A scuola di felicità
Autostima, ironia, empatia, ottimismo e creatività. Sono gli ingredienti della felicità, e ora vengono insegnati pure a scuola. Da dire che i corsi di filosofia positiva non sono certo una novità. Dapprima negli Usa, poi in Gran Bretagna, Germania e Austria, corsi del genere si tengono da anni. Ora, però, a questi Paesi si associa anche la Svizzera. Per il momento per iniziativa di una sola scuola, poi, se i risultati saranno soddisfacenti, probabilmente anche il resto dell’efficiente confederazione non tarderà ad adeguarsi.
A introdurre nell’orario scolastico le lezioni di contentezza l’Istituto privato femminile Theresianum, di Ingenbohl, nel Canton Svitto. L’obiettivo, come spiega l’istituto a un settimanale svizzero, è rafforzare e rendere più forte il carattere delle allieve, per favorire la loro realizzazione futura. Come farlo? Portandole a scoprire le potenzialità dell’individuo e, quindi, a svilupparle al massimo per crescere soddisfatte e felici.
Al di là della stranezza, un aspetto positivo di questo tipo di corsi è subito evidente. L’approccio, fin dalla prima lezione, è l’esatto opposto a quello della psicologia tradizionale, che invece tende a scandagliare e analizzare insoddisfazioni, deficit e patologie, “limitandosi” a lavorare su quelle. In tal modo, i corsi psicologia positiva, di “well being”, ovvero di “stare bene”, hanno avuto molto successo dove sono stati introdotti.
[I servizi di Sul Romanzo Agenzia Letteraria: Editoriali, Web ed Eventi.
Seguiteci su Facebook, Twitter, Google+, Issuu e Pinterest]
Così gli aspetti psicologici positivi sostengono la felicità. Ma dunque la felicità può essere insegnata? «Dipende», è la risposta degli esperti contattati dal periodico svizzero. «Nel corso della mia carriera – spiega uno dei professionisti interpellati –, ho spesso visto che un grado elevato di consapevolezza di sé comporta anche una certa dose di infelicità, come dire che più ci si addentra nei meandri dell’animo umano e più si diventa leopardiani». Nota interessante, peccato per l’errata citazione finale. Già, Leopardi infatti tutto era fuorché depresso. Tutt’altro, con la sua voglia di vivere, la frenesia e la curiosità di scoprire il mondo che lo contraddistinguevano, magari proprio lui avrebbe avuto molto da insegnare in un corso sulla felicità.
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi