Anna Todd, una chiacchierata la scrittrice-lettrice web che ha incantato l’America e non solo
After e quel successo inaspettato a partire da una semplice app; poi il presente con la nuova serie e una scrittura più matura: uno sguardo a trecentosessanta gradi.
Anna Todd è una giovane scrittrice americana, che sta vivendo un sogno ed è talmente tanto fantastico questo sogno da non voler aprire gli occhi. Lo ammette lei stessa, quando all’incontro fra blogger a cui abbiamo partecipato qualche giorno fa, ha descritto così la sua emozione alla notizia che la Paramount Pictures avesse deciso di comprare i diritti cinematografici dei suoi libri per dar vita a un film: «È stata una notizia stravolgente. È una cosa che mi ha stupita. Sono eccitata ed emozionatissima nel vedere che il mio libro finirà sul grande schermo. È una follia positiva. Probabilmente non ho ancora capito cosa mi sta succedendo e ancora non ho messo i piedi per terra da questa nuvoletta dove mi trovo».
Sensazione comprensibile, se hai ventisette anni, non hai mai fatto un college e ti ritrovi nelle classifiche mondiali fra i best seller più venduti e pensi che tutto sia nato scrivendo su un’applicazione per telefonino: WATTPAD.
Cos’è Wattpad? Un social network di self publishing per scrittori e lettori online. Nato in America e ora diffusosi in varie parti d’Europa è stato capace di raccogliere più di 100 milioni di libri in varie lingue. Qualunque persona dilettante può iscriversi facilmente, creare una storia e pubblicarla su questa app. Ovviamente riceverà dei commenti, dei giudizi dei lettori e per coloro che riescono a scalare le classifiche di followers e l’algoritmo di preferenze c’è la possibilità di finire nelle Top 10 per genere e di farsi notare da ben importanti case editrici. La caratteristica di questa community social è che un libro può essere pubblicato capitolo per capitolo, in tal modo si può ricevere un feedback della comunità in corso d’opera, oppure è possibile optare per la pubblicazione intera dopo averlo concluso il libro.
Se ai detrattori può sembrare una scorciatoia banale per emergere come scrittore, di fatto i numeri dicono l’opposto: 40 milioni di utenti, 80 di storie pubblicate e un app che genera l’85% di traffico in rete. I frequentatori di questo mondo sono teenager e soprattutto appassionati dei due generi più seguiti dal mondo giovanile: fantasy e fanfiction.
La storia di After è quella di una fanfiction dedicata a uno dei personaggi del gruppo musicale degli One Direction e da cui è nata l’idea della storia d’amore che ha travolto le classifiche mondiali, quella fra Tessa e Hardin. L’una, una ragazza americana giovanissima, iscritta da poco a un college, caratterizzata da una timidezza mista a isterismo e noia che si innamora di un suo coetaneo Hardin, tipo maleducato e maldisposto.
Questa love story s’è diramata per cinque libri, pubblicati in America dal colosso editoriale Simon & Schuster e portati in Italia da Sperlinkg & Kupfer.
Una vicenda, quella fra i due giovani statunitensi, conclusasi poi con un tipico happy end. In realtà svela Anna Todd: «Quando iniziai a scrivere su Wattpad non sapevo se potesse esserci un lieto fine, non l’avevo programmato. Solo nell’edizione pubblicata si decise per il finale positivo. Mentre scrivevo della storia d’amore fra i due innamorati, mi rendevo conto che potesse mancare qualcosa, ad esempio un capitolo in più. Così poi da quella coppia si sono generate altre storie come quelle sulla loro figlia, sul compleanno di Tessa e altro ancora». Pare insomma sia una catena narrativa senza fine, che impegni la fantasia della ventisettenne per cinque o dieci ora al giorno.
Proprio da uno dei rami di questa storia nasce la nuova serie, che per ora sta avendo un pari successo e dipanatasi nei due libri di Nothing more e nel nuovo Nothing less. Fragili bugie. Per chi abbia letto la penta-serie di After c’è sempre stata l’impressione che il personaggio di Landon stesse già nascendo nella mente di Anna. La stessa conferma: «Quando ho scritto After avevo già questa idea, tuttavia non era sicura, non ero conscia. Dopo aver sviluppato After, l’editor mi ha detto che bisognava verificare se ci fosse coerenza con il libro. Effettivamente era una “consapevolezza inconsapevole”. Non ero sicura che le mie opzioni fossero quelle migliori e volevo che Landon esplorasse le possibilità da solo e sarebbe stato lui a scegliere il suo futuro. Doveva capire perfettamente cosa voleva da sé».
Il protagonista di Nothing more e Nothing less è un amico di Hardin, di nome Landon Gibson che si dibatte nel suo cuore fra l’ex ragazza Dakota, ballerina da poco trasferitasi nella Grande Mela e la nuova fiamma Nora. Ambiente prescelto: i quartieri della cinematografica, indaffarata e colorata New York. Landon è un giovane studente universitario, coinquilino di Tessa, fa il barista per mantenersi e a quanto pare è piuttosto attraente per le donne.
È naturale un confronto fra questo ragazzo e il protagonista della serie precedente, soprattutto con le parole di chi li ha creati: «Hardin è una persona diversa da Landon. Hardin è stato un processo che mi spremeva dal punto di vista emotivo. Lui mi faceva sentire ciò che provava. Landon è stato più facile da sviluppare, perché è più simile a me: sensibile e riflessivo. Hardin però è diventato parte della mia stessa testa. Ho amato entrambi i personaggi, ma Hardin è cinico: o bianco o nero; Landon è più generoso, di animo buono. Sono diversi i personaggi, ma li ho amati lo stesso».
Il primo libro di questa nuova serie presenta le conseguenze del dissidio amoroso, la nostalgia che Landon avverte della sua ex ragazza, la solitudine nella dispersiva New York e l’incontro dirompente con la sexy e provocante Nora; il secondo è una pagina che racconta le emozioni del personaggio al lettore. Il confronto fra i due tipi di ragazza, l’una egoista e affettuosa, l’altra provocante e misteriosa, porteranno lo studente a una conoscenza di se stesso sempre più profonda e a un’esplosione di vigore dirompente.
Le riflessioni, le descrizioni maliziose ed erotiche delle due amate, la confusione nella testa del giovane e una serie di colpi di scena inchiodano appassionati e non davanti al libro e lo obbligano a sfogliare pagina per pagina fino alla conclusione. Che in realtà è sorprendente e aperta a più sviluppi.
Sicuramente questa capacità di catturare il lettore, di non perdersi in troppi eccessivi e prolissi particolari, di saper scavare i sentimenti e rendere poetiche le emozioni non può che aver colpito un pubblico di teenager come quello dei fan della scrittrice americana.
Su Dakota e Landon Anna Todd si esprime così: «Dakota è molto interessante per come è presentata, per il suo passato e per l’amicizia con Landon. Dakota è la tipica persona che non dà mai, ma prende. In effetti lui non è più nella situazione famigliare dell’adolescenza e lei non soddisfa più i suoi bisogni. Dakota non è brava a dare e assomiglia a certe situazioni della mia vita. Landon era sempre presente per Dakota, per lui era naturale. Non offro un alibi alla sua ex ragazza, ma capisco che, per come cresce e viene educata, sviluppi un certo tipo di personalità. Landon deve operare una scelta: il mondo noto di Dakota o quello nuovo di Nora. Lei è così misteriosa! Nora riesce a fargli perdere l’equilibrio e a farlo sentire insicuro e gli fa capire le sue esigenze e i suoi bisogni. Landon non sa se restare in un’identica situazione o varcare la soglia. Nelle mie esperienze amorose ho frequentato un ragazzo che aveva un carattere simile a quello di Dakota e la mia famiglia lo conosceva. Nel frequentarlo e lasciarlo poi, ho maturato una decisione difficile perché non sapevo a cosa andavo incontro. Era un lanciarsi nel vuoto. Comunque come Landon con Dakota ho vissuto questo periodo di frequentazione e ho aiutato questo ragazzo in un difficile momento come il divorzio dei genitori. La stessa cosa accade con Dakota, senza una famiglia e ha bisogno che Landon si prenda cura di lei. Lui non riesce a rendersi conto che deve pensare a sé e Nora gli fa apprezzare delle cose che lui non notava: estrarre il meglio da sé!».
Anna Todd oggi è sposata, ma nei suoi libri sembra riuscire a ricreare o inserire parti del suo passato, del suo vissuto, trasmesse però a personaggi fittizi, autonomi, seppur, come abbiamo avuto modo di leggere poco fa, verisimili ai suoi trascorsi personali.
Cosa pensa la scrittrice di questo suo nuovo libro, peraltro ancora in divenire (perché la serie non è conclusa)? «Amo questo mio nuovo libro. È stato diverso da scrivere ed è più un romanzo di formazione di queste quatto ragazze: Tessa, Dakota, Nora e Posey (la barista amica di Landon). Non è focalizzato sulle storie d’amore. È un libro che va a toccare elementi tipici di Piccole donne, come l’emancipazione, i limiti dell’esser donna e i paletti da superare. Anche se ci sentiamo tutte libere noi donne oggi, nel mondo occidentale, forse stiamo un po’ tornando indietro, ritrovandoci barriere che avevamo superato. La base del libro è Piccole donne, ma non vi assomiglia assolutamente. I lettori trovano il loro protagonista preferito come in Sex and the City, la celeberrima serie televisiva».
È evidente che il personaggio di Landon in Nothing more e Nothing less si evolve pagina dopo pagina, acquisendo nel terzo libro una maturità sorprendente. Parallelamente muta, trova il suo punto di equilibrio anche la scrittura dell'autrice americana, che si rende conto come si stia modificando la stesura da After alla nuova serie, senza mai per questo perdere quel sentirsi funny e senza progettazione che contraddistingue la sua penna: «Non ho scritto Nothing more e Nothing less sullo smartphone. Effettivamente con questo libro sono diventata più consapevole e lo si capisce dal numero inferiore di correzioni da parte dell’editor sui miei errori. Mi sento più matura, sono cresciuta, ma sto lontano da una pianificazione di scrittura del romanzo. Cerco di essere ancora molto fresca e soprattutto di divertirmi».
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Quello di Anna Todd è un successo difficilmente comprensibile, se non si riesce a entrare in un mutamento d’orizzonte che distrugge tutte le convinzioni e le teorie della critica letteraria novecentesca. La stessa scrittrice ammette che all’inizio, ripensando al suo percorso scolastico e narrativo, si sentiva in colpa, si scusava quasi della sua riuscita. Ecco le sue parole a chi le chiedeva cosa cambierebbe di After su Wattpad, oggi, a distanza di due anni: «Non cambierei nulla, forse ora sarei solo meno dura con me stessa e avrei meno sensi di colpa. Nel momento del successo mi sentivo come se dovessi pentirmi della mia popolarità e non sapevo darmi una ragione. Mi sentivo in colpa. Adesso direi chi se ne frega e lasciamo che le cose vadano così come stanno andando. Filtrerei correttamente le critiche aspre ricevute. Ora come ora non mi sentirei più colpevole, né dubbiosa del mio successo. Io spendevo cinque o dieci ore al giorno per generare un gran numero di parole ed è giusto che possa godere adesso di quel che ho ottenuto».
Una volta il sudore dello scrittore si consumava fra qualche bicchiere, una scrivania e una macchina da scrivere con pile di fogli buttati per disperazione. Oggi si logora il touch screen del proprio smartphone. Pur sempre è lavoro di raffinatezza, abbellimento, sacrificio e creatività.
E quindi, per concludere, abbiamo chiesto noi di Sul Romanzo, se di fronte a un’evoluzione simile come quella di Wattpad possa ancora aver valore la funzione della critica letteraria o si va verso un indice di gradimento fatto di followers, commenti social ed emoji? Inizialmente l’autrice americana fa un chiaro distinguo fra i generi: «Penso che non si possa generalizzare. Ogni genere ha un approccio diverso e per alcuni è chiaro che ci debba essere una tradizionale recensione. Questo non si applica al genere del fiction-romance, perché non tiene conto di quel che scrive un critico». E poi esprime chiaramente la sua predilezione per il genere stesso che consente libertà di scrittura e un impianto narrativo improvvisato: «A me piace sia così, perché trovo scorretto che una critica negativa possa influenzare un intero pubblico a dispetto di una creazione artistica. A qualcuno il mio lavoro piace, sono contenta. Se il critico del «New York Times» dicesse che quel libro non è ben scritto, allora tutti ne sarebbero influenzati. A me non interessa il verdetto di un esperto; la stessa creatività artistica che pone un pittore sulla sua tela, la inserisco io nei miei libri, questo ha importanza per me. Come un pittore, anche io mi disinteresso del parere critico, perché la scelta dei libri è vasta come lo è per i tipi di pittura. Ritengo che sia giusto che le persone decidano liberamente».
Libertà di scrittura, nessun rispetto degli schemi narrativi e soprattutto una strabiliante creatività sono gli ingredienti che affascinano sempre più il lettore social (specialmente quello teenager) e come in tutti i tempi anche la scrittura si deve adeguare.
In un celebre saggio il professor Spinazzola aveva classificato una letteratura simile a quella della fanfiction nel paradigma della paraletteratura, ovverosia la letteratura maggiormente orientata verso il pubblico di massa e l’aveva inserita in un gradino inferiore rispetto a una scala di generi. Oggi, nel secolo attuale, sarà da rivedere una griglia simile come altre classificazioni letterarie, perché il mondo social ha modificato la visione anche dell’arte della scrittura.
Seguire una letteratura di successo non significa mancare di gusto letterario, bensì preferire quel tipo di storia a una magari più costruita con una prosa d’arte. Classificare tutta la serie di After come letteratura di secondo grado non è rispettoso, se è vero che all’incanto narrativo succede quello emozionale, sentimentale e talvolta piccante e spesso la conclusione di ciascun libro conserva una morale pregnante.
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Come quell’incipit dei primi due libri: «A chi mette sempre tutti gli altri davanti a sé, anche quando non ha più niente da dare».
La stessa Anna Todd spiega in questo modo quella scelta: «È una frase per introdurre il personaggio di Landon e allo stesso tempo un monito da ricordare per me e per tutti. Anche io sono come lui, spesso altruista più del dovuto. È una dedica per tutti i lettori: per chi come noi pensa agli altri e dà se stesso in tutto».
Proprio la generosità d’animo, l’altruismo e la solidarietà sono valori che questo nostro mondo deve recuperare. Che ce lo insegni un romanzo d’arte o una fanfiction, poco cambia, niente è da scartare.
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