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Aprirsi alla vita. “Conta sul tuo cuore” di Andrea Maggi

Aprirsi alla vita. “Conta sul tuo cuore” di Andrea MaggiCapire il senso dell’esistenza, dischiudersi a essa non è impresa facile, meno che mai se tratta di un gruppo di ragazzi dei giorni nostri, giunti all’ultimo anno di liceo. Nella difficile terra di mezzo che si trova fra l’adolescenza e l’età adulta, Andrea Maggi ha scelto di ambientare il suo nuovo romanzo, Conta sul tuo cuore(Giunti). Con coraggio l’autore si addentra in un mondo difficile da comprendere e ancora di più da raccontare, senza correre il rischio di imbattersi in qualche cliché o scadere nel banale. Come scrive lui stesso «l’adolescenza non si vive; all’adolescenza si sopravvive.»

Con un incipit memorabile, sono da subito presentati al lettore i dieci protagonisti che, durante una qualsiasi ora di italiano, non si aspettano che la loro vita stia per cambiare per sempre.

«Io quello infinito silenzio a questa gigantesca rottura di palle vo comparando.

È un mattino di ordinaria follia in una quinta liceo di una città di modeste dimensioni del nord Italia, dove tutti conoscono tutti e nessuno è mai riuscito a farsi una bella spaghettata di cavoli suoi. Roberto Elpidi, professore di italiano, si accomoda alla cattedra, digita login, password e sbriga in fretta le formalità̀ del registro elettronico. Per la cronaca, la password è Alka-seltzer. Con l’A maiuscola e il trattino breve tra Alka e seltzer. Si sfrega le mani, come fa sempre prima di incominciare una lezione, e allunga i palmi verso gli studenti per chiedere la loro attenzione.»

 

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Filippo, il secchione tipo, Andrea, il belloccio ricco, Renzo, il ballerino introverso, Valentina, la fashion blogger, Roberta, l’intellettuale benestante, Pedro, il ribelle figlio di papà e dedito alla marijuana, Chiara l’alternativa, con salopette e dreadlock, Marta la ragazza della porta accanto, Silvia, quella fidanzata da secoli, e Anita, che sembra già una giovane donna, sono i protagonisti del viaggio.

Un gruppo di studenti superficiali, strafottenti, che credono di sentirsi adulti ma sono, invece, smarriti, confusi; ragazzi che cercano di sopravvivere a una realtà che non riescono a gestire.

Aprirsi alla vita. “Conta sul tuo cuore” di Andrea Maggi

I protagonisti di Maggi non rappresentano solo i millennial, oggi tanto criticati, ma incarnano le caratteristiche di chiunque sia stato giovane e abbia vissuto fra i banchi di scuola.

Il libro infatti affronta dinamiche simili a qualsiasi adolescente di ieri o di oggi: l’amicizia, il superamento delle paure, l’accettazione di sé stessi e degli altri.

Che il lettore sia teen-ager o adulto, potrà facilmente riconoscerci in uno di loro.

A guidare lo scanzonato gruppo è il professore Roberto Elpidi, nel quale l’autore, nella vita reale anche docente, si trova completamente a suo agio. Partendo da un bigliettino trovato in classe, inizia una discussione con i suoi allievi, portandoli a rendersi conto di non conoscere affatto loro stessi e né chi vorrebbero diventare, un giorno. Propone una sfida: trascorrere un mese, tutti insieme, in un rifugio di montagna lontano da comodità, cellulari e social network.

In questa sorta di Grande Fratello bucolico, nel quale le telecamere sono sostituite dalle Dolomiti e una natura selvaggia, i ragazzi vivranno un’esperienza memorabile che li traghetterà dentro loro stessi e verso l’età adulta.

Levati tutti i contorni, si troveranno a contatto con l’essenzialità della vita e non potranno fuggire, costretti ad affrontare paure, segreti inconfessabili, lati oscuri, rabbia.

Aprirsi alla vita. “Conta sul tuo cuore” di Andrea Maggi

Non solo un viaggio interiore, ma anche un viaggio esteriore, carnale: i protagonisti, così abituati a una vita via web, toccheranno con mano la fatica di accedere un fuoco, ad esempio, di costruire un capanno, di prepararsi il cibo, di aiutarsi e perdonarsi vicendevolmente.

Saranno costretti a parlare, dal vivo, occhi negli occhi.

Seguiranno le lezioni in mezzo alla natura, come le grandi scuole di un tempo, e sarà anche grazie ad alcuni insegnamenti di filosofia antica, che il professor Elpidi, tramite all’abile penna dell’autore, renderà straordinariamente moderni, che i protagonisti capiranno la vita.

Parafrasando Nietzsche e il suo cavallo, o parlando della felicità secondo Aristotele, e più di tutto, cercando di capire profondamente la domanda di Socrate – conosci te stesso? – i ragazzi riusciranno a spogliarsi di ogni superficialità per arrivare a conoscere il proprio cuore.

La scoperta della vita che esiste oltre lo schermo di un computer, di là da delle proprie paure e insicurezze, avrà, però, risvolti inaspettati, disastrosi; i protagonisti, diventati vulnerabili, litigheranno ferocemente gli uni con gli altri, si divideranno. La situazione sfuggirà presto di mano e anche il Prof. Elpidi penserà di avere peccato di egocentrismo, che il suo tentativo di aprire gli occhi ai ragazzi sia, alla fine, un inutile fallimento.

Conta sul tuo cuore è, invece, un esperimento letterario perfettamente riuscito, un libro che si legge tutto d’un fiato, che fa venire voglia di rileggerlo e di consigliarlo.

Non solo un volume per ragazzi, perché non c’è età quando si tratta di aprirsi alla vita e accoglierla.

 

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Continuando con la lettura, infatti, si scoprirà che anche il professore ha chiuso nelle profondità del suo cuore alcune questioni irrisolte, e che lui stesso, solo in un rifugio di montagna, sarà costretto a guardarsi dentro per eseguire il suo personale salto quantico.

Non si deve mai smettere di porsi delle domande o di comprendere sé stessi, sembra voler dire l’autore, rivolgendo la sua attenzione a quegli adulti che pensano di avere compreso la vita, puntando il dito contro i giovani.

Un romanzo intelligente, ironico, emozionale, autentico; arrivati all’ultima pagina al lettore viene lasciato un sorriso, la sensazione di avere rivissuto la propria adolescenza passata, di conoscere meglio i propri figli o sé stessi, e la voglia sincera di aprire di un poco cuore per fare spazio meglio la vita.


Per la prima foto, copyright: Joana Abreu su Unsplash.

Per la terza foto, la fonte è qui.

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