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“Bambine” di Eraldo Baldini, un intenso noir mediterraneo

“Bambine” di Eraldo Baldini, un intenso noir mediterraneoI romanzi del romagnolo Eraldo Baldini appartengono a un genere letterario difficile da identificare, in bilico tra il poliziesco, l’horror e il gotico. E Bambine (Fernandel, 2016) non fa eccezione. Presenta tutti i tratti di un thriller e di un giallo e le ambientazioni tipiche di un noir mediterraneo. È un libro carico di suspense, ma anche un po’ malinconico, molto intimista. E forse è proprio questa la sola nota stonata di questo ottimo lavoro narrativo. Ma procediamo per gradi…

La storia si svolge a Ravenna, in una cittadina singolare, dove s’incrociano scorci luminosi ma nebbiosi, paesaggi d’acqua e di campagna. Il protagonista è Carlo Bertelli, un giornalista.

Carlo passa le sue serate al bar o in compagnia di qualche amica. Si sente solo e si dedica principalmente al suo lavoro da cronista di nera. L’unico affetto che ha è una bambina di nome Chiara, figlia di un suo amico, Luca, morto in un incidente di pesca.

 

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Tutto scorre lentamente, finché una serie di agghiaccianti omicidi non terrorizza l’intera città e la paura fa la sua comparsa nella quiete del Ravennate: alcune bambine vengono ritrovate senza vita, assassinate e mutilate da quella che sembra la mano di un solo folle maniaco seriale.

Nessuno pare interessarsene sul serio, ma Carlo, suo malgrado, si ritrova coinvolto nelle indagini, spinto dalla paura e dal timore per l’incolumità della creatura a cui tiene di più nella vita: Chiara.

Baldini ci regala un noir che va apprezzato – prima di tutto – per la costruzione dell’ambientazione. Ravenna viene descritta abilmente, con gli aggettivi e le immagini giuste, che la trasformano in maniera accurata in un set cupo ma perfetto per un romanzo di questo tipo.

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“Bambine” di Eraldo Baldini, un intenso noir mediterraneoCi offre un protagonista plasmato nei minimi particolari e con un background dettagliato e ricco. E l’uso di una narrazione in prima persona accentua ancor di più questa caratterizzazione, soprattutto per quel che riguarda la sfera emotiva, che fuoriesce dalle pagine del romanzo come nessun altro elemento. Forse troppo, a dire il vero, visto che la storia, complessivamente, sembra concentrarsi più sul pensiero e i sentimenti del protagonista che sulla vicenda delle bambine uccise. Anche se potrebbe trattarsi di una scelta voluta dell’autore – quella cioè di concentrarsi più sull’interiorità di Carlo e sui rapporti con gli altri personaggi che sul caso da risolvere –, lo sviluppo di questo aspetto appare eccessivo. Ma, forse, potrebbe essere dovuto al fatto che questa è, in realtà, un'opera giovanile, pubblicata per la prima volta vent'anni fa e scritta da un Bandini ancora esordiente nella narrativa e nel romanzo "di genere". 

Il ritmo della narrazione, come in tutti i libri di Eraldo Baldini, è teso al punto giusto. La lettura scorre fluida e il romanzo, di appena 128 pagine, si legge in pochissimo tempo. Ottimo l’intreccio narrativo che non presenta intoppi né punti morti o poco chiari. La trama, semplice nel suo insieme, è sviluppata linearmente, senza troppi colpi di scena o cambi di prospettive. I dialoghi sono in linea con l’atmosfera creata da Baldini e perfetti per un romanzo di questo tipo. Il linguaggio, infine, è diretto e privo di fronzoli e rappresenta un ulteriore punto di merito.

 

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Nel complesso, quindi, Bambine può ritenersi un ottimo libro che, probabilmente, potrebbe essere apprezzato dagli amanti del noir mediterraneo, dagli estimatori del giallo classico e, forse, anche dai lettori della narrativa d’introspezione. Sulla stessa lunghezza d’onda degli altri romanzi di Eraldo Baldini, presenta forse qualche aspetto che si sarebbe potuto sviluppare in maniera differente, magari confinandolo in un genere preciso, ma è – ad ogni modo – una lettura carica d’atmosfera e caratterizzata da una scrittura nitida che merita attenzione

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