anche se avremmo l'esigenza di creare spazio nella libreria del soggiorno per gli ultimi appassionanti arrivi.
I più audaci potrebbero aggiungere anche un quadernetto su cui appuntare i vari prestiti, i nuovi arrivi, ed eventuali note in merito ai libri condivisi. Tutto per rendere l'esperienza, già di per sé più concretamente social di altre, ancora più interessante. Un'evoluzione di esperienze già esistenti, come quella del bookcrossing, del quale abbiamo parlato qualche giorno fa, o dell’esperienza curiosa delle biblioteche di strada, ma con la particolarità di creare una sorta di circolo letterario chiuso (ristretto ai colleghi). Anzi, rinnoviamo l’invito a raccontarci le vostre esperienze, che potrebbero far da stimolo a chi non ci ha mai pensato.
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Noi siamo sicuri che ne beneficerebbe l'azienda, offrendo una piacevole novità ai dipendenti, ma ne beneficerebbero in primis i dipendenti stessi, che avrebbero a disposizione un luogo facilmente "visitabile" (in pausa pranzo, in pausa caffè o come diversivo prima o dopo l'orario di lavoro) dal quale prendere a prestito qualche bel volume e, di conseguenza, qualche altro argomento di discussione. E poi, si dice che in Italia si legge poco e si presta poca attenzione alla cultura, ecco, forse una biblioteca (o perché no, una mediateca, con cd e dvd...) presente sul luogo nel quale passiamo la gran parte delle nostre giornate, potrebbe dare il "buon esempio" anche a molti colleghi che non hanno mai assaporato il piacere di sfogliare pagine scoprendo mondi.
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