Audiolibri: se li conosci, non li eviti
[Articolo pubblicato nella Webzine Sul Romanzo n. 3/2013, Le tentazioni della cultura]
I libri letti ad alta voce sono nati per permettere alle persone videolese di godersi un romanzo, ma ormai sono prodotti per le orecchie di tutti. In Italia, i portabandiera della letteratura sonora sono otto: Alfaudiobook, Emons, Full Color Sound, GoodMood, Il Narratore, Verdechiaro, Edizioni Enea, Area 51. Sono gli editori specializzati in audiolibri che, dal 2008, si sono riuniti nell'associazione AEDA (Associazione Editori di Audiolibri). Un nome che non è solo un acronimo calzante; nell'antica Grecia l'aedo era il cantore professionista, una figura sacra addetta alla narrazione orale di lunghi poemi.
Oggi, l’aedo è tornato di moda e se l'e-book è il volto dell'editoria liquida, l'audio libro ne è la voce senza tempo. Secondo i dati dell’AEDA, nel 2011 l’audiolibro ha rappresentato l'l% circa del mercato editoriale complessivo. Considerando che in Inghilterra, Germania e USA gli audiolibri costituiscono il 7% circa dell'intero mercato editoriale, i dati italiani non sembrano certo musica per le orecchie dell'AEDA… Eppure, all'interno della generale flessione negativa del mercato dei libri, confermata anche dal rapporto AIE, il consumo di audiolibri è in crescita, in linea con l’ottima performance dei prodotti digitali.
Un successo confermato dagli audio-editori: «Ogni anno la produzione aumenta del 30% rispetto all’anno precedente e il fatturato del 50%», calcolano Flavia Gentili e Alessandra Craus (Emons). I titoli si moltiplicano a vista d'occhio e gli editori specializzati sperimentano nuove strade per sfruttare al massimo l’abbraccio vigoroso della multimedialità senza farsi stritolare. Questo finché saranno i contenuti a regnare sovrani, avendo la tecnologia al loro servizio, e non viceversa. Insomma, gli addetti ai lavori sono pronti da un po' per rivoluzionare la fruizione delle opere. Ma lo sono anche i lettori italiani?
Il primo ostacolo è la piaga nota, a cui non sfuggono neppure gli audiolibri: in Italia non si legge! E, quindi, non si "ascolta"... Nel 2011, in Italia leggeva il 45,3% della popolazione con più di 6 anni d'età. I numeri degli altri Paesi sono ben diversi: legge il 61,4% degli spagnoli, il 70% dei francesi, l’82% dei tedeschi e il 72% degli americani. «Non stupisce che in un Paese in cui si legge poco si ascolta anche poco – spiega Fabio Bezzi (Alfaudiobook) –. Per questo motivo la battaglia intrapresa da tutti gli associati AEDA (di cui Bezzi è Presidente, ndr.) non è solo di diffusione della cultura in audio, ma della cultura tout court».
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