Arriva “Purity”, il quinto romanzo di Jonathan Franzen
Si intitolerà Purity il quinto romanzo di uno degli autori più discussi degli ultimi dieci anni, Jonathan Franzen e uscirà nel settembre 2015.
La notizia – apparsa nella notte italiana sul sito del «New York Times» – sta già facendo il giro del mondo, dominando le pagine di cultura dei quotidiani americani e non.
Jonathan Galassi, presidente della Farrar, Straus&Giruox– la casa editrice che stamperà l’opera in America – ha descritto il nuovo romanzo dello scrittore come una storia epica multigenerazionale, che attraverserà decenni e continenti, facendo registrare anche un cambiamento stilistico nella scrittura di Franzen.
La storia verterà su di una giovane donna di nome Purity Tayler, o Pip, che non ha conosciuto suo padre e decide di mettersi sulle sue tracce.
Come i precedenti Le correzioni e Libertà, afferma la testata giornalistica americana, saranno centrali nel romanzo temi di carattere politico, sessuale e di dinamica famigliare.
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Si prospetta un buonissimo 2015 per gli amanti della scrittura di Franzen, che oltre a quest’ottima notizia, hanno visto annunciare la biografia dello scrittore americano (l’articolo è apparso sul «New York Times» nel settembre scorso) ad opera dello studioso Philip Weinstein. Il giovane ha affermato che non sarà una biografia su vasta scala, ma un resoconto su chi è Jonathan Franzen, uomo e scrittore.
Jonathan Frazen è entrato prepotentemente nel panorama internazionale della letteratura con il suo terzo romanzo, Le correzioni, affermandosi poi con il seguente Libertà; non è uno che teme di prendere posizione (il paragonare Jeff Bezos a uno dei quattro cavalieri dell’apocalisse, lo schierarsi apertamente e piuttosto violentemente contro i social network). Ha scritto anche altri due romanzi, La ventisettesima città e Forte movimento, oltre a due opere di non fiction, Il progetto Kraus e la raccolta di saggi Come stare soli, oltre al memoir Zona disagio; tutte le sue opere sono pubblicate in Italia da Einaudi. Nel 2010 è stato battezzato Great american novelist dal «Time», che gli ha dedicato la sua famosa copertina.
