Al Pisa Book Festival arriva “Buchi nella sabbia”, il nuovo libro di Marco Malvaldi
È stata davvero una chiusura in grande stile quella del Pisa Book Festival 2015: Marco Malvaldi ha presentato in anteprima nazionale il suo nuovo libro Buchi nella sabbia, edito, come sempre, da Sellerio.
Ha tenuto incollato alla sedia il pubblico della Sala Fermi raccontando di questo nuovo lavoro di cui si è dichiarato soddisfatto: «Considerando Odore di chiuso il punto più alto e Il gioco delle tre carte quello più basso – ha spiegato a Lucia Della Porta, direttrice del festival pisano dedicato all’editoria indipendente – con questo lavoro mi sento abbastanza soddisfatto». Il pubblico, ecco. Inchiodato alla sedia e disposto in religioso silenzio a seguire la conversazione.
Certo, Malvaldi a Pisa è come se fosse a casa sua. Ma non è solo quello. Sono la sua capacità oratoria, l’umorismo raffinato e mai scontato, l’inserimento di dettagli e di particolari sempre nuovi, a catturare l’attenzione e a strappare applausi a scena aperta nella Sala Fermi, frequentata per l’occasione anche – e questo è il bello – da tanti ragazzi.
La prima cosa da segnalare è che si tratta di un giallo storico, ambientato a Pisa nel 1901. Niente più vecchietti del BarLume ad indagare. Durante una rappresentazione della Tosca al Teatro Nuovo, ora Teatro Verdi, in onore di Vittorio Emanuele II che era solito frequentare la frazione pisana di San Rossore, nelle cui vicinanze c’è una celebre tenuta, avviene un omicidio proprio sul palco. Un cantante lirico anarchico viene ucciso di fronte al re, e un tenente avvia le indagini. Certo siamo in un periodo storico piuttosto difficile: è proprio di quegli anni il ritrovamento dell’anarchico Gaetano Bresci, trovato impiccato in cella con un asciugamano (che i detenuti non potevano in alcun modo possedere).
«Il 1 giugno del 1901 è un periodo particolarmente caldo sotto il profilo sociale – spiega Malvaldi – sia in Toscana che in Emilia, ad esempio avvenne uno sciopero di braccianti e furono mandati i militari a mieter il grano. Per scrivere questo libro ho studiato e mi sono documentato molto. L’apparato storico è fedele, ma il Malvaldi ha scritto un po’ di puttanate. Sono inventate le prose, le lettere apocrife – verisimili, come avrebbe detto Verga – perché scrivere apocrifi è una delle cose che più mi diverte.Ogni volta che cercavo storie serie saltava fuori un cross – per dirla in gergo calcistico – e anche se sembrano il frutto di una fantasia malata, sono vere».
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Accanto al rigido ufficiale dei carabinieri, arriva come protagonista sulla scena Ernesto Ragazzoni, poeta anarchico, giornalista scanzonato e astruso, e amante della bottiglia. Malvaldi deve la scoperta di questo personaggio incredibile a un suo collega di università, presente all’incontro del Pisa Book Festival. Ragazzoni è realmente esistito e gli fornisce l’ispirazione per il romanzo e per il titolo. Scherzoso e divertente qual è, Ragazzoni (esiste un’antologia pubblicata da Einaudi) aveva scritto un componimento – Buchi nella sabbia – che dà il titolo al libro e di cui esiste una spassosa interpretazione di Vittorio Gassman. «Quando ho scoperto Ragazzoni, mi si è spalancato un mondo. Era capace di andare avanti per ore declamando un suo esilarante componimento. Mi sarebbe piaciuto incontrarlo e invitarlo a cena, a patto che fosse lui a pagare il vino».
Oltre all’ennesima ottima prova di scrittore, infatti, Malvaldi dimostra anche un’insospettabile dimestichezza con il mondo della lirica che conosce molto bene: «Ho dedicato questo libro alla mia insegnante di canto – svela il romanziere-chimico che ha studiato da basso – e tuttora l’opera mi piace. Ancora oggi mi meraviglio di fronte al senso di estraniazione che si prova quando si assiste a un’opera lirica. È eccezionale. Lo sai come si svolgerà, conosci la trama, eppure non puoi fare a meno di emozionarti. Volevo imparare a cantare – prosegue – è un’attività straordinaria che coinvolge muscoli involontari, che non puoi controllare razionalmente e che per questo è ancora più affascinante. Anche l’Opera – in quanto genere – è piena di aneddoti spassosi ed esilaranti. Basta leggere, come in questo caso, i libretti e le note di lavoro di Tosca, ad esempio. Scoprirete anche un inedito Puccini».
Con questi presupposti si sviluppa Buchi nella sabbia, una trama intrigante e piena di colpi di scena, resa ancora più interessante dall’accurata ricostruzione storica, fedele all’ambiente toscano dell’epoca.
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