About sex, ovvero cos’è diventato il sesso oggi
Uno zibaldone del sesso e dell’amore visto con l’occhio della modernità
Disponibile in libreria da gennaio, About sex. Una parola sfuggita dal sesso è un trattatello sull’amore dei nostri tempi. Scritto da due personalità tanto differenti quanto assimilabili: Marco Cavalli e Alessandro Zaltron, due rispettati critici letterari e romanzieri.
E questa loro ultima fatica editoriale ha una genesi molto particolare...
La raccontano proprio i due autori: anno 2012, una cena fra due amici, uno (Alessandro) che aveva in testa di scrivere un compendio sull’amore occidentale, e l’altro (Marco) che rimproverava al primo di trascurare o isolare o esulare dal fattore “sesso”.
Da qui l’idea di ampliare il progetto elegiaco di Alessandro Zaltron con la penna nuda e cruda di Marco Cavalli. L’uno dal dettato stilistico trasognato e romantico, fatto di delusioni e di ricordi; l’altro molto più realistico, ironico al limite della dissacrazione, schematico a tratti quasi involuto e demistificante.
Da quel conversare prende corpo un saggio sull’amore e sul sesso, in cui i due autori si dividono i capitoli e la cui struttura narrativa diventa una scatola cinese compenetrata: il capitolo dell’uno confluisce in quello dell’altro. Un incastro, un seguito di causa-effetto, ragione e torto, azione e conseguenza, pensiero e sentimento.
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Ma, trovandosi a scriverlo nel 2020, non poteva concentrarsi “sull’amor cortese”, bensì “About sex”, che tradotto dall’inglese rispecchia proprio la parola sesso.
Un capitolo a testa, ma programmaticamente un punto di vista a testa. Perché sin dalla cena del 2012 si era capito che Cavalli non la pensava e non la pensa come Zaltron né sul sesso né sull’amore né sul matrimonio e infine nemmeno sulla fedeltà.
Ed ecco che lo Zibaldone del secondo ventennio abbandona le velleità letterarie e filosofiche del poeta di Recanati per trasformarsi in un pezzo di saggistica, corredato di ironia e sarcasmo, che apre l’orizzonte del significato odierno delle parole sesso, coppia, tradimento e corteggiamento. Più che aprirlo, lo squarta a trecentosessanta gradi. Così più che la celebre opera che raccoglie il pensiero leopardiano, di cui resta solo la forma frammentata, il libro di Zaltron e Cavalli riporta al nostro secolo l’Ars amatoria ovidiana cancellandone la tradizione didascalica delle ars e della precettistica e conservando il carattere giocoso e ingannevole.
Dico Zibaldone, perché il puzzle o pastiche linguistico e argomentativo che si crea è una mistura di pensieri, riflessioni, aneddoti, enumerazioni, interviste e tanto, ma tanto “ragionamento a sfondo psicologico-sessuale”. Tutto dentro a un percorso piuttosto ben delineato: corteggiamento, sesso, vita di coppia, matrimonio, prostituzione, tradimento e rapporto virtuale. Certo non una scaletta coerente e rispettata perché, ovviamente come avrete già capito, i due autori non potrebbero mai dire o pensare le stesse cose sul sesso di oggi.
Da questa condizione letteraria e imprescindibile nasce un botta e risposta velato, attraverso il quale i due condividono esperienze personali di storie d’amore, elencano teorie e dati a supporto di queste, parlano liberamente di sesso e dei suoi connotati passionali e volgari. La discesa nel registro linguistico del triviale e del gergo erotico è moralisticamente rivoluzionaria e d’impatto. Non citerò qui i termini con cui vengono più volte contraddistinti l’atto sessuale e i suoi connotati maschili e femminili, ma credo che abbiate già capito.
Insomma pur partendo da due ideologie differenti, “peli sulla lingua” non mancano a nessuno dei due scrittori.
About sex. Una parola sfuggita dal sesso si diverte, in primis a canzonare, smentire e ribaltare tutta quella serie di romantiche demagogie che pervadono “la nostra bella famiglia della Mulino Bianco”, prediligendo piuttosto un’emersione di quel sostrato di pensiero e desiderio inconscio che molti di noi, uomini e donne che siamo, spesso teniamo a freno. O per lo meno, non abbiamo il coraggio di dircelo in faccia.
Ecco Alessandro Zaltron e Marco Cavalli lo dicono in faccia a sé stessi e poi lo dicono in faccia a noi. E se inizialmente il discorso sembra protendere per un maschilismo “becero”, la seconda parte del romanzo dona valore alla donna, specie quella moderna e indipendente del 2.0.
Non ci sono né vinti né vincitori. Né colpevoli, né vittime. Siamo tutti dentro questa falsa poesia dell’amore eterno e imperturbabile. Ma la nostra società non è quella dei nostri nonni e i due sembrano dircelo “a terra a terra”.
Certo un libro che, se letto da coppie innamorate, potrebbe far arrivare il sangue al cervello, perché di profondamente sentimentale ed elegiaco qui non c’è niente. Tanto è vero che il divo dei divi, il personaggio, se vogliamo centrale, del libro è un famosissimo registra pornografico di nome Luigi Zanuso, che negli anni Novanta e Duemila divenne famoso per l’oscenità realistica delle sue pellicole.
Luigi Zanuso è lo spartiacque fra un mondo pornografico, quello odierno commercializzato e noioso e quello da lui rappresentato vivo e spudorato.
Ora vi chiederete cosa c’entra la pornografia con il mondo dell’eros, del sesso e del matrimonio?
C’entra, eccome, perché in questo libro nulla viene tralasciato. E così anche la pornografia è parte del sesso e viene criticata o apprezzata a seconda del punto di vista.
Così come si dà ampio spazio allo stalkerismo, come atto maniacale del Duemila e al sesso virtuale, che è altrettanto un feticcio solo e unicamente tipico del nostro vivere odierno.
Lo stile prescelto è quantomai ironico, se non sarcastico al limite dell’accettabile (qualche femminista potrebbe non gradire le affermazioni sulla donna), ma fa da contraltare a un dettato argomentativo e pedante da poter risultare da solo davvero poco leggibile. Perché sia Alessandro che Marco si impegnano nel sostenere le proprie teorie sul sesso, sul fallimento della coppia, sulle ragioni del tradimento, sulla vacuità della parola “famiglia” a tal punto da trasformare un compendio in uno zibaldone. Che se non venisse smorzato dalla battuta sagace e dalla canzonatura sarebbe moralmente assai discutibile.
Poi, ovviamente, ognuno può avere i propri punti di vista e apprezzare un’affermazione anziché un’altra. Quel che c’è di vero è che molte osservazioni sono acute e mettono a nudo la realtà dei nostri pensieri, come uomini che hanno rapporti a letto.
Le verità non dette, ecco, in questo romanzo, si dicono.
L’arco temporale che va dal corteggiamento alla fine di una storia viene qui analizzato e sorpreso in ogni minimo dettaglio. Però il succo del discorso è tutto spezzettato e solo attaccando i pezzi uno per volta si riesce a svelare il mantra che soggiace alla struttura del libro.
Il tono scanzonato e rapido fa sì che si salti spesso da una parte all’altra, trasportati fra racconti della gioventù degli anni Ottanta e futuristiche visioni dell’amore nei prossimi anni.
Si cerca di dar ragione, “incolpevolizzare”, denigrare o al contrario elogiare il fattore “sesso” in tutte le sue discriminanti, anzi in tutte le sue potenzialità.
Per chi magari non avrà scoperto tutta l’energia positiva di questa pratica, il libro può essere un buon viatico; per chi l’ha già conosciuta fino in fondo, invece, il romanzo potrebbe essere o la rappresentazione reale del vissuto oppure un’amara consolazione “di ricordi giovanili”.
Certo che è meglio non prendere alla lettera tutto ciò che viene espresso e presentato. Altrimenti il tasso di divorzi nel nostro Paese potrebbe triplicarsi. Meglio vivere la lettura di About sex come un mini-saggio scherzoso, leggendo il quale ci si imbatte in un punto di vista freudiano e nuovo, che non è la regola base del rapporto d’amore, ma ne è una delle possibilità.
Colpisce nella struttura paratestuale così come in quella testuale la presentazione di ogni capitolo corredato da un aforisma o citazione proveniente da svariati personaggi illustri del mondo culturale (cinema, teatro, letteratura, spettacolo). Un modo originale quasi da “Twitter” per iniziare un nuovo argomento.
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Cavalli e Zaltron mettono in luce la caducità del sentimento eterno dell’amore, la sua stretta dipendenza dal sesso come collante e soprattutto l’estinzione ormai evidente di un’istituzione basilare della nostra società: “la famigliola” perfetta e felice.
About sex. Una parola sfuggita dal sesso parla proprio della sfera sessuale, ma lo fa in termini fallimentari. Cioè la congiunzione astrale corteggiamento-sesso-relazione-amore-matrimonio realisticamente non esiste e se sopravvive lo fa per motivazioni che le sono esterne. Ora, stramba o realistica che sia questa idea, i dati di oggi, i femminicidi di oggi, i divorzi sempre più in aumento di oggi sono la palese sconfitta della fiaba romantica come ci era stata trasmessa dai nostri nonni.
Per la prima foto, copyright: Becca Tapert su Unsplash.
Per la terza foto, la fonte è qui.
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